Categoria: letteratura americana

Staveley Brian

Le spade dell’imperatore

Le primissime pagine del romanzo di Brian Staveley potrebbero far pensare all’ennesimo fantasy sulle orme di autori ben più famosi: mappa, mondo alternativo, creature mostruose a non finire, e via dicendo. In realtà ci si potrà accorgere presto che “Le spade dell’imperatore”, primo capitolo di una trilogia, non è assimilabile in tutto e per tutto ad ai più noti ed inflazionati high fantasy. Pur in presenza della citata mappa, di un elenco di razze, di dèi antichi e di dèi moderni, il lettore non avrà bisogno di tornare più volte alle pagine iniziali per districarsi tra i tanti nomi orientaleggianti...CONTINUA...

Hines Jim C.

Libriomancer

Non molto tempo fa sul sito del Cicap, la nota congrega di crociati contro l’occulto e tutto quello che appare poco in sintonia con la scienza ufficiale, campeggiava un articolo: “Credere alla magia porta male”, dedicato a “esempi del pensiero irrazionale in azione tratti dalla cronaca”. Sarà che egli estremi si toccano ma in fondo un titolo come quello poteva funzionare anche per “Libriomancer” di J.C. Hines, un cosiddetto urban fantasy ambientato in epoca contemporanea e dove leggiamo delle disavventure del “libromante” Isaac Vainio, alle prese con creature fantastiche di ogni tipo. Il “credere...CONTINUA...

Scalzi John

L’ultima colonia

La vita del settantenne John Perry sembra essere diventata finalmente tranquilla: congedato dalle Forze di Difesa Coloniale, dove aveva servito con un corpo di ventenne, vive con Jane Sagan (anche lei ex militare delle FDC, creata pochi anni prima da un assemblaggio di dna, tra cui quello della defunta moglie di Perry) e la figlia adottiva Zoe, ed è diventato amministratore e difensore civico del tranquillo pianetino di Huckleberry, popolato da un gran numero di immigrati indiani. Dopo aver sventato il piano stragista di Boutin, lo scienziato parzialmente resuscitato nel corpo del soldato Jared...CONTINUA...

Baker Dorothy

Cassandra al matrimonio

All'inizio ho pensato che Cassandra fosse semplicemente un po' nevrotica e altrettanto insopportabile. Poi ho imparato a conoscerla meglio e a capire che quelle sue ossessive divagazioni in realtà non erano altro che un modo per restare al mondo. Un aggrapparsi ai dettagli, un soccorrersi per non soccombere. Ma come si fa, poi, a non soccombere quando si sa di essere stati tagliati in due? All'inizio Judith, inseparabile gemella di Cassandra, ha scelto di lasciare l'appartamento di Berkeley per trasferirsi a New York e poi, senza troppi complimenti, ha persino deciso di sposarsi. Con chi? "Non...CONTINUA...

Estleman Loren D.

I pericoli di Sherlock Holmes

“Questa avventurosa collezione di misteri, scritta dall’unico autore che ha ricevuto il benestare della Fondazione Conan Doyle, raccoglie alcuni dei migliori e più intriganti apocrifi holmesiani”. Probabilmente è questa l’affermazione, contenuta in quarta di copertina, che più potrà sorprendere chi fosse intenzionato a leggere i racconti di Loren D. Estleman: di cosiddetti “pastiches” con protagonista Sherlock Holmes e il suo fido Watson ne sono stati prodotti innumerevoli, ma il nostro autore ha voluto ricordare: “di aver fatto piacere alla defunta Dame Jane Doyle Bromet, figlia di Sir Arthur...CONTINUA...

Wolfe Thomas

Dalla morte al mattino

“Non ci sarà più alcuna lingua, non una lingua per il silenzio e per la terra: le labbra radicate non pronunceranno più parole, il freddo occhio del serpente sbircerà tra i vuoti del cervello, e non un grido dal cuore su cui sorgono i vitigni. La tarantola si trascina tra i tronchi marci delle querce, la vipera sibila sui seni, si rovesciano i calici: ma la terra resterà per sempre. Il seme dell'amore germoglia nel deserto, e le radici degli olmi avvolgono le ossa degli amanti. La lingua morta si dissecca e il cuore marcisce, cieche bocche scavano gallerie nelle carni, ma la terra resterà per...CONTINUA...

Morrison Toni

A casa

"Lotus, in Georgia, è il posto peggiore del mondo, peggio di qualsiasi campo di battaglia. Almeno sul campo c'è uno scopo, emozione, ardimento, e qualche probabilità di vincere unita a molte di perdere. La morte è una certezza ma la vita è altrettanto sicura. Il problema è che non puoi saperlo in anticipo. A Lotus lo sapevi sì in anticipo perché non c'era nessun futuro, solo lunghi tratti di tempo da ammazzare. Non c'era scopo diverso dal respirare, niente da vincere e, tolta la morte silenziosa di qualcun altro, niente a cui sopravvivere o per cui valesse la pena sopravvivere". Insomma...CONTINUA...

Chopin Kate

Il risveglio

Una Madame Bovary creola. È così che Melania G. Mazzucco definisce Edna Pontellier, la protagonista de "Il risveglio". Ed è proprio a Madame Bovary che ho pensato costantemente leggendo il romanzo di Kate Chopin pubblicato nel 1899 ed ora incluso anche nella collana "Le Sfingi" di Nova Delphi. "Il risveglio", uscito proprio alla fine del secolo XIX, suscita immediatamente scalpore e scandalo. I critici lo stroncano senza alcuna pietà bollandolo come "morboso, malsano, indecente, volgare". Un romanzo che veicola messaggi deviati e velenosi soprattutto per le giovani generazioni. Un giudizio...CONTINUA...

London Jack

Quel diavolo di John Barleycorn. Memorie di un bevitore

“Ovunque la vita scorresse libera e grandiosa, gli uomini bevevano. Romanzo e Avventura sembravano sempre in giro a braccetto con John Barleycorn. Per conoscere i primi due, dovevo per forza di cose conoscere il terzo” (pag.49). E da quanto ci ha raccontato Jack London nella sua autobiografia “alcolica”, ovvero le “Memorie di un bevitore” pubblicate per la prima volta nel 1913, questa conoscenza col terzo incomodo è stata molto precoce, altrettanto contrastata ma mai venuta meno se non in periodi di reale solitudine. Chiaramente John Barleycorn, che tradotto dall’inglese significa “chicco d’orzo”...CONTINUA...

Bender Aimee

Un segno invisibile e mio

Da un po' porto avanti una piccola "crociata" personale. Piccola e quasi impercettibile, direi. La mia "crociata" consiste nel dare più spazio di lettura alle scrittrici. Nulla da rimproverare agli scrittori, sia chiaro, ma ho notato che, su Lankelot ed anche altrove, le donne che scrivono sono meno degli uomini che scrivono. Sarebbe interessante, anche se faticoso, pareggiare i conti, per una sorta di rispetto di "quote genere" che, tra l'altro, sembra andare tanto di moda recentemente. Per questo, un po' di tempo fa, ho chiesto ad Andrea Consonni di consigliarmi qualche buona scrittrice. E lui...CONTINUA...