Categoria:
letteratura italiana
“Anch’io avrei avuto bisogno di un buon drenaggio. Sono stato, in tutti questi anni di liceo, una pianta a cui dovevano drenare il terreno. Possibile che non si siano accorti che ingiallivo? Ingiallivo e mi marcivano le radici. Ma niente, hanno continuato a innaffiarci. Facile: porti ogni giorno la tua bella pompa e giù acqua. Tutti livellati a bagno nello stesso terreno intriso d’acqua da far paura: tutti belli marci” CONTINUA...
Quattro racconti lunghi per quattro figure femminili segnate dalla malattia fisica o psichica, dalla decadenza, da un rapporto patologico con gli altri esseri umani formano questo interessante e inquietante libro di Matteo Marchesini.
Si tratta di donne a loro modo pericolose, poiché capaci di trascinare con sé nel baratro anche chi le circonda con un potere sottilmente corrosivo, costituito da silenzi, da schemi comportamentali reiterati nel tempo oppure da frasi ripetute ad effetto. Pur accomunate...CONTINUA...
Un intero romanzo costruito sul leit-motiv della musica, a partire dal titolo stesso. Il canone infatti è una struttura musicale assai usata soprattutto nella polifonia. Esso consiste nel fare iniziare una melodia da una sola parte (detta antecedente) e di farla seguire, dopo un dato intervallo temporale, da una diversa parte che imita rigorosamente – anche partendo da una nota diversa – il disegno melodico presentato dalla parte che ha iniziato.
Nel canone inverso la parte che risponde alla...CONTINUA...
Leggere un romanzo di Umberto Eco è sempre un’avventura della mente, un’esperienza multiforme e poliedrica, che consente di addentrarsi in labirinti sempre nuovi, talvolta col rischio di smarrirsi nell’esuberanza della cultura dell’Autore.
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LA LUCE DELLO SCANDALO È SEMPRE TROPPO FORTE
“Amado Mio” contiene due romanzi brevi con un unico filo conduttore: l’eros omosessuale. Si tratta di due testi incompiuti, da sempre conservati dal loro autore, pubblicati postumi.
Impensabile pensare di renderli pubblici negli anni in cui furono scritti – tra il ’46 e il ’48, probabilmente – visto il loro scottante argomento.
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Inizia con una figura d’operaio umile, timoroso sullo sfondo degli affreschi del ciclo “La leggenda della croce” nella chiesa di san Francesco ad Arezzo, la seconda raccolta poetica di Pier Paolo Pasolini dopo il trasferimento a Roma, che raccoglie testi scritti tra il 1955 e il 1960.
È un testo composito, formato da sezioni assai diverse nel contenuto e nella forma, che anch’essa riflette l’evolversi del pensiero dell’autore in questo periodo.
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Siamo in una grande città industrializzata del settentrione, tutta cemento e fabbriche, negli anni tra i Cinquanta e i Sessanta, in pieno sviluppo economico.
In questa città vive Marcovaldo, un proletario nel senso letterale del termine.
È uno strano personaggio dal nome altisonante – tutti gli adulti di questo libro portano nomi altisonanti – a differenza dei bambini, che sono più naturali e spontanei...CONTINUA...
“Venezia è un pesce. Guardala su una carta geografica. Assomiglia a una sogliola colossale distesa sul fondo. Come mai questo animale prodigioso ha risalito l’Adriatico ed è venuto a rintanarsi proprio qui?
Poteva scorrazzare ancora, fare scalo un po’ dappertutto, secondo l’estro; migrare, viaggiare, spassarsela come le è sempre piaciuto: questo fine settimana in Dalmazia, dopodomani a Istanbul, l’estate prossima a Cipro. Se si è ancorata da queste parti, un motivo ci deve essere.”
Con un’immagine nota ai veneziani...CONTINUA...
“Venezia è un pesce. Guardala su una carta geografica. Assomiglia a una sogliola colossale distesa sul fondo. Come mai questo animale prodigioso ha risalito l’Adriatico ed è venuto a rintanarsi proprio qui?
Poteva scorrazzare ancora, fare scalo un po’ dappertutto, secondo l’estro; migrare, viaggiare, spassarsela come le è sempre piaciuto: questo fine settimana in Dalmazia, dopodomani a Istanbul, l’estate prossima a Cipro. Se si è ancorata da queste parti, un motivo ci deve essere.”
Con un’immagine nota ai veneziani...CONTINUA...
TRA ORIENTE E OCCIDENTE
Una poesia elegante e colta che si colloca tra Oriente e Occidente fin dal titolo dell’opera: il Parnaso, il monte occidentale delle Muse, trapiantato nel mondo e nella cultura orientale, che l’Autore conosce bene per diretta esperienza.
La raffinata raccolta poetica di Troisio è suddivisa in varie...CONTINUA...
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