Categoria: letteratura italiana

Loewenthal Elena

Conta le stelle, se puoi

E se a Mussolini, una mattina del 1924, subito dopo essere sceso dal letto, fosse preso un colpo e fosse morto? E se la Repubblica Italiana fosse nata nel 1938, subito dopo l'abdicazione e la fuga in Egitto di re Vittorio Emanuele III? E se non ci fosse stato il nazismo né la Shoah? Non è il gioco dei se, è letteratura. Si tratta quindi di allettanti possibilità e, si sa, l'ambito del possibile è ben più ampio e seducente di quello dell'improbabile. Il fatto che tali eventi non siano realmente accaduti non toglie nulla alla loro rilevanza eventuale e al loro fascino. Ed Elena Loewenthal ha saputo...CONTINUA...

Fezzi Alberto

Non mi diverto più

Sapevamo che romanzo di formazione voleva dire innanzitutto il racconto dell’evoluzione del protagonista verso la maturazione e l’età adulta. Poi i tempi cambiano e a quanto pare a doversi formare e maturare non sono più soltanto gli adolescenti imberbi ma pure gli adulti, trentenni come l’Alberto Martini dell’ultimo romanzo di Fezzi. Un tipo particolare questo Alberto, ma neppure poi troppo strano ed anomalo in una società che ci raccontano piena dei cosiddetti bamboccioni. Soltanto che molti di questi bamboccioni sono spesso insolentiti gratuitamente ed espressione di un devastante precariato...CONTINUA...

Raimondi Luca

Se avessi previsto tutto questo

Onestamente non ricordo come sia stata definita quella corrente letteraria (c’è però chi metterebbe il “letteraria” tra virgolette) che ha fatto capo a Brizzi e a tutti quegli autori che scrivevano dei loro sfigatissimi coetanei. Comunque si sia chiamata, visti certi risultati non proprio strepitosi anche se confortati da un grande successo di vendite, è plausibile che alcuni lettori, quelli meno sensibili al mainstream, nel leggere di un nuovo romanzo italiano “generazionale” e con protagonisti appunto giovani, tardo adolescenti, possano rimanere un po’ diffidenti. Diffidenza comprensibile, ma...CONTINUA...

Fontana Giovanni

Questioni di scarti

Probabile che una citazione in capo a un articolo possa apparire un escamotage facile facile per sbrigarsela con poche righe, ma ogni tanto ci sta bene e aiuta a inquadrare un discorso altrimenti non facilissimo. A torto o a ragione mi è venuto in mente Eliot col suo “la vera poesia può comunicare anche prima di essere capita”, malgrado “Questione di scarti” rappresenti una raccolta di prose e non propriamente una raccolta poetica. Il concetto però non cambia molto e, leggendo l’opera di Giovanni Fontana, viene da pensare che in realtà le suggestioni di una poesia o di una prosa sperimentale, per...CONTINUA...

Lo Iacono Simona

Effatà

Siracusa, estate 1950. L'attrice Dora Genesio, nella parte di Milla Milord, esordisce al Teatro Luna. Ma in "Effatà" di Dora Genesio e di Milla Milord si parla ben poco. Perché il vero interprete del romanzo di Simona Lo Iacono si chiama Nino Smith, un bambino di otto anni, coi capelli biondi e gli occhi chiari. E' arrivato in Sicilia da poche settimane al seguito di Dora Genesio l'attrice, che è poi anche sua madre, dopo aver lasciato l'Inghilterra. Nino è sordomuto. Le parole, e tutti i motivi che le parole si portano dentro, però, li riconosce lo stesso. Certo: non sa leggere, ma per quello...CONTINUA...

Rastello Luca, De Benedetti Andrea

Binario Morto

Anche ad avere idee del tutto diverse su temi come sviluppo, ambiente e stato dei conti pubblici una constatazione è comunque valida per tutti: non si è a favore di un progetto Tav perché si sappia nel dettaglio cosa accadrà, oppure perché si abbia un’idea precisa del suo rapporto costi-benefici, ma perché ci sono dei violenti – pochi, molti o moltissimi – che lo contrastano. Tanto basta, spesso a prescindere da tutto il resto. C’è soltanto da prendere atto come, appunto per questa ragione, il dissenso riguardo un’opera pubblica, in qualsiasi forma sia espresso, venga considerato (non da tutti...CONTINUA...

Gori Leonardo

La città d’oro

La parola “mistery” presente sulla copertina dell’ultimo romanzo di Leonardo Gori non deve trarre in inganno e far pensare semplicemente ad un thriller o ad una sorta di poliziesco ad enigma ambientato nel passato, con illustri personaggi storici nelle vesti di detective. “La città d’oro” magari è anche quello, ma non solo. La vicenda si apre poco dopo la cacciata dei Medici, nella Firenze del 1508, città cupa, fetida e devastata da un’epidemia: Niccolò Machiavelli è Segretario della Repubblica e pare nascondere un segreto di vitale importanza, condiviso con un visitatore, forse suo prigioniero...CONTINUA...

Civati Giuseppe

La rivendicazione della politica. 5 Stelle, mille domande, qualche risposta

Quando un politico italiano si propone come autore di un libro è inevitabile essere molto ma molto diffidenti: i precedenti, sfacciate operazioni propagandistiche fatte di niente, non sono rassicuranti. Nel caso di Civati e del suo “Rivendicazione della politica”– e non lo scrivo perché il personaggio mi ispira una certa simpatia -  probabile le cose stiano un po’diversamente. Anche quelle che potranno apparire ovvietà in qualche modo rappresentano un documento di un certo interesse, nella considerazione che molto di quanto scritto soltanto pochi mesi fa comunque faceva pensare a possibili scenari...CONTINUA...

Delli Ponti Mario

Musica maledetta. Il trionfo della non musica

Il titolo, “Musica maledetta”, e le dimensioni (appena 116 pagine) rendono l’opera del maestro Mario Delli Ponti facilmente riconoscibile quale pamphlet, ovvero “libello di tono polemico” (cit. Zanichelli). Pamphlet ma non solo, non fosse altro che dopo tante necessarie recriminazioni, leggiamo l’ultimo capitolo dedicato alla rappresentazione di una liturgia greco-ortodossa sulle pendici della Tessaglia, con la volontà di tornare a quella musica e a quella contemplazione che ormai pareva del tutto perduta nelle nostre chiese post-conciliari. “Musica maledetta” è opera postuma e forse anche per...CONTINUA...

Cutrufelli Maria Rosa

La briganta

"Sono una sepolta viva. Venti anni di bagno penale (tanti ne ho già trascorsi qua dentro) sono più eterni della morte e solo con la morte avrà fine questa eterna agonia". Primavera 1883. La donna che parla è la "briganta". Maria Rosa Cutrufelli, in questo suo breve, primo romanzo (apparso per la prima volta nel 1990), ha dato anima e voce ad una delle rare, ma non rarissime, donne-brigante. L'espediente letterario scelto della Cutrufelli è quasi un classico: Margherita, questo il nome della briganta, in prigione da tanto tempo, decide di raccontare in prima persona la sua vita. Dopo aver...CONTINUA...