Eugène Ionesco non amava l’esistenzialismo di Sartre e neppure lo stesso filosofo, che definì “re dei cretini” e che rifiutò di incontrare mentre era in vita. Eppure nel 1973 il drammaturgo rumeno, indicato come il padre del Teatro dell’assurdo con CONTINUA...
“Il 17 Madame di ritorno da Pechino inzucchera un po’ a Mosè la faccenda delle sue favole. Si segnala il 4 e il 3 (vedere il significato)” (pag. 35).
Una frase apparentemente insensata come questa riassume forse tutta la disperazione e le manie con cui il terribile marchese De Sade convive a pochi anni dalla sua morte, quando si trovava rinchiuso per oscenità in un manicomio nel quale non sarebbe sopravvissuto. Le guardie spesso entravano nella sua stanza e sequestravano i suoi quaderni, li leggevano, si disgustavano, lo schernivano. Perché l’ordine era preciso: quel mostro non doveva scrivere. Per un periodo gli furono negati carta e inchiostro, e non appena gli furono nuovamente concessi...CONTINUA...
In barba a chi crede nel tema del doppio nella sua letteratura, Savinio crea un personaggio, il signor Dido, che è uno e trino. L’ego, in realtà, si moltiplica di continuo lungo il racconto, nascosto fra le righe o quando parla, in prima e terza persona. C’è l’io che rincorre i suoi pensieri; il signor Dido e la sua famiglia, e la casa, e lo studio; c’è il signor Dodi e il suo spiacevole incontro.
La scrittura di Savinio è di una intelligenza che ferisce. Viene da immaginarselo, questo sessantenne sornione, taciturno e distratto, che invece tutto vede e poi riferisce. Una spia votata alla sua lingua biforcuta, che rammenda la realtà col mito, e da questo...CONTINUA...
Qui non siamo nell’ambito della musica. Questa è una recensione di un cd non musicale, non un prodotto, parto di una lunga gestazione compositiva: no. È un fotogramma sonoro di una progressiva crescita “artistica”. Il termine va certamente utilizzato con cautela e fuor di equivoco ora viene impiegato: Manuel Attanasio è uno sperimentatore, le sue qualità però vanno accostate – e vanno accostandosi – più all’ambito artistico, contemporaneo, accompagnando talvolta eventi dell’arte contemporanea sarda. Non è prodotto finito, ma è appunto: ricerca, nell’accezione più felice, impulso fisiologico di dare forma a qualcosa di inespresso. È rendere visibile l’invisibile, ripulire il diamante...CONTINUA...
Parlare ancora di Pasolini nel 2016 può essere molto rischioso. Prima di tutto perché ci si può imbattere nello spettro dell’agiografia, una trappola che inghiotte con disarmante facilità a causa della personalità così ingombrante di Pasolini, col suo piglio rivoluzionario oggi in via di beatificazione. Ma questo è un fenomeno che generalmente resta in superficie, tra le penne dei gazzettieri che delirano di settima arte. Un altro rischio è quello di non avere niente di nuovo da dire e – cosa ancor peggiore – essere incapaci di nasconderlo. Perché Pasolini è stato principalmente una palestra per chi ha avuto qualche aspirazione alla...CONTINUA...
Ricordate le recenti promesse di “liste pulite”? Non è dato sapere a quali criteri di pulizia abbiano fatto riferimento i partiti in corsa per le elezioni, anche perché se vedi sparire un cosiddetto impresentabile ne scopri altri dieci che quanto a guai con la giustizia o col casellario giudiziario non sono messi affatto bene. Alcuni nomi su tutti: Luigi Cesaro, Raffaele Fitto, Denis Verdini, Roberto Formigoni, Giulio Camber ed altri che non sembrano proprio gigli di campo, ma messi in lista perché comunque considerati vittime di pubblici ministeri politicizzati, comunisti. Insomma, uno schema difensivo noto ormai da venti anni, ma sempre efficace per rassicurare ed aizzare almeno una parte di...CONTINUA...
"Genuino Clandestino" non è soltanto un reportage, un "viaggio tra le agri-culture resistenti ai tempi delle grandi opere": sicuramente impressioni di viaggio, incontri più o meno bizzarri, ma soprattutto il racconto delle motivazioni che hanno portato ristrette comunità e singoli contadini a sfidare le regole del mercato agricolo-industriale contemporaneo. Come possiamo leggere in quarta di copertina: "Genuino Clandestino è una rete informale di realtà agricole e urbane impegnate a promuovere il diritto alla terra e al cibo, nell'ottica della difesa dell'ambiente e del territorio, della promozione dei legami sociali e dei diritti di chi la terra la lavora". Nulla a che vedere quindi con il sistema...CONTINUA...
Redigere una classifica delle leggi italiane più orride potrà risultare forse un esercizio sterile, visto che da diversi anni a questa parte il livello della produzione normativa, evidentemente condizionata da segreterie di partito che hanno soppiantato i pareri di giuristi competenti ed indipendenti, sembra aver molto a che fare col baratro etico ed intellettuale che caratterizza l'attuale classe politica. Di sicuro però il cosiddetto "Sblocca Italia", decreto poi convertito con legge 11 novembre 2014, n.164, anche negli anni a venire potrà essere ricordato come uno dei provvedimenti più indecenti, se non il più indecente, tra quelli emanati dal governo renziano di centro-destra-sinistra. La...CONTINUA...
Il "No Tav" del titolo potrebbe creare forse qualche equivoco e quindi è giusto chiarire da subito che il libro a cura di Anna Pizzo e Pierluigi Sullo è qualcosa di diverso rispetto opere che già hanno trattato l’argomento Alta Velocità e Val di Susa. Qualcosa di diverso ma anche qualcosa di più. Se Ivan Cicconi ha spiegato in particolare i meccanismi truffaldini che stanno alla base del sistema Tav ufficializzato con la cosiddetta “legge obiettivo”, se Calafati ha analizzato il ruolo della televisione e dei giornali che non informano ma disinformano, se altri autori hanno preso in esame la condizione precaria dei lavoratori impiegati a cementificare l’Italia oppure hanno proposto una summa di...CONTINUA...
I funerali rappresentano spesso l’occasione per magnificare oppure per edulcorare quanto combinato in vita dal defunto; e a quanto pare anche nel caso di Don Verzé la prassi è stata rispettata. Così si è espresso, il 2 gennaio 2012, il vescovo di Verona, mons. Zenti, in occasione del funerale del discusso prete: “In lui un eccesso di amore per i malati”. Vittorio Sgarbi, in vena di difendere i sacerdoti alla sua maniera e che poco prima si era lasciato andare ad una sua performance (“Erano i ragazzini a farsi toccare da Don Gelmini”), su Don Verzé ha aggiunto: “ha sempre fatto del bene e chi gli attribuisce volontà di frode è un coglione”.
E’ vero che il prete-affarista, in vita e poi da morto...CONTINUA...
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