Secondo Jacopo De Michelis, un editor che di letteratura poliziesca se ne intende, il “noir” si caratterizza per “l’attitudine a sondare le pulsioni più oscure che si agitano nelle mente umana”: un genere che tende ad “elaborare una concezione morale di fondo molto più complessa e problematica di quella su cui si regge il giallo: i confini tra bene e male diventano labili e sfuggenti, si confondono a tal punto che nel noir diventa difficile distinguere i buoni dai cattivi (i personaggi dei romanzi neri sono spesso figure lacerate, contraddittorie, moralmente ambigue). Un’altra peculiarità del noir è la sua vocazione al realismo, all’indagine e alla critica sociale. Incentrato sulle lacerazione...CONTINUA...
Quando Camus scrive le sue "Rèflexions", nel 1957, in alcuni Paesi europei vige ancora la pena di morte. In questo saggio l'autore adotta un metodo d'analisi serio e pragmatico, lontano, per sua ammissione, da atteggiamenti immaginifici e sentimentali. E spiega: chi parteggia per la pena di morte pone, tra i suoi primi argomenti, l'esemplarità del castigo: l'uccisione di un colpevole deve avvenire davanti agli occhi di più persone possibili affinché sia da monito per chiunque. Eppure ciò non accade: in Francia le esecuzioni (decapitazioni) avvengono in luoghi chiusi e se ne parla sempre con molta circospezione. Inoltre, spiega Camus, "affinché la pena di morte sia veramente...CONTINUA...
Il professor Carlo Ossola, a cento anni dalla prima pubblicazione de “Il porto sepolto”, ha voluto rielaborare alcuni suoi precedenti scritti e così adesso possiamo leggere un libro che è innanzitutto un’approfondita ricerca su quella che viene definita una “voce autentica della poesia europea contemporanea”: “Ungaretti, poeta”, edito da Marsilio.
Il verso “sono un frutto/ d’innumerevoli contrasti d’innesti” rappresenta forse la più efficace introduzione al “poeta di tre continenti” e quindi ad un’analisi che si focalizza soprattutto sui tre volti dell’opera ungarettiana: la poetica e le traduzioni, Ungaretti e i classici. Completano il saggio - terza parte – gli “Approfondimenti critici”...CONTINUA...
Tobias è "nato in un villaggio senza nome, in una nazione senza importanza". Sua madre "chiedeva la carità nel villaggio, andava anche a letto con gli uomini, contadini che le davano farina, mais, latte". Lei, Esther, "era la ladra, la mendicante, la puttana del villaggio". Tobias è un bambino povero e va a scuola indossando abiti ricevuti da altri. Lì conosce Caroline, detta Line, la figlia del maestro. E' l'unica bambina a parlare con lui, l'unica che gli regali del pane o dei biscotti. Tobias detesta la sua carità, ma ha fame e mangia. Il maestro è uno dei tanti uomini che vanno con sua madre. Un giorno Tobias li sente parlare e scopre che il madre e padre di Line...CONTINUA...
Dakar è sicuramente una città affascinante: in essa si fondono le peculiarità del Senegal giovane e moderno, appassionato di rap e pop, che si veste all’occidentale e che sfoggia grandi smartphones insieme ad un’anima più tradizionale fatta di grandi raduni di preghiera, carretti trainati da asini e donne dai vestiti coloratissimi. Il tutto condito dai tipici problemi delle grandi città dei paesi in via di sviluppo: traffico asfissiante e disordinato, quartieri degradati, dislivelli economici esasperati e visibili anche ad occhio...CONTINUA...
Faïza Guène è nata in Francia da genitori immigrati dall'Algeria. Esattamente come Mourad Chennoun, il protagonista di "Un uomo non piange mai". E' quindi facile supporre che nella vita del personaggio Mourad ci sia parecchio della vita della persona Faïza. Un romanzo che scorre rapidamente, una lettura alla portata di chiunque. Il salto culturale che inevitabilmente si genera tra l'immigrato autentico e i suoi figli, nati e cresciuti in Europa, è alla base della storia. Il tema è trattato in maniera piuttosto ironica e disimpegnata, i conflitti tra la mentalità originaria dei genitori e quella acquisita dei figli si sviluppa attraverso dialoghi, battute e comici parallelismi. In sostanza tutto...CONTINUA...
"Mostro": fin dalla nostra infanzia abbiamo sempre considerato questa parola come sinonimo di essere non solo brutto, ma anche generalmente cattivo.
Non fanno eccezione i mostri della mitologia, forse più inquietanti degli altri, eppure chi avrebbe mai pensato al dramma d'amore di Scilla o al bambino deforme e rifiutato che è stato il Minotauro, consapevole inoltre delle sue origini perverse?
O al dramma di Aracne, la cui unica colpa è stata quella di essere un'abile tessitrice?
Questa volta la collana Monstra, edita da Scienze e Lettere, non ci presenta, come...CONTINUA...
Una biografia teologica
Può una monaca di clausura del XII secolo, mistica, ispirata da visioni, avere ancora qualcosa da dire agli uomini e alle donne del XXI secolo, così affannati, tecnologici, apparentemente così lontani dalle realtà ultraterrene e da quel mondo di simboli?
L'autore di questo libro, insigne studioso, non ha dubbi: la risposta è positiva, addirittura Ildegarda sembra aver anticipato alcune affermazioni del Concilio...CONTINUA...
L’avvocato Leonardo Mastia, dopo “Il viale degli angeli” (2011), è tornato alla narrativa con “Nebbie”, questa volta pubblicato da Nicola Pesce editore. Un romanzo che Andrea Manzi, l’autore della prefazione, ha inteso come una storia che “forza l’incomunicabilità e la solitudine degli uomini […] e apre alla speranza laica del dialogo e della conversazione” (pp.14). Interpretazione più che legittima, motivata oltretutto dallo stile dell’autore. Forse perché abbiamo letto dell’impegno professionale di Mastia contro la criminalità organizzata, il tema dell’incomunicabilità presente nel romanzo l’abbiamo interpretato fondamentalmente in stretta relazione proprio con le tragedie quotidiane che avvengono...CONTINUA...
Cari soci attuali e futuri, collaboratori, collaboratrici, lettrici e lettori, dopo poco più di un anno dal varo ufficiale del nostro magazine letterario, siamo qui a fare il punto della situazione.
Nell’articolo di esordio, sempre qui su Lankenauta, scrivevo di un “un progetto che, salvo qualche piccolo dettaglio da completare, è giunto a destinazione”. Giunto a destinazione sicuramente, ma in questi mesi “i piccoli dettagli”, anche dal lato tecnico, si sono rivelati parecchi, non sempre preventivati. Possiamo quindi affermare che tutt’ora il nostro è un sito in fase di elaborazione, che di settimana in settimana, appena riceviamo qualche segnalazione o più semplicemente appena ci accorgiamo...CONTINUA...
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