Categoria: scrittrici

Jacobsen Siri Ranva Hjelm

Isola

Isole Faroe. Mai sentite nominare, almeno fino ad oggi. Scopro la loro esistenza grazie all'opera prima della danese Siri Ranva Hjelm Jacobsen: si tratta di un gruppo di diciotto isolette ubicate nelle fredde acque del triangolo d'Atlantico tra Islanda, Norvegia e Scozia. Le Faroe sono formalmente parte integrante del Regno di Danimarca, stimata nazione europea, eppure, sarà per la distanza, sarà per la civiltà, sarà per una lingua a sé, le Faroe sembrano un microcosmo disgiunto dalla madrepatria e dal...CONTINUA...

Romagnolo Raffaella

La masnà

Maznà: «bambino». Da prov. a. masnada «servidorame; famiglia; prole» (da lat. mediev. *mansionata, derivato di lat. mansionem «dimora»). ATTILIO LEVI, Dizionario Etimologico del dialetto piemontese, 1927. Una nota che si trova all'inizio del romanzo, il secondo della carriera per Raffaella Romagnolo. Masnà, dunque, in dialetto piemontese sta per bambino o bambina. Una creatura ingenua, innocente, incapace di scegliere e giudicare. E di "masnà" in questo libro ce ne sono almeno tre: Emma, Luciana ed Anna. Nonna, figlia e nipote. Una piccola saga di famiglia declinata al femminile che si...CONTINUA...

Postorino Rosella

Le assaggiatrici

"A settembre del 2014 lessi su un giornale italiano un trafiletto a proposito di Margot Wölk, l'ultima assaggiatrice di Hitler ancora in vita. Frau Wölk aveva sempre taciuto riguardo alla sua esperienza, ma all'età di novantasei anni aveva deciso di renderla pubblica. Il desiderio di fare ricerche su di lei e la sua vicenda fu immediato. Quando, qualche mese dopo, riuscii a trovare il suo indirizzo a Berlino, con l'intenzione...CONTINUA...

Lazar Liliana

Figli del diavolo

"Procreate compagne, questo è il vostro dovere patriottico!". Parole che nella storia del Novecento sono state ripetute spesso da dittatori di varie nazioni. Nello specifico stiamo parlando di Nicolae Ceauşescu, il despota che ha guidato la Romania dal 1965 al 1989. Col decreto 770/1966 della Repubblica Socialista di Romania si stabiliva che la contraccezione era permessa solo a donne che avessero già partorito almeno quattro figli; che l'aborto...CONTINUA...

O'Brien Edna

Tante piccole sedie rosse

Un forestiero arriva a Cloonoila, "un luogo gelido e sperduto che si spaccia per cittadina", in Irlanda. "Barbuto, un lungo cappotto scuro e i guanti bianchi". Lo straniero ha l'aspetto di un santone e, secondo quanto dice a Dara, il ragazzo del pub in cui si ferma a bere un brandy, viene dal Montenegro. Sul suo biglietto da visita c'è scritto "Dr Vladimir Dragan guaritore e sessuologo". Vladimir detto Vuk che vuol dire lupo. L'arrivo di uno straniero con i capelli lunghi e la barba bianca e l'aria da filosofo-guaritore accende gli animi degli abitanti del villaggio irlandese...CONTINUA...

Sebold Alice

La quasi luna

"Alla fin fine, ammazzare mia madre mi è venuto facile". Dopo aver letto un incipit del genere mi aspettavo scintille. Soprattutto se l'autrice di una frase d'esordio di tale vigore si chiama Alice Sebold ed ha già scritto "Amabili resti". Invece no. Forse è di nuovo tutta colpa delle aspettative eccessive che mi hanno spinta a cercare ne "La quasi luna" quel colpo di genio letterario che, purtroppo, non ho trovato. Helen, la protagonista del romanzo, è una bella cinquantenne che, come detto, ha appena ucciso la madre malata. In realtà non c'è nulla di premeditato nel suo atto: decide...CONTINUA...

Strout Elizabeth

Mi chiamo Lucy Barton

Elizabeth Strout è uno di quei nomi che mi è capitato di notare centinaia di volte in libreria e su molte pagine internet. Ho spesso snobbato chi genera tanto clamore. Poi, quasi senza volerlo, ho deciso di leggere uno dei suoi romanzi. Uno qualsiasi, mi sono detta. È una donna che scrive e, forse, vale la pena leggere qualcosa per crearsi almeno un'opinione. Ebbene, nonostante la quasi casualità e l'iniziale diffidenza, ho trovato Elizabeth Strout decisamente interessante. Mi è piaciuto molto il modo in cui la scrittrice americana ha tessuto la trama del suo "Mi chiamo Lucy Barton", il modo in...CONTINUA...

Caravella Valeria

Il maggiore dei beni

"La mia è una storia fatta di tante ferite. Sono nato da una ferita, quella di mia madre, e vorrei, un giorno non troppo lontano, andarmene senza ferire nessuno, ma soprattutto senza ferire me stesso. Intendo dire che non voglio sentire dolore. Una morte indolore desidero. Mi chiamo Davide e sono un puro. Ho l'età che ho ma nei fatti sono vecchio di almeno sessanta anni. Sono nato vecchio e nel tempo continuo a invecchiare. I miei fratelli credono che io abbia quindici anni, ma loro non capiscono la mia vera età". Le frasi iniziali de "Il maggiore dei beni", opera prima della scrittrice...CONTINUA...

Jefferson Margo

Negroland

Molti anni fa, seguendo un programma in TV, sentii dire che se un uomo nero è ricco, colto e potente viene considerato automaticamente un bianco. Mi venne da pensare: è considerato bianco dai bianchi o bianco dai neri? Probabilmente da entrambi. Godere di certi privilegi sembra poter tramutare una persona nera in una persona bianca o, almeno, sembra far dimenticare a molti che il nero è nero. Il razzismo di fondo è lampante. I neri, in sostanza, raggiungono lo stesso livello dei bianchi a patto che dimostrino di possedere ricchezza, cultura e potere. Insomma esistono prerogative che appartengono...CONTINUA...

Serao Matilde

Idilio di Pulcinella

"Idilio di Pulcinella" è una novella scritta da Matilde Serao nel 1914 e tratta dalla raccolta "La moglie di un grand'uomo ed altre novelle scelte dall'autrice", pubblicata nel 1919. Una storia breve e piuttosto semplice nella quale viene affrontato il delicato e profondo tema dell'identità e della maschera, dell'essere e del sembrare. Poche pagine che si leggono in brevissimo tempo e che, per stile e temi, riportano alle atmosfere napoletane del primo novecento. L'ambientazione più adatta, ovviamente, è...CONTINUA...