Pedullà Gabriele

Lame

Passeggiando per Villa Borghese una mattina di febbraio, Ruggiero e Olimpia, marito e moglie quasi quarantenni, scoprono per caso la cosiddetta Chiesa di Nostra Signora della Rotella, una compagnia di pattinatori “revivalisti” che si riunisce ogni domenica al Pincio per celebrare gli anni Ottanta danzando in cerchio al suono di vecchi successi pop ed elettro-pop. Vestiti in abiti rétro o in puro stile Eighties, i pattinatori di Nostra Signora si rivelano subito tipi allegri e autoironici, poco interessati alla perfezione del lutz e del flip, ma anche molto diversi da quei rollerblader ossessionati dall’ «agonismo della velocità» che fino a qualche anno prima Ruggero e Olimpia avevano visto sfrecciare...CONTINUA...

Bertoli Giuseppe Ausilio

Un mondo da buttare

Una diversa forma d'amore nell'odierna civiltà del fondoschiena Sembra che per Stefano Vitti il mondo sia costituito solo da donne: ne è circondato e lui ama frequentarle, confrontarsi con loro, ma sempre in maniera onesta. Stefano, il protagonista di questo nuovo romanzo di Ausilio Bertoli, è uno che bada soprattutto ai sentimenti, all'anima delle persone e cerca affetto, calore umano, non basse passioni animalesche. Gli dice la sua amica Sarah: "Per te contano soltanto i sogni, i miraggi, i cieli azzurri da solcare con la fantasia". Stefano lavora per un'agenzia pubblicitaria...CONTINUA...

Ricapito Francesco

Reportage Dal Senegal: Il Parco Degli Uccelli Di Djoudj

Sabato 1 Aprile 2017 Ci svegliamo ancora provati dal giorno prima. Io e le mie colleghe volontarie Giada e Lavinia siamo a Saint-Louis, nel nord del Senegal, ospiti in casa di altri colleghi volontari. Ieri siamo partiti da casa nostra, a Mbour, a circa 250 km. da qui. Il viaggio è cominciato dalla Gare Routière di Mbour, dove abbiamo preso un 7 places fino a Thiès, capoluogo dell’omonima regione. I 7 places sono vecchie Peugeot modificate in modo da avere un’altra fila di sedili e poter così ospitare in tutto...CONTINUA...

Lattanzi Giovanni

Kambo e Iboga. Medicine sciamaniche in sinergia

E’ noto che gran parte di coloro che praticano la cosiddetta medicina ufficiale non contemplano nulla che non sia applicato al di fuori dei protocolli scientifici. Una polemica speculare proviene da parte di coloro che vedono nella farmacologia moderna un ricettacolo di inconfessabili interessi economici e accademici. Sono argomenti che portano molto lontano e quindi non è questa la sede per approfondire in merito alla mentalità scientista di noti debunker. Ci riferiamo a quelli che non si sono fatti scrupoli di demolire in tutto e per tutto qualsivoglia terapia non allopatica, dall’agopuntura alle erbe medicinali. Se pure la ginnastica yoga e il termalismo sono state assimilate, più o meno esplicitamente...CONTINUA...

Davigo Piercamillo

Il sistema della corruzione

Piercamillo Davigo, al momento di lasciare l’incarico di Presidente dell’ANM, ha affermato che negli ultimi dodici mesi “un capitolo drammatico è stata l’interlocuzione con la politica, per la loro totale inaffidabilità: sono arrivati a stracciare un accordo scritto senza rendersi conto che così stracciavano la loro credibilità. Discutere con interlocutori inaffidabili è difficile. Non sanno quello che fanno”. Di questa inaffidabilità, ed anche di una crassa ignoranza e di una protervia che sfiora il ridicolo, possiamo leggere nell’ultimo libro del magistrato, riflessione puntuale su un sistema criminale che nel tempo, proprio dopo i cedimenti dei primi anni ’90 (crisi economica, torta da...CONTINUA...

Pariani Laura

Questo viaggio chiamavamo amore

"Un fauno insaccato in quei miseri panni di fustagno, o un altro essere così, tra divino e ferino…". È così che Emilio Cecchi, che conobbe Campana di persona, descrive il poeta di Marradi. Un poeta su cui è stato scritto e detto molto e su cui si continuerà a scrivere e dire ancora molto. Perché la seduzione di certa poesia e certe esistenze tormentate non smetterà di grondare incanto. Laura Pariani ha scelto di far parlare l'ultimo Campana, quello semi dimenticato in un manicomio toscano. Un Campana che ha già dismesso se stesso e i versi scritti e poi riscritti perché smarriti da Soffici per chissà quale negligenza. È un Campana...CONTINUA...

Dedola Rossana

Grazia Deledda

I luoghi gli amori le opere "Ho vissuto coi venti, coi boschi, con le montagne; ho guardato per giorni, mesi, anni il lento svolgersi delle nubi, sul cielo sardo; ho mille volte appoggiato la testa ai tronchi degli alberi, alle pietre, alle rocce per ascoltare la voce delle foglie, ciò che dicevano gli uccelli, ciò che raccontava l'acqua corrente; ho visto l'alba, il tramonto, il sorgere della luna nell'immensa solitudine delle montagne; ho ascoltato le musiche tradizionali, le fiabe e i discorsi del popolo e così si è formata la mia arte, come una canzone, un motivo che sgorga spontaneo dalle labbra di un poeta primitivo". (Grazia...CONTINUA...

Ricapito Francesco

Reportage Dal Senegal: Il Villaggio Di Sokone

La N5 è una delle sette strade nazionali senegalesi e collega la città di Kaolack, capoluogo dell’omonima regione, a Bignona, in Casamance, passando per il Gambia: questa è la nazione più piccola dell’Africa continentale e se guardate una mappa sarà probabilmente la prima cosa che noterete, un cuneo stretto e lungo che taglia in due il Senegal e che dà quasi fastidio alla vista. Sokone si trova a 40 chilometri a nord del confine e a 50 chilometri da Kaolack. Il villaggio conta circa 12.000 abitanti e come molti altri...CONTINUA...

Pascoletti Matteo

I giorni della nepente

“«Ascoltate! Anche adesso la stoltezza vi serra le palpebre, mentre desiderate secondo il dettame della merce! Ma è la città stessa che soccombe al Sommo Tempio, convinta che saranno sempre altri a cadere nell’abisso, e folle concima la Nepente, fino algiorno in cui ne sarà divorata. In verità vi dico: chi vive da insetto morirà da insetto»” (pag. 25) I giorni della nepente è l'opera d'esordio di Matteo Pascoletti, uscita per effequ nel 2015. La trama, il cui innesco...CONTINUA...

Macioci Enrico

Lettera d’amore allo yeti

Lettera d’amore allo yeti di Enrico Macioci è un romanzo diverso dalla maggior parte delle opere che si trovano in circolazione. La scelta dell’autore è stata quella di comporre una storia che modulasse non solo tra diversi generi letterari, ma tra vari stati mentali ed emozionali. La struttura è, per così dire, a chiasmo, perché la prima parte, più in linea con la narrativa realistica, è dominata da una condizione psicologica media di shock/turbamento (un padre, Riccardo, e un figlio di sei anni, Nicola, in vacanza a Colombaia, una località di mare, dopo che l’autunno...CONTINUA...