Categoria: storia

Monello Gigi

Lo scellerato marcisce in fortezza. Divagazioni sul Conte Felicini, gaglioffo bolognese castigato in Toscana

La storia del Conte Felicini, nella versione di Gigi Monello, ci viene narrata per lo più a partire dal 24 luglio 1672: era una domenica mattina e “il gaglioffo”, asserragliato in quel di Fivizzano, fu catturato dai gendarmi del Granduca Cosimo e poi rinchiuso nel carcere di Volterra. Da allora furono 43 anni di galera e, considerando le imputazioni a suo carico per almeno undici omicidi, rapimenti e soperchierie di ogni tipo, possiamo pure affermare che gli andò di lusso. Al tempo, giusto ricordarlo, per molto meno si finiva sul patibolo per poi passare a miglior vita con modalità a dir poco raccapriccianti...CONTINUA...

Kolitz Zvi

Yossl Rakover si rivolge a Dio

"Yossl Rakover si rivolge a Dio" è una lettera-testamento. Yossl è uno dei combattenti della resistenza del Ghetto di Varsavia. Nel 1943, durante Pessah (Pasqua ebraica), le SS irrompono nel Ghetto con i loro lanciafiamme ma trovano gruppi di ebrei pronti a respingerle duramente. Si tratta della prima forma di resistenza ebraica della storia dopo quella del 135 d.C., al tempo di Adriano. Yossl è nascosto in un palazzo semidistrutto e sta aspettando di morire. Perché Yossl sa che tra poco qualche nazista lo ucciderà come ha già ucciso gli altri undici ebrei...CONTINUA...

Caporali Giulio

Uno sguardo dai ponti

E’ probabile che ancora oggi molti alunni delle scuole italiane non abbiano ben chiaro che la vicenda di Romolo e Remo, pur tramandata dagli storici più antichi, è in realtà una pura e semplice favola, neanche troppo originale. Ce lo ricorda Giulio Caporali che, grazie alla sua professione, ha scritto “Uno sguardo dai ponti” proprio con una particolare attenzione ad aspetti “tecnici” sicuramente più consueti nelle analisi di un ingegnere che in quelle di uno storico accademico. Il libro intende appunto districare “la matassa di quel falso e fare un po’ di luce sulle reali origini di Roma” (pp.9)...CONTINUA...

Harnack Adolf

Militia Christi

Sappiamo tutti delle frequenti polemiche sul ruolo della Chiesa, del suo altalenante pacifismo, sulla guerra giusta o sulla guerra ingiusta. Insomma, contraddizioni o presunte contraddizioni che fanno sempre molto discutere e sempre coinvolgono la politica, forse la manifestazione umana che di questi tempi ha meno a che vedere con l’oggettività e la scientificità. Ben altro approccio quello dello storico Adolf Harnack che, nel lontano 1905, pubblicò “Militia Christi”, di fatto “uno sviluppo monografico di quella fondamentale opera [ndr: “Missione e propagazione del cristianesimo nei primi tre secoli”]...CONTINUA...

Lo Iacono Simona

Il morso

"Dovrebbe arrivare da Siracusa anche quella nuova domestica, gli hanno riferito, che chiamano "la sciocca", o meglio "‘a babba", e dicono corta di pensiero ma fresca di cosce e di petto". Nel 1847 Lucia Salvo ha sedici anni, due occhi come "mandorle dure" e vive con sua madre a Siracusa dove tutti sanno che è pazza. La chiamano "babba", infatti. "Babba" perché certe volte il suo corpo cade e si contorce, perché schiuma bava e rivolta gli occhi e nessuno sa spiegarselo. Nemmeno lei stessa. Lucia sa che il "fatto", quel "fatto", è meglio non nominarlo nemmeno tanto cure...CONTINUA...

Leggere la città – Pistoia 6-9 aprile 2017 – V edizione

Leggere la città è la prima delle rassegne primaverili pistoiesi (a maggio sarà la volta del festival antropologico Dialoghi sull’uomo) di quest’anno in cui la città toscana si onora di portare il titolo di Capitale italiana della Cultura. Giunta alla sua quinta edizione, tiene fermo il proposito di indagare il luogo della...CONTINUA...

Axelsson Majgull

Io non mi chiamo Miriam

In un'intervista la scrittrice svedese Majgull Axelsson spiega: "quello che è successo nei campi di concentramento è stato -a ragione- un'area proibita per i romanzieri. Non avrei scritto questo libro quindici o vent'anni fa. Ma oggi molti dei sopravvissuti sono già morti e credo sia giunto il momento, per noi romanzieri, di iniziare a raccontare le loro storie. Perché è una parte della storia d'Europa che non potremo mai permetterci di dimenticare"...CONTINUA...

Autori Vari

Ricordare il gulag. Immagini e immaginazione

Sull’Espresso del 24 dicembre 2016 è stato pubblicato un reportage a cura di Lucia Sgueglia, “Voglio un selfie con Stalin. Nella Russia di Putin il passato è più presente che mai”. Cosa scrive la giornalista? In soldoni risulta che più della metà della popolazione russa guarda positivamente alla figura del despota georgiano; tanto che, attualmente, a Stalin vengono dedicati nuovi monumenti, centri culturali, concorsi e premi. Coloro poi che azzardano critiche ai presunti successi della defunta Unione Sovietica vengono bollati come antipatriottici. Sembra quindi che il sistema della democratura...CONTINUA...

Presser Jacob

La notte dei Girondini

"Lo spazio tra carnefici e vittime è una zona grigia, non è un deserto", spiega Levi. E quella zona grigia, tutt'altro che desertica, è spesso popolata da individui che hanno avuto ruoli quanto meno equivoci e, visti al di fuori di un certo contesto, senz'altro esecrabili. Ed è esattamente nella zona grigia di cui dice Levi che si muove il protagonista de "La notte dei Girondini", l'olandese Jacques Suasso Henriques, insegnante di storia presso l'unico Liceo Ebraico che i tedeschi permettono che esista ad Amsterdam. Suasso è un ebreo di origini portoghesi, un dettaglio che, nel 1943...CONTINUA...

Hasler Eveline

L’ultima strega

Anna Göldin non è più una strega. La singolare decisione è arrivata solo il 27 agosto 2008, a distanza di 226 anni dalla decapitazione della donna, direttamente dalle autorità del parlamento del Canton Glarona, in Svizzera, territorio in cui Anna ha vissuto gli ultimi anni della sua vita. E' stato stabilito che la condanna a morte per "avvelenamento" con accuse di stregoneria furono espresse da un'istanza non competente e in violazione dello stesso ordinamento giuridico dell'epoca. Insomma la Göldin, l'ultima strega del libro di Eveline Hasler, è stata pienamente riabilitata: caso...CONTINUA...