Categoria: Racconti

Matteoni Francesca

Tutti gli altri

All'inizio c'è questa bambina con i cuginetti, lui e lei, in una casa di montagna: è la sera di un giorno di festa e sono nello stesso letto, i più piccoli chiedono storie alla più grande prima di addormentarsi e lei racconta, racconta, e poi si stufa, ma loro fanno altre richieste e così lei prende Pinocchio e la sua impiccagione (quanto possono essere sottili i bambini) e “Sì, anzi no. Ti ho mentito. È vero che lo impiccano, ma lui non è cattivo, è il mondo che va sempre al contrario”. “Che vuoi dire?” “Voglio dire che ora è notte e si deve stare a occhi chiusi”. “Ma se lui muore cosa possiamo...CONTINUA...

Bruck Edith

Andremo in città

"Andremo in città" viene pubblicato per la prima volta nel 1962. La scrittrice ungherese è in Italia da soli otto anni. Nel 1966 esce un film ispirato ad "Andremo in città". La regia è di Nelo Risi, marito della Bruck, e la sceneggiatura è opera Cesare Zavattini. Il libro che ho tra le mani, invece, è stato ripubblicato nel 2007 dall'editore Ancora del Mediterraneo...CONTINUA...

Bonera Italo, Frusca Paolo

Cielo e Ferro

Sarà che viviamo in un mondo più complicato, che ha visto svanire molte delle certezze nate dopo la seconda guerra mondiale, dove i nemici di ieri sono diventati gli alleati di oggi e che domani saranno di nuovo nostri nemici: fatto sta che, anche in letteratura, la distopia, ovvero la rappresentazione di avvenimenti catastrofici e di conseguenti società totalitarie e degradate, da qualche anno sembra aver conquistato un pubblico sempre più attratto dalle visioni di un futuro apocalittico, tenebroso e tutto da esorcizzare. Probabile quindi che la raccolta di racconti “Cielo e Ferro” edita da “La...CONTINUA...

Sperduti Carlo

Un tebbirile intanchesimo e altri rattonchi

Scrive Gero Mannella nella prefazione al libro di Sperduti: “Nelle trame del nostro non capita di rado che le parole e i motti, dal ruolo di ancelle di fatti e fenomeni (com’è consuetudine) divengano protagoniste, e usino al contrario i fenomeni per giustificarsi” (pag. 8). Vengono poi citati, en passant, Beckett, Kafka e Bacon, ma è chiaro che nel capovolgimento della verosimiglianza e della realtà presente nei raccontini di Sperduti non abbiamo colto particolari finalità filosofiche “alte”, tipo mettere a nudo l’assurdità dell’esistenza. Un volare più basso probabilmente, colto con arguzia dal...CONTINUA...

Predosin Davide

Alcuni stupefacenti casi tra cui un gufo rotto

Hanno scritto bene in quarta di copertina evitando la parola “racconti” e limitandosi a “brevi, a volte brevissime storie”. Una voluta ed opportuna vaghezza perché dentro “Alcuni stupefacenti casi tra cui un gufo rotto”, se proprio vogliamo usare delle categorie note, c’è davvero un po’ di tutto: dal microracconto, al racconto breve, a composizioni di poche righe che possono ricordare il precedente illustre della “frottola” e tale – citiamo la Treccani – da rappresentare un “affastellamento di pensieri e di fatti bizzarri, senza nesso o quasi tra loro”. Forse è proprio la parola “casi” del titolo...CONTINUA...

Enriquez Mariana

Quando parlavamo con i morti

Tre racconti, cento pagine: Quando parlavamo con i morti. Una piccola raccolta, questa di Mariana Enriquez, scrittrice argentina, da leggere possibilmente tutta d'un fiato. Perché? Perché è scritta (tradotta da Simona Cosentino e Serena Magi per Caravan Edizioni) in una sorta di sospensione continua: c'è sempre qualcosa che sta per accadere, c'è sempre una tensione che non sai esattamente dove porta; perché...CONTINUA...

Wolfe Thomas

Dalla morte al mattino

“Non ci sarà più alcuna lingua, non una lingua per il silenzio e per la terra: le labbra radicate non pronunceranno più parole, il freddo occhio del serpente sbircerà tra i vuoti del cervello, e non un grido dal cuore su cui sorgono i vitigni. La tarantola si trascina tra i tronchi marci delle querce, la vipera sibila sui seni, si rovesciano i calici: ma la terra resterà per sempre. Il seme dell'amore germoglia nel deserto, e le radici degli olmi avvolgono le ossa degli amanti. La lingua morta si dissecca e il cuore marcisce, cieche bocche scavano gallerie nelle carni, ma la terra resterà per...CONTINUA...

Ferrarese Lapo

Vecchi amici. Racconti horror

Sono undici i racconti che compongono la nuova opera di Lapo Ferrarese “Vecchi amici”: un libro breve per altrettanto brevi incursioni nell’incubo e nell’insolito, che per lo più non lasciano spazio ad un vero e proprio epilogo. Siamo dalle parti del cosiddetto finale aperto, molto in voga nei romanzi “di genere”: quelli che vengono definiti “squarci improvvisi su mondi ignoti” non si chiudono quindi in maniera compiuta e lasciano il lettore in un limbo di voluta incertezza. Probabilmente il modo migliore per dare forma all’irrazionale che non vuole spiegazioni e che si nutre appunto di incubi...CONTINUA...

Gersão Teolinda

Big brother isn’t watching you e altre storie

Il titolo originale di questo libro è un altro. "Big brother isn't watching you" è solo il titolo di uno dei 14 racconti in esso contenuti e che, evidentemente, è stato preferito come titolo nell'edizione italiana. Le ragioni di variare e non tradurre l'originale "Historiás de Ver e Andar" non sono a me chiare ma, anche in questo caso, temo che non sia stata una scelta leale. Andiamo avanti. E' la prima volta che leggo qualcosa di Teolinda Gersão, scrittrice considerata tra le voci più interessanti del panorama letterario portoghese. In questi suoi racconti ho trovato un'autrice che si sofferma...CONTINUA...

Loewenthal Elena

Una giornata al Monte dei Pegni

Non credo sia retorico pensare che "Una giornata al Monte dei Pegni" abbia risvolti di stringente attualità. Al Monte dei Pegni si va per lasciare oggetti più o meno preziosi ed avere in cambio denaro. E, in tempi come quelli che stiamo attraversando, sono tante le persone che, per tirare avanti, non possono far altro che cedere qualche piccolo bene ricavando un po' di soldi. La speranza è più o meno la stessa per tutti: recuperare ciò che si è lasciato sul banco prima che finisca all'asta. La Loewenthal, un giorno, si è seduta tra la gente in coda al Monte dei Pegni. Ha ascoltato, osservato, riflettuto...CONTINUA...