Una delle parole ricorrenti che possiamo leggere nel libro di Luigi Gallo e Paolo Mottana è “sogni”: espressione che potrebbe far pensare a utopia o a qualcosa del genere. Se è vero che in questo momento storico, funestato dalla “buona scuola” renziana, le proposte di “educazione diffusa” possono davvero apparire utopiche, il “sogno”, leggendo le parole di Mottana, ha una sua ragion d’essere: “[ndr: i bambini] come possono imparare a stare nel mondo se sono sottoposti per lunghissimi anni ad un regime di cattività?” (pp.15). Difatti: “tutti sappiamo fin troppo bene che le scuole, le istituzioni che si occupano dei bambini non sono un eden dove ciascuno possa scoprire se stesso, i propri desideri...CONTINUA...
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