Categoria: Narrativa

Buber Martin

Il cammino dell’uomo

Sessanta paginette per parlare dell’uomo,della sua educazione e del suo essere nel mondo. Un piccolo concentrato di saggezza. E’ un’opera tratta da una conferenza che Buber tenne al Congresso di Woodbrook a Bentveld nell’aprile 1947 e pubblicata per la prima volta l’anno successivo. CONTINUA...

Meneghello Luigi

Fiori italiani

“Che cos’è un’educazione?” Questo l’interrogativo che Meneghello si pone in apertura del libro che rievoca la formazione di S., alter-ego dell’Autore, svoltasi durante gli anni del fascismo nel Veneto, tra Malo, Vicenza e Padova. La prima idea per quest’opera venne a Meneghello nel 1944 nello stesso luogo in cui si svolge una scena de “I piccoli maestri”, il suo romanzo più noto. I...CONTINUA...

Meneghello Luigi

Libera nos a Malo

“Sti ani antichi – co i copava i Peòci coi pichi”. (“Questi anni antichi – quando si ammazzavano i pidocchi col piccone”) Malo è un paese del vicentino, il cui nome si presta al gioco di parole del titolo. Malo è il luogo natio di Meneghello, è un microcosmo ricco di usanze, personaggi, aneddoti, storielle, filastrocche, modi di...CONTINUA...

Morici Claudio

Actarus. La vera storia di un pilota di robot

“È incredibile quanto si possa essere soli sulla Terra, pensa Actarus. Su Fleed non era così, dopo aver fatto l’amore ti accendevi una sigaretta e cominciavi ad aprire il tuo cuore a piacimento, e subito dopo ti sentivi pieno d’amore e di empatia da annullare ogni barriera, via inutili membrane psicologiche, via riservatezza, via isolamento, via emarginazione, avevi l’impressione di conoscere tutti i membri dell’universo, per nome e cognome, neanche uno poteva essere escluso dal tuo cuore infinito, e allora fermavi una tipa per strada e glielo dicevi e lei era...CONTINUA...

Mailer Norman

Il nudo e il morto

I tempi cambiano ed anche i cosiddetti best seller pare abbiano mutato negli anni la loro fisionomia; di certo meno impegnati ed impegnativi di un romanzo come "Il nudo e il morto" che, subito dopo la seconda guerra mondiale, riscosse un incredibile successo: oltre 10 milioni di copie vendute per un'opera di un quasi esordiente sono di per sé un evento editoriale con pochi precedenti. Norman Mailer, classe 1923, laureatosi in ingegneria aeronautica, appena ventenne si arruolò nell'esercito americano; e fu allora, nel Pacifico, combattendo con i giapponesi, che la sua vena di scrittore trovò l'...CONTINUA...

Landolfi Tommaso

Le due zittelle

"E laggiù, in un angolo del giardino annesso alla loro vecchia casa, fra le zolle che la primavera cominciava a spaccare, ai piedi d’un giovane noce che stava mettendo le prime foglie, seppellì Tombo con tutti gli onori. Era una giornata dolce, c’era un odore di salvia e chioccolio di galline dagli orti accanto; il sole principiava appena a scottare. Laggiù dunque mi auguro riposi ancora in pace l’eroe di questa storia”(p.98). Cominciamo dunque dalla fine, da questo splendido e malinconico passo con cui Landolfi si congeda...CONTINUA...

Landolfi Tommaso

Il principe infelice

Prima incursione nella letteratura per l’infanzia, Il principe infelice (scritto nel 1938 e pubblicato nel 1943) consente nuovamente a Tommaso Landolfi, ma in un contesto di genere totalmente fiabesco e fanciullesco, di liberare il suo mondo fantastico e immaginifico, già evidente sin dalla opera prima. Due storie (Il principe infelice, La raganella d’oro), tre colloqui (Il Pitecantropo, Munuppo, Popolello e Cisternario, L’uomo azzurro o delle Gallerie) e tre filastrocche (Sale e pepe, Ta, Tarà, Tatà, Grande...CONTINUA...

Ishiguro Kazuo

Non lasciarmi

“Continuo a pensare a un fiume da qualche parte là fuori, con l’acqua che scorre velocissima. E quelle due persone nell’acqua, che cercano di tenersi strette, più che possono, ma alla fine devono desistere. La corrente è troppo forte. Devono mollare, separarsi. È la stessa cosa per noi. È un peccato, Kath, perché ci siamo amati per tutta la vita. Ma alla fine non possiamo rimanere insieme per sempre”. (p.286) Tre bambini felici, un forte legame d’amicizia – per due di loro diverrà amore -, ignari del destino crudele cui...CONTINUA...

Vailland Roger

La legge

Il titolo non deve trarre in inganno: la "legge" intorno a cui ruota la vicenda, e che rappresenta la morale di coloro che animano le pagine del romanzo, non ha nulla a che vedere col concetto di legalità, peraltro parecchio evanescente in quello scorcio di meridione italiano. Non è altro invece che una sorta di gioco volto a domare le ostilità tra compaesani e a gratificare il desiderio di reciproca sopraffazione: la scelta di un uomo che deve dettare "legge" ("amara quando si subisce, squisita quando si impone"), col preciso compito di umiliare gli altri partecipanti, i quali, tracannando innumerevoli...CONTINUA...