La morte di Salvatore Giuliano, in considerazione che nel 2010 i pubblici ministeri palermitani su iniziativa di Casarrubea e Cereghino hanno permesso di riaprire la bara del bandito, credo sia giustamente definibile come un cold case all’italiana. Atmosfera da cold case confermata in pieno da quando ci si è accorti della sparizione del fascicolo contenente i risultati dell'autopsia sul cadavere di Giuliano. “Di sicuro c’è solo che è morto” è la frase ad effetto di Tommaso Besozzi, il giornalista dell’Europeo, pronunciata all’indomani di quel 5 luglio 1950 e riportata ogni volta che si tornava...CONTINUA...
Potrei scrivervi di federalismo, di devolution, dei celti, del popolo padano, ma leggendo “L’Illusionista”, ovvero la storia vera di Umberto Bossi – non so perché e spero il Principe De Curtis mi perdonerà- il pensiero è andato in direzione del tutto diversa: “Totò truffa ’62” quando Antonio Peluffo, in compagnia del fido Camillo, vende la Fontana di Trevi ad uno sprovveduto italoamericano. Soltanto che nel film Peluffo, peraltro napoletano e non di origine celtica, alla fine restituisce il maltolto ai truffati, mentre nella nostra realtà italo-padana niente di tutto questo: i quattrini sono...CONTINUA...
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