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Lankenauta
Isola di smeraldo, terra di lepricani, folletti, grandi scrittori, ribelli, ottima musica...sono tanti i motivi per cui l’Irlanda è famosa, in cima alla lista però non possiamo che piazzare lei, la dama in nero con copricapo bianco, la Guinness.
Se ne sentono tante su questa birra: che patisce il trasporto, che il sapore dipende da come la si spilla, che in Irlanda ha un gusto diverso, che è molto più pesante rispetto alle altre...CONTINUA...
Primo libro della trilogia di Gérard Sorme, “Riti notturni” (Ritual In The Dark, 1960) è stato giustamente definito un romanzo “tra i grandi irregolari della letteratura inglese”; e, avendo presente “L’outsider”, l’opera più nota di Colin...CONTINUA...
Qualche anno fa avevamo scritto che i “stupefacenti deliri” di Davide Predosin – il libro in questione era appunto “Alcuni stupefacenti casi tra cui un gufo rotto” - mostravano “un autore privo di inibizioni, audace quel tanto da dare forma a quelli che possiamo chiamare autentici incubi”. Affermazione che non deve far pensare ad una letteratura con vocazione orrorifica o con chissà quale altro obiettivo inquietante. La lettura del “gufo” e dallo “Sturagoscia” (il romanzo epistolare a quattro mani scritto...CONTINUA...
La forma letteraria del microracconto, ammesso si possa realmente definire cos’è racconto e quando è “micro”, fino a pochi anni fa veniva esaminata dalla critica più accorta tirando in ballo una storia ormai centenaria; e quindi Rubén Darío, Max Aub ed altri autori noti anche per opere di ben altra ampiezza e, come si suol dire, di ben altro respiro. In una società ormai in tutto e per tutto digitale è probabile che questa prospettiva possa essere in parte ridimensionata; ed infatti – possiamo citare la ricercatrice Valeria Giordano – il microracconto, tanto più se il web viene scelto come canale...CONTINUA...
Tacita, Penelope, la Mite, le Sirene, Difred, Maria. Attraverso i silenzi incarnati da queste sei figure femminili, Nicoletta Polla-Mattiot ci conduce attraverso un singolare e affascinante viaggio all'interno del silenzio o, meglio, del "tacere femminile". Un tacere che può avere molte forme, molte sfumature, molti significati e molte radici. Numerosi luoghi comuni, sopravvissuti attraverso proverbi e modi di dire, si tramutano facilmente in convinzioni e certezze collettive. E, fin da subito, l'autrice ci pone al cospetto di una miriade di motti, più o meno antichi...CONTINUA...
Nel 2011 sul mio blog personale scrissi un post: "Gnocche D.O.C.". Venne visto da molte persone e, anche oggi, qualcuno, forse ingannato dalla parola "gnocche", torna a leggerlo. Una piccola trappola, se vogliamo, perché le "Gnocche D.O.C." di cui ho scritto, al tempo, erano Ellen Johnson Sirleaf, Leymah Gbowee e Tawakkul Karman, premi Nobel per...CONTINUA...
"Immobile dinanzi alla distruzione, come l'osservatore esterno nel Naufragio della speranza dipinto da Caspar David Friedrich, Iuri ebbe una visione nitida del quadro che aveva davanti: la realtà era lì a due passi, tumultuosa incandescente, fatta di banchi che si scontravano - proprio come le lastre di ghiaccio nell'opera del pittore tedesco - e che promettevano l'avvento di un mondo nuovo, finalmente libero (forse) dal dominio delle apparenze."
Abbiamo letto di recente, e con vero piacere...CONTINUA...
“Ancora quella sensazione. Che tutto si stesse svuotando, risucchiato in un gorgo. Uno spazio oscuro, un corridoio d’ombra dove deboli bave di luce permettevano a stento di distinguere profili di oggetti. Come se la vita fosse scivolata in uno stato d’apnea e per pochi, brevi attimi, le cose si mostrassero per com’erano quando nessuno le osservava: traslucide, prive di sostanza” (pp.9). Questo l’incipit del romanzo “Viale dei silenzi”; e siccome l’autore è il fiorentino CONTINUA...
Arrivano l’inverno, le feste, i pomeriggi bui da passare al caldo di buone letture. Qui alcuni di noi consigliano qualche libro, tra classici e fumetti, racconti e saggi, tra cui trovare qualche spunto per far fruttare l’immaginazione.
Andrea Brancolini
1. Michael Ende, La storia infinita, traduzione di Amina Pandolfi, Longanesi...CONTINUA...
Nel mese di novembre ho recensito "Il treno dei bambini" di Viola Ardone, pubblicato per Einaudi. Dopo qualche giorno ho ricevuto una e-mail da Giovanni Rinaldi il quale mi invitava a leggere un suo libro, uscito nel 2009, in cui, molto prima che la Ardone scrivesse il suo romanzo, lui aveva raccolto le storie vere e le dirette testimonianze dei bambini del Meridione condotti, dopo la Seconda Guerra Mondiale, con quelli che successivamente vennero chiamati i "treni della felicità", verso l'Emilia-Romagna, le Marche e altre...CONTINUA...
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