Categoria: novecento

Venezia Shlomo

Sonderkommando Auschwitz

"Mi chiamo Shlomo Venezia. Sono nato a Salonicco, in Grecia, il 29 dicembre 1923. La mia famiglia dovette abbandonare la Spagna al momento dell'espulsione degli ebrei nel XV secolo ma, prima di stabilirsi in Grecia, i miei antenati si fermarono in Italia, per questo mi chiamo Venezia". "Sonderkommando Auschwitz" nasce, in verità, da un'intervista a Shlomo Venezia che Béatrice Prasquier raccolse nel 2006 e che venne pubblicata, per la prima volta, nel 2007 in Francia. Il libro, nella versione italiana, ha tralasciato le domande assumendo l'aspetto di un discorso continuo e rappresenta...CONTINUA...

Amado Jorge

Gabriella garofano e cannella

Lussureggiante, profumato, assolato e pieno di vitalità. E' questo il mondo che ho trovato in "Gabriella garofano e cannella", il mio primo Amado. Un libro ricco di sogni, poesia e passioni. E' l'anno 1925 e nelle cittadine brasiliane di Ilhéus e di Itabuna (le stesse in cui Amado è nato ed ha trascorso la sua giovinezza) si verificano profondi mutamenti. Il progresso è la chiave di volta. Un circuito di novità e trasformazioni inarrestabili che travolge anche chi si ostina a non volerne nemmeno sentir parlare. Ma i tempi sono maturi, la forza del denaro si sostituisce a quella dei morti ammazzati...CONTINUA...

Antonielli Sergio

Il campo 29

Ci sono porzioni di vita che, parafrasando Seneca, non sono vita, ma tempo. La vita di Massimo Venturi, il personaggio principale e voce narrante de "Il campo 29", dopo essere stato catturato in Africa e condotto prigioniero ai piedi dell'Himalaya, è divenuta essenzialmente tempo. Tempo da ammazzare, da annientare, da riempire in qualche modo e con qualche occupazione. Non tutti sanno (nemmeno io sapevo) che durante la Seconda Guerra Mondiale circa 10mila soldati ed ufficiali italiani vennero catturati dagli Inglesi e portati, dopo un lungo viaggio su navi fatiscenti e maleodoranti, in campi...CONTINUA...

Dawson Greg

La pianista bambina

Quando Greg Dawson contattò per la prima volta un agente letterario di New York per presentare il manoscritto de "La pianista bambina", venne respinto. Lo scrittore si sentì rispondere che il genere era stato fin troppo sfruttato e che si voleva solo trasformare la vicenda di sua madre nell'ennesimo psicodramma sull'Olocausto. Nulla di più impreciso, avventato e sciocco. "La pianista bambina" (titolo originale "Hiding in the spotlight") è la ricostruzione toccante ma anche lucida ed attenta di una vita straordinaria, quella di Zhanna Arŝanskij, pianista prodigio e madre di Greg Dawson. "...CONTINUA...

Ascoli Marta

Auschwitz è di tutti

Leggere libri sull'Olocausto, in fondo, vuol dire imbattersi nella stessa tragedia. Vuol dire ritrovare un dolore senza fine, violenze inaudite, ferocia, morte, annientamento. Leggere libri come quello di Marta Ascoli è un po' come incontrare una faccia già vista, una voce già sentita, un odore già noto. Sappiamo tutti cosa sia accaduto ad Auschwitz. Lo sappiamo da tanti anni, conosciamo dettagli aberranti e conosciamo i nomi di chi li ha perpetrati. Eppure leggere la storia di una deportata è e rimane un compito fondamentale, una lezione di vita e di storia essenziale. Marta Ascoli nasce a...CONTINUA...

Arslan Antonia

La strada di Smirne

“Da qui riprende il filo del racconto lasciato sospeso nella Masseria delle allodole.” Ne “La strada di Smirne” ci sono tutti. Meglio: ci sono coloro i quali sono riusciti a sopravvivere all'olocausto del 1915. Sempad, il gentile farmacista armeno, è stato massacrato assieme a buona parte dei suoi figli maschi. Le tre figlie femmine, insieme alla loro mamma Shunshanig, alla zia Azniv e al piccolo Nubar, scampato all'eccidio solo perché travestito da bambina, fuggono dalla loro amatissima terra e cercano rifugio in Italia, da Yerwant. Lui, fratello del buon Sempad, è un medico...CONTINUA...

Edelman Marek, Krall Hanna

Il ghetto di Varsavia. Memoria e storia dell’insurrezione

Quando si parla della Shoah, delle deportazioni, dei campi di sterminio nazisti, dei massacri perpetrati ai danni degli ebrei, dei milioni di esseri umani finiti nei forni crematoi viene spontaneo chiedersi: perché queste persone hanno subito tanta violenza senza tentare alcuna reazione? Perché non si sono difesi con la forza? Se gli ebrei avessero rivolto contro i nazisti la stessa prepotenza e la stessa aggressività (armata e non) che i nazisti usarono contro di loro, la Storia avrebbe avuto un epilogo diverso? Alcuni esperti e alcuni storici immaginano di sì. Ma i fatti andarono diversamente...CONTINUA...

Bernstein Harry

Il muro invisibile

Harry Bernstein è nato nel 1910. “Il muro invisibile” è il suo primo romanzo, terminato nel 2004 e pubblicato, per la prima volta, nel 2006. Questo significa che Bernstein, pur avendo praticato a lungo l'arte della scrittura (è stato freelance, articolista e redattore), ha debuttato nel mondo della narrativa alla veneranda età di 94 anni. Il muro citato nel titolo è invisibile perché fatto di pregiudizi, rancori, incomprensioni e fondamentalismi, un muro che, seppur non percepibile alla vista, è forse più impenetrabile di quanto possa essere uno fatto di calce e mattoni. Il muro invisibile di...CONTINUA...

Bassani Giorgio

Gli occhiali d’oro

Eleganza. Ogni singola frase di questo breve romanzo trasmette eleganza. E misura, attenzione, garbo, intelligenza. “Gli occhiali d’oro” rappresenta anche una piccola rivoluzione. Conservando una forma letteraria e narrativa impeccabile, se non addirittura classicheggiante, descrive quanto di più anticonvenzionale ed inconsueto fosse lecito scrivere in quel lontano 1958, anno in cui apparve il romanzo di Bassani. L’accostamento tra due diversità che, proprio per la loro essenza, generano similitudine, è una scelta quanto meno singolare. Le due “anomalie” sono, in fondo, come tante altre...CONTINUA...

Arendt Hannah

La banalità del male. Eichmann a Gerusalemme

Non è una lettura facile, “La banalità del male”. Pretende concentrazione, lucidità, accortezza. La Arendt è minuziosa e solerte, elenca nomi, ricorda dettagli, spiega retroscena, introduce date e fatti innestandoli con maestria in quello che vuole essere un resoconto (anche se è molto di più) del processo a cui, nel 1961, fu sottoposto Otto Adolf Eichmann. Il libro è stato pubblicato nel 1963 assemblando i reportage che Hannah Arendt aveva redatto, seguendo il processo, come inviata del New Yorker a Gerusalemme. Perché Eichmann fu processato proprio a Gerusalemme dopo che i servizi segreti...CONTINUA...