Categoria:
letteratura italiana
Non avevo mai letto nulla di Benedetta Cibrario. L'occasione è arrivata, anche stavolta, dal banchetto di libri usati. Un titolo che mi è sembrato interessante e una scrittrice italiana. Pochi elementi ma sufficienti per l'acquisto. "Sotto cieli noncuranti", scopro poi, è un verso tratto da "Questo lato della verità", una poesia di Dylan Thomas. La Cibrario la riporta per intero, all'apertura del libro. Il suo secondo libro. Il primo, "Rossovermiglio", le ha permesso di vincere il Campiello nel 2008. Vado avanti cosciente che, in fondo, i premi non garantiscono necessariamente qualcosa.
"Sotto...CONTINUA...
Alex Vi, al secolo Alessandro Vigliani, nelle sue brevi presentazioni biografiche pare ci tenga molto a dichiararsi un “non scrittore”, dedito semmai a tanti altri mestieri. In realtà “Nico” non è affatto un libro di esordio e perciò, se vogliamo dare retta a titoli e collane, Vigliani quanto meno ci appare un “non scrittore” che scrive e che ha scritto con stile e argomenti molto “pulp”. Un esordio con “Virus”, per l’appunto con le edizioni Pulp, ed un secondo libro intitolato “Sangue e fango” qualcosa vorranno ben dire. Avendo però letto soltanto “Nico” non possiamo azzardare più di tanto sullo...CONTINUA...
Partiamo subito da una constatazione: quando si tratta di parlare di Grillo e del MoVimento anche soltanto apparire equilibrati diventa complicato. Non potrebbe essere altrimenti a fronte di raffiche di vaffanculo, volutamente sparati senza alcun distinguo, e di argomenti tali da mettere a nudo il profondo declino morale dell’Italia. Possiamo metterci nei panni di un cronista politico che voglia fare il suo mestiere con coscienza: a far le pulci soltanto ai partiti tradizionali si rischia di passare per simpatizzante grillino e di voler minimizzare le sciocchezze dei pentastellati; se si vanno...CONTINUA...
"Un eremo non è un guscio di lumaca, e io non mi ci sono rinchiusa; ho solo scelto di vivere la fraternità in solitudine. […] Non si sceglie la solitudine per la solitudine ma per la comunione, non per star soli ma per incontrarsi, in un modo diverso, con Dio e con gli uomini". L'eremitismo, così come lo ha inteso Adriana Zarri, è un po' diverso dal solito. L'eremita, secondo un diffuso cliché, è una persona che si isola completamente dal mondo, si astrae da ciò che lo circonda, si separa dagli altri esseri umani in una logica di rinuncia e, spesso, di rifiuto. Adriana Zarri, invece, ha...CONTINUA...
La vaca mora è il termine con cui di solito nelle campagne venete viene indicata la vecchia littorinaCONTINUA...
Da tempo aspettavo il momento giusto per leggere questo libro, anni ormai, e il momento è arrivato all'inizio di questa estate, quando ho voluto dedicarmi un po' a tre autori pistoiesi del passato: Francesco Andreini, Policarpo Petrocchi, Arturo Stanghellini (ordine alfabetico e cronologico). Tutti e tre hanno l'onore della toponomastica cittadina, in quei modi diversi dovuti al sentire di chi nel tempo dette i loro nomi alle varie strade. Potrebbe essere interessante soffermarsi su tali dati, curioso cercare di capire, risalire ai vari periodi, ma qui c'è un libro che chiama, di cui c'è da scrivere...CONTINUA...
Se ci pensate bene la biografia di un personaggio ancora in vita, e per di più in carica come Presidente della Repubblica, rischia di vedere la luce comunque con un finale del tutto aperto e lasciando irrisolti molti dubbi. Così è stato anche con “L’ultimo comunista” di Pasquale Chessa, il racconto “tra luci e ombre” delle varie stagioni di Giorgio Napolitano militante comunista e poi uomo delle istituzioni: pubblicato nell’aprile del 2013, proprio il 20 di quel mese l’ottantottenne Napolitano, a seguito di una miseranda manovra di palazzo Pd-Pdl, stupidamente favorita dall’intransigenza della...CONTINUA...
Il sottotitolo recita: Romanzo in 30 confessioni, 53 testimonianze, 27 lamentazioni di cui 11 oltremondane, 6 interrogazioni, 3 esortazioni, 15 referti, una rivelazione e una contemplazione. C’è una motivazione forte dietro la scelta di Mari di riscrivere la storia dei Pink Floyd smembrando la forma romanzo in un maxi-processo fatto di interrogazioni, testimonianze, confessioni e referti. Un dibattimento in cui sono chiamati a rispondere sia i Pink Floyd (tutti tranne Syd Barrett) sia gli altri personaggi reali o fantastici che ne hanno incrociato, o mancato, il destino di gloria: da Alan...CONTINUA...
Tra i tanti libri dedicati alla Lega Nord e al suo vate Umberto Bossi “Fazzoletto verde marcio” rappresenta forse uno dei più espliciti e impietosi pamphlet che abbiano preso di mira i secessionisti padani (ma pur sempre ben incollati alle poltrone romane). Una volta tanto il termine - pamphlet appunto - non è usato a sproposito, se risponde al vero quanto leggiamo su wikipedia: “Tendenzialmente, l'autore del pamphlet presenta il proprio testo come uno sfogo estemporaneo, come una reazione viscerale di fronte a una situazione non più sostenibile”. Nel caso di “Fazzoletto verde marcio”, titolo che...CONTINUA...
"Ahi, una Paloma blanca come la nieve, come la nieve, ahi, m'ha rovinato l'alma, come me duele, come me duele…". E' una vecchia canzone. Si ascoltava da un grammofono a manovella durante l'estate del 1943. L'ascoltavano i ragazzini sfollati a Brusson, in Valle d'Aosta. Rosetta Loy era lì con la sua famiglia, lontana da Roma e da molti altri orrori della Guerra. Una Guerra che, nonostante tutto, viene percepita ugualmente: il Grand Hotel Brusson può offrire solo pasti poveri e sempre uguali, la stoffa per fare un nuovo vestito non si trova e comprare cioccolata alla borsa nera è solo un miraggio...CONTINUA...
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