Risultati della Ricerca: Levi Primo

Loewenthal Elena

Conta le stelle, se puoi

E se a Mussolini, una mattina del 1924, subito dopo essere sceso dal letto, fosse preso un colpo e fosse morto? E se la Repubblica Italiana fosse nata nel 1938, subito dopo l'abdicazione e la fuga in Egitto di re Vittorio Emanuele III? E se non ci fosse stato il nazismo né la Shoah? Non è il gioco dei se, è letteratura. Si tratta quindi di allettanti possibilità e, si sa, l'ambito del possibile è ben più ampio e seducente di quello dell'improbabile. Il fatto che tali eventi non siano realmente accaduti non toglie nulla alla loro rilevanza eventuale e al loro fascino. Ed Elena Loewenthal ha saputo...CONTINUA...

Börjlind Cilla, Börjlind Rolf

La marea nasconde ogni cosa

Potevano pure evitare di dircelo subito ma che Cilla e Rolf Börjlind  siano innanzitutto sceneggiatori è facilmente intuibile leggendo la loro opera d’esordio “La marea nasconde ogni cosa”. Quindi nessuna sorpresa, tra un bel po’ di dichiarazioni pubblicitarie, nel leggere che quasi contemporaneamente alla pubblicazione siano stati venduti i diritti cinematografici dell’opera. Del resto una delle osservazioni ricorrenti ogni qual volta ci troviamo a leggere un romanzo di genere – ci perdonerete la mancanza di fantasia – è che appare piuttosto evidente come molti di questi autentici o potenziali...CONTINUA...

Vercel Roger

Tempesta

"Tempesta" (titolo originale "Remorques") viene presentato, in primis, come il libro che Primo Levi ha letto durante la sua ultima notte ad Auschwitz. È stato un medico greco in fuga dal lager a lasciarglielo. E Levi lo legge e lo rilegge per ore ed ore. D'altro canto è il primo libro che ha la possibilità di tenere tra le mani dopo un intero anno senza letture. Ma di questo importante momento della vita di Primo Levi e dei simboli che "Remorques" racchiude, ha diffusamente scritto Andrea Cortellessa nella nota critica al libro di Roger Vercel (leggibile, in versione ridotta, anche in CONTINUA...

Couto Mia

Il dono del viandante e altri racconti

Di recente ho scoperto che nei paraggi c'è una nuova libreria. E' stata inaugurata poco prima dello scorso Natale. Un buon segno, mi dico, considerando la fase storica e le difficoltà che tante librerie stanno vivendo. La libraia è una mia vecchia conoscenza. Entro, faccio un giro e prenoto un libro: "Il dono del viandante" di Mia Couto. Passo a prenderlo qualche giorno più tardi e lo divoro in una serata. Non mi sorprende: Mia Couto conferma di essere uno degli scrittori migliori che conosca. In tutto ciò che scrive, inclusa questa raccolta di racconti, riesce ad iniettare magia, poesia, incanto...CONTINUA...

Waugh Evelyn

L’uomo che amava Dickens

Gli undici racconti di Evelyn Waugh tradotti da Mario Fortunato per Bompiani sono decisamente molto inglesi: ironici fino a sconfinare nella tragedia, ritmati da battute fulminanti, freddure, dialoghi serrati, che scoppiettano come fuochi d’artificio. Quando suscitano il riso non si tratta di una risata sguaiata, ma di un sorriso fine, di un incresparsi delle labbra, che sottende la consapevolezza delle miserie umane e del loro inesorabile ripetersi. CONTINUA...

Lévinas Emmanuel

Parola e silenzio e altre conferenze inedite al Collège Philosophique

Se volessimo proporre un titolo alternativo ad un volume dedicato a Lévinas, o come sottotitolo a qualche sua opera, “La filosofia dopo la tragedia della seconda guerra mondiale”, credo risulterebbe proprio adatto. Ricordiamo che il filosofo di origine lituana, dopo l’invasione nazista della Francia fu prigioniero fino al termine della guerra. Fu proprio dopo il 1945 che Lévinas divenne protagonista nel circolo degli intellettuali che circondavano Jean Wahl, il fondatore del  Collége Philosophique. In questo contesto Lévinas ebbe modo di precisare la sua idea filosofica, basata sull’etica dell’Altro...CONTINUA...

Serrador Narciso Ibanez

Ma come si può uccidere un bambino?

Il secondo e ultimo lungometraggio di Narciso Ibanez Serrador, regista spagnolo classe 1935, arrivato al cinema grazie al successo ottenuto con una serie televisiva (Historias para no dormir) da lui ideata, è probabilmente oggi un film dimenticato o del tutto sconosciuto agli amanti di genere. Il genere è il thriller/horror, come intuibile anche dal titolo della serie tv, territorio in cui il regista iberico dimostrò di sapersi ben destreggiare e forse anche qualcosa di più. Ma come si può uccidere un bambino?, uscito nelle sale proprio nel cuore...CONTINUA...

Casadio Nevio

Polesine ’51. Voci e suoni del fiume

“Polesine '51. Voci e suoni del fiume” è un’opera (con videocassetta allegata), edita nel 2002 e presto scomparsa dagli scaffali delle librerie. Un caso? Non credo proprio, non fosse altro che è difficile contestare la qualità sia del libro sia della relativa inchiesta televisiva. Però quando ci sono contenuti che disturbano qualche personaggio con responsabilità pubbliche e l’editore si chiama Eri-Rai, allora – saremo pure malfidati – qualcosa si spiega. In occasione del cinquantesimo dell’alluvione più catastrofica che colpì il Polesine, quella del 1951, la Rai trasmise su “Frontiere” un documentario...CONTINUA...

Mari Michele

Euridice aveva un cane

Anni fa, su “Linea d’ombra”, Goffredo Fofi puntò il dito contro gli scrittori bizantini e barocchi, alfieri della reazione, quelli che anziché sporcarsi le mani con la realtà si riparavano dietro atmosfere retrò e uno stile antiquato: tra quegli scrittori, in prima fila Fofi poneva Michele Mari. Che la realtà sia sporca è risaputo, e anche oscena, volgare, cruda, e affondarvi le mani è prassi letteraria diffusa (nomi al volo: Saviano, Lattanzi, Babsi Jones, Bajani, Lagioia, Pascale, ma la lista potrebbe continuare). Quello che sfugge, però, alle periodiche crociate contro i turriseburnei...CONTINUA...

Lucamante Stefania

Quella difficile identità. Ebraismo e rappresentazioni letterarie della Shoah

Per chi, come me, è appassionato di letteratura della Shoah, il saggio della Lucamante è una lettura illuminante e preziosa. La studiosa italiana, docente presso la "Catholic University of America", concentra la sua attenzione su un settore della letteratura dell'Olocausto fin troppo spesso omesso o trascurato, quello rappresentato dalla letteratura femminile e, ancora più segnatamente, dalla letteratura femminile italiana. L'accuratezza e la profondità dell'analisi della Lucamante mettono in luce le peculiarità di questo microcosmo letterario solitamente poco studiato e ne evidenziano tutta...CONTINUA...