Categoria:
letteratura italiana
Il Kosovo è una terra triste tormentata dalla guerra e dalle sue devastazioni, anche se ora “I giovani hanno imparato a rimuovere il passato, a credere che non sia mai esistito” (p.25)
È in questa terra che si recano due italiani, due veneti, Boris e Giulia, per andare da Clizia, la CONTINUA...
Ho deciso di comprare e leggere “Nel mare ci sono i coccodrilli” perché ho ascoltato l’intervista di Fabio Fazio a Enaiatollah Akbari. Un modo come un altro, a mio avviso, di incontrare un libro. Ho seguito con attenzione e curiosità il racconto di quel ragazzo dai capelli mozzati e dal sorriso diverso. Mi ha attratto il suo modo di parlare italiano, il suo racconto che mescolava atrocità e ironia, sciagura e voglia di vivere insieme ad immagini agghiaccianti trasposte con lo sguardo di chi, seppur poco più che ventenne, ha già visto e raccolto decine di mondi.
Fabio Geda ha dato voce e inchiostro...CONTINUA...
Marzo 1944. È la fine di un inverno particolarmente rigido e due giovani, Vittorio e Antonio, stanno scendendo attraverso un canalone del monte Kerle, in Vallarsa. Vittorio, il più giovane, scivola e Antonio lo trae in salvo per miracolo, infine insieme si riuniscono a un terzo amico, Luigi, in un baito nel quale stanno rintanati da quattro mesi.
Sono alpini, soldati sbandati che, dopo l’8 settembre non hanno voluto unirsi alla Repubblica di Salò e si sono rifugiati tra le loro montagne in attesa di tempi migliori. Quella stessa notte il loro compagno...CONTINUA...
Eleganza. Ogni singola frase di questo breve romanzo trasmette eleganza. E misura, attenzione, garbo, intelligenza. “Gli occhiali d’oro” rappresenta anche una piccola rivoluzione. Conservando una forma letteraria e narrativa impeccabile, se non addirittura classicheggiante, descrive quanto di più anticonvenzionale ed inconsueto fosse lecito scrivere in quel lontano 1958, anno in cui apparve il romanzo di Bassani.
L’accostamento tra due diversità che, proprio per la loro essenza, generano similitudine, è una scelta quanto meno singolare. Le due “anomalie” sono, in fondo, come tante altre...CONTINUA...
Giovannino Zender, il protagonista di questo romanzo, si trova a un punto di svolta, uno di quegli snodi fondamentali che impongono delle scelte nella vita.
Siamo in pieno fascismo, negli anni Trenta, è già partita la guerra d’Africa e Giovannino, un jobrero che tanti anni prima era emigrato con la famiglia, ritorna in Vallarsa con il suo carico di esperienza e i suoi traumi di guerra. Giovannino non vuole avere un passato, non vuole ricordare, perché la sua memoria è infestata dagli incubi e dai fantasmi dei suoi compagni morti sotto le bombe. Guarda al presente, pensa ad andare avanti, ma l’arrivo...CONTINUA...
“Un raggio di sole sbuca dal primo mattino. E va a indorare le taglienti vette delle Dolomitine. Pone in risalto i diedri, i pinnacoli, i canaloni, frammentandoli in ombre e sfavillanti riflessi di nevai. Un fascio di luce che si fa strada nel velo opaco dell’umidità per immortalare quel miracolo della natura”. (p.109)
Tra monti di grande bellezza, a diretto contatto con la natura, vive il jobrero (abitante di Obra in Vallarsa) Mario Martinelli, che in questo libro si racconta direttamente in prima persona.
Il testo...CONTINUA...
Non conoscevo Rocco Carbone. Ho sentito il suo nome in un programma radiofonico. Ho scelto un libro a caso e penso che ciò che io possa fare da qui in poi è continuare a leggere quanto ha scritto. Rocco Carbone è morto in un incidente nel 2008. Aveva solo 46 anni. “Libera i miei nemici” è uscito nel 2005.
Il protagonista del romanzo si chiama Lorenzo e, proprio come ha fatto Carbone per sei anni, insegna come volontario presso un carcere femminile. Lorenzo è un uomo introverso, metodico, ordinato e solitario. L’unico legame che ha, o che tenta di mantenere in vita, è quello con suo fratello...CONTINUA...
“Tu invece sei convinto di avere tutte le fascine al querto?”
Avere le fascine al querto, ossia avere la mente a posto, essere lucidi. E proprio di questo dubita il povero signor Dolfo – diminutivo di Rodolfo –che si ritrova vittima di una specie d’incantesimo dopo aver sbattuto la testa sul fo de la stria (faggio della strega) lungo il sentiero di guerra, tra i monti della Vallarsa.
Il signor Dolfo Strasalani è un montanaro – nato nel 1918, generazione cosiddetta “fortunata” – è un uomo onesto e retto, marito e...CONTINUA...
“Dalle parti degli infedeli” rientra tra le micro-cronache siciliane che Sciascia più volte ha messo al centro dei suoi libri. Episodi reali e dimenticati perché apparentemente trascurabili o perché volutamente tacitati ma che, come lo scrittore di Racalmuto tiene a sottolineare, portano con sé momenti di vita esemplari e tracce di storia tutt’altro che secondarie.
La vicenda ricostruita in questo caso riguarda Monsignor Angelo Ficarra, Vescovo di Patti dal 1937 al 1957. Sciascia, nel 1979, viene in possesso delle lettere che costituiscono...CONTINUA...
Tra le montagne, nel silenzio della natura, può capitare di sentire una strana voce, a volte un po’ impertinente, ma saggia: è lo spirito del bosco, che si può manifestare ovunque ci sia un albero, ma si rivela in particolare tra i monti della Vallarsa, lì dove si è combattuto durante la prima guerra mondiale e tanti ragazzi sono morti.
Lo spirito del bosco parla a due giovani amici che hanno salito insieme il passo Buole, pernottando in uno stol, (dal tedesco stollen, galleria, cunicolo) una caverna scavata dai soldati in tempo di guerra.
È...CONTINUA...
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