Allan Collins Max

Black Hats

“Allora, Wyatt, se Katherine Cummings chiama ancora, cosa devo dirle? Che i cinquecento dollari che ti ha pagato per far ragionare suo figlio ribelle e allontanarlo dal giro degli speakeasy ti sono serviti per metterti in affari con lui? Che speri di espanderti dal traffico di alcolici al gioco d’azzardo?” (pag. 197). E poi ancora: “Wyatt era celebre per truccare le partite come un babbeo, quindi sapeva maledettamente bene che lei lo stava provocando” (pag. 95). Questi brevi passaggi tratti da “Black Hats” ci servono per chiarire da subito che il Wyatt Earp di Max Allan Collins, uno dei protagonisti del romanzo, è raccontato secondo le più equilibrate e più moderne ricerche storiche: nessuna...CONTINUA...

Amari Giuseppe, Vinci Anna

Loggia P2. Il Piano e le sue regole

A distanza anni, da quel luglio 1982 nel quale venne rinvenuto il “Piano di rinascita democratica” di Licio Gelli, l’idea che la P2 sia stata qualcosa di innocuo o, nella peggiore delle ipotesi, una semplice buffonata, ha sempre più preso piede. Del resto sappiamo in che mani è l’informazione italiana e quindi c’è poco da stupirsi. Preso atto che anche i più recenti tentativi di condizionamento delle istituzioni repubblicane – ci riferiamo alle inchieste sulle P3 e P4 – spesso sono stati minimizzati sbrigativamente, da parte di certa stampa, ad abbagli di giustizialisti invasati, non ci farà male ricordare cosa ha significato la scoperta degli archivi di Castiglion Fibocchi. Potrebbe risultare...CONTINUA...

Abercrombie Joe

Non prima che siano impiccati

“Non prima che siano impiccati” ci è apparso subito un titolo un po’ anomalo per un romanzo epic-fantasy, privo di suggestioni sia “epic” che “fantasy”. Non sappiamo perché sia stata scelta proprio la citazione tratta da Heinrich Heine, “Ognuno dovrebbe perdonare i propri nemici, ma non prima che siano impiccati”, in testa alla prima parte del romanzo (da qui il titolo), ma a pensarci un attimo, soprattutto se già lettori del primo volume della trilogia “La prima legge”, certo sarcasmo risulta in sintonia con lo stile di Joe Abercrombie e soprattutto con la rappresentazione dei tanti personaggi che popolano la saga. “Non prima che siano impiccati” inizia dove finiva CONTINUA...

Abercrombie Joe

L’ultima ragione dei re. Ultima ratio regum

Al termine di “Non prima che siano impiccati”, secondo volume della trilogia “La prima legge”, avevamo lasciato Jezal, Bayaz, Ferro, e gli altri esploratori alla ricerca del “seme”, ormai di ritorno dai confini del mondo circolare. Ugualmente interlocutoria la situazione degli altri personaggi, reduci da vicende altrettanto se non più sanguinose. Adesso, come in ogni trilogia che si rispetti, Abercrombie, nel suo “L’ultima ragione dei re”, riprende il filo interrotto e ci ripropone, senza operare troppe premesse, i suoi cinici e tormentati eroi alle prese con situazioni ancor più sorprendenti, che in qualche...CONTINUA...

Al Khamissi Khaled

Taxi. Le strade del Cairo si raccontano

Quando fu pubblicato per la prima volta "Taxi" di Khaled al-Kamissi (nel 2007 in Egitto, nel 2008 in Italia per i tipi del Sirente) pochi avrebbero scommesso sulla cosiddetta "primavera araba". Eppure appena quattro anni dopo il presidente - dittatore Mubārak si ritrovò alle prese con la rivolta dei manifestanti di piazza Tahrir, quella che da lì a poco contribuirà ad abbattere il suo regime. Una svolta apparente che ha fatto dire allo stesso al-Kamissi di "un cambiamento sociale che continua e porterà a una vera trasformazione di tutti i nostri Paesi entro una decina d'anni". Adesso che il paese è in mano al generale al-Sisi viene da pensare che tutto questo ottimismo fosse fuori luogo. Comunque...CONTINUA...

Aledda Aldo

Interna corporis. Anatomia di una pubblica amministrazione

E’ da tempo che ormai il sentire comune tende ad identificare la “Pubblica Amministrazione” con “i fannulloni”. Siccome di fannulloni autentici ce ne sono davvero (ovvero quelli che avrebbero da fare e non fanno, e non tanto quelli che sono privi di mansioni a causa di inquadramenti irrazionali), pochi o molti che siano, la campagna mediatica del ministro Brunetta ha dato i suoi frutti rinfocolando mai sopiti rancori verso una categoria di lavoratori ritenuta non a torto privilegiata. Ovviamente non tutti la pensano così, in primis coloro che nel pubblico ci lavorano davvero vivendo tutti i disagi di un’organizzazione condizionata da una politica incapace e da discutibilissime e ricorrenti riforme...CONTINUA...

Alberti Vittorio V.

Il papa gesuita

Non è affatto un caso se sulla copertina del libro di Vittorio V. Alberti, “Il papa gesuita”, troviamo “L’incredulità di S. Tommaso” di Caravaggio e neanche una foto di Jorge Bergoglio Papa Francesco. Lo spiega l’autore in premessa: “La spiritualità e formazione gesuitica è, infatti, anti-idolatrica in radice. Si contrappone nettamente a ogni culto della personalità e, quindi, a ogni prospettiva individualistica” (pp.1). Se solo consideriamo il profluvio di parole in libertà che fin dalla sera di quel 13 marzo 2013 sono state rivolte a Jorge Bergoglio, il lettore potrà subito cogliere nel “Il papa gesuita” di Vittorio V. Alberti un libro in qualche modo “eretico” e controcorrente. E la parola...CONTINUA...

Ansaldo Giovanni

Don Enrico

In quarta di copertina leggiamo del “ritratto smaliziato” riservato in “Don Enrico” a quello che fu il Presidente provvisorio della Repubblica italiana; ed è tutto vero. Dovremmo però aggiungere che le stesse pagine di Giovanni Ansaldo ci danno la misura soprattutto di quanto smaliziato fosse l’autore del “Ministro della Buona Vita” e di “ L’ultimo Junker”. Ansaldo e De Nicola, ovvero l’incontro di due conservatori che avevano qualcosa da farsi perdonare relativamente al ventennio fascista e che, come giustamente scrive Perfetti nella prefazione di “Don Enrico”, mostra una sorta di canto e controcanto tra le micidiali frecciate presenti nelle pagine di diario e le lodi presenti invece negli scritti...CONTINUA...

Aladdin Muhammad

Cani sciolti

Per una collana che si chiama "Altri arabi", un nome che fa pensare davvero al superamento di certi facili stereotipi, "Cani sciolti" di Muhammad Aladdin può rappresentare un bel biglietto da visita: l'idea dell'arabo tutto casa e moschea magari non sarà spazzata via ma si arricchirà di una nuova prospettiva, soprattutto riguardo la parte più giovane della popolazione egiziana. A dirla tutta quanto scritto in quarta di copertina ci aveva fatto immaginare qualcosa di simile a "Medio occidente" di Chiuppani, altro titolo del Sirente: "i cosiddetti cani sciolti, giovani lontani dalla morale tradizionalista, liberi da ogni costrizione di natura sociale e abituati a cavarsela in ogni situazione. Sono...CONTINUA...

Abercrombie Joe

Il sapore della vendetta

Nel commentare i tre romanzi della saga “La prima legge” avevamo fatto presente come il fantasy targato Joe Abercrombie si caratterizzasse per crudezza, umorismo nero, un ruolo non sempre primario degli elementi sovrannaturali e fantastici in un mondo alternativo dove i buoni sentimenti proprio non sono di casa. Adesso è la volta di “Il sapore della vendetta”, quello che in gergo si chiama uno “stand alone”, ovvero, per chi fosse più a suo agio con i serial televisivi, una sorta di spin off dove tornano, più cattivi e spietati che mai, alcuni dei personaggi presenti nel “Richiamo delle spade” e in CONTINUA...