Categoria:
Narrativa
Non avevo mai letto nulla di Auður Ava Ólafsdóttir, ma rimedierò quanto prima. Ho trovato in questa scrittrice islandese, "una delle più importanti scrittrici islandesi viventi", uno stile che è difficile rintracciare altrove. Mi sono perdutamente innamorata della sua scrittura severa, del suo stile gelido, quasi asettico. C'è qualcosa di ascetico, di glaciale e quindi di perdutamente immacolato e perfetto nello scrivere della Ólafsdóttir...CONTINUA...
Un libro breve che racconta una storia lunga e brillante, quella della vita e del mestiere di Laura Lepetit e del suo amore per la scrittura delle donne e per la dimensione femminile e femminista. Le hanno chiesto di scrivere di sé e lei lo ha fatto inoltrandosi nell'impresa con leggerezza e serietà, quella leggerezza e quella serietà che si vanno schiudendo in ogni pagina della sua "Autobiografia di una femminista distratta": "La mia vita ha attraversato un secolo tempestoso di grandi cambiamenti, quel lontano Novecento. Mi...CONTINUA...
Come ha scritto qualche tempo fa un noto critico, non è affatto facile per un autore di noir – ammesso e non concesso che “Zodiaco street food” si possa definire tale in tutto e per tutto – raccontare con efficacia una storia ambientata nella provincia veneta fatta di violenza, drammi umani, sarcasmo a fiumi, proponendo un’opera divertente, dove si ride sul serio, a rigore senza troppe implicazioni, ma nel contempo lasciare aperto uno spazio per far emergere l’autentica personalità...CONTINUA...
In un'epoca in cui l'apparire ad ogni costo e il mostrarsi anche per quello che non si è sembrano spesso avere la meglio su ogni sincero richiamo all'autenticità e alla credibilità, negli intenti come nei gesti, nel pubblico come nella sfera privata, Vi dichiaro marito e morte di Simone Consorti, raccolta di racconti edita da Edizioni Ensemble, si propone come l'invito più prezioso al recupero, oggi più...CONTINUA...
Ho incontrato le streghe di Salem non molto tempo fa. Le ho incontrate grazie a "Io, Tituba strega nera di Salem" di Maryse Condé di cui ho già scritto. E il nome di Salem, inevitabilmente, si accosta a una delle cacce alle streghe più celebri ed efferate di sempre. Infatti è proprio in questo villaggio, nel cuore della rigida comunità puritana, nell'anno 1692, che si è generato uno dei fenomeni di...CONTINUA...
Eric è solo un bambino e nutre un'antipatia viscerale per quella sorta di seccatore che, volente o nolente, vive nella sua casa. "Io lo odiavo. I suoi brontolii, la sua aria lugubre, il suo portamento austero e la sua espressione ingrugnata mi disgustavano. La notte, a letto, mi ritrovavo spesso a pregare che se ne andasse". La presenza, ingombrante e fastidiosa, sembra caratterizzare l'infanzia di Eric e l'avversione cresce insieme a lui. "Bruno, tarchiato, obeso, coperto di macchie e con i denti ingialliti, passava...CONTINUA...
Il titolo “Poncho e Lefty”, ispirato a “Pancho e Lefty”, famoso brano country di Townes Van Zandt, peraltro considerato da tutti gli estimatori del genere come struggente e malinconico, non deve ingannare. Se la canzone narra di un tradimento mortale ai danni del rivoluzionario messicano Pancho Villa – Lefty sarebbe il traditore – nel romanzo i due fratelli protagonisti Tim e Jake si...CONTINUA...
Martia Basile ha avuto una vita breve eppure la sua piccola ed efferata storia è riuscita a divenire materia sufficiente per il primo romanzo storico di Maurizio Ponticello, giornalista e scrittore partenopeo che, nel corso della sua carriera, ha dedicato numerosi scritti ai misteri e alle storie nascoste di Napoli. "La vera storia di Martia Basile" è un romanzo che raccoglie le minute tracce del passaggio di Martia in questo mondo e le rielabora, le arricchisce, le rianima fino a tramutarle in un testo che abbonda di riferimenti...CONTINUA...
Alla vigilia del Natale del 1617 nel gelido mare della Norvegia nordorientale, poco distante dalla costa dell'isola di Vardø, una tempesta originatasi all'improvviso ha annegato quaranta uomini. Tutti marinai, tutti di Vardø. "La burrasca arriva in uno schiocco di dita. Così ne parleranno nei mesi e negli anni a venire, quando smetterà di essere solo un dolore sordo dietro agli occhi e un'oppressione alla base della gola. Quando infine entrerà nelle storie. Ma nemmeno così si potrà...CONTINUA...
“Scriveremo: ‘Noi mangiamo molte noci’, e non ‘Amiamo le noci’, perché il verbo amare non è un verbo sicuro, manca di precisione e di obiettività. ‘Amare le noci’ e ‘amare nostra Madre’, non può voler dire la stessa cosa. La prima cosa designa un gusto gradevole in bocca, e la seconda un sentimento. Le parole che definiscono i sentimenti sono molto vaghe; è meglio evitare il loro impiego e attenersi alla descrizione degli oggetti, degli esseri umani e di se stessi, vale a dire alla descrizione fedele dei fatti.” p.27
Tra i grandi romanzi europei del Novecento, quelli che hanno...CONTINUA...
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