"Lotus, in Georgia, è il posto peggiore del mondo, peggio di qualsiasi campo di battaglia. Almeno sul campo c'è uno scopo, emozione, ardimento, e qualche probabilità di vincere unita a molte di perdere. La morte è una certezza ma la vita è altrettanto sicura. Il problema è che non puoi saperlo in anticipo. A Lotus lo sapevi sì in anticipo perché non c'era nessun futuro, solo lunghi tratti di tempo da ammazzare. Non c'era scopo diverso dal respirare, niente da vincere e, tolta la morte silenziosa di qualcun altro, niente a cui sopravvivere o per cui valesse la pena sopravvivere". Insomma, Frank Money non si sarebbe mai sognato di tornare a casa, a Lotus, in Georgia. Da circa un anno è rientrato...CONTINUA...
Il titolo italiano del libro di Denis Lachaud, "Frédéric smarrito tra i suoni", ha poco a che fare con il titolo originale, "J'apprends l'hébreu": "Imparo l'ebraico", che avrebbe potuto avvicinarsi senza sforzo ad un precedente romanzo del bravo scrittore francese, "Imparo il tedesco", probabilmente seguendo una logica precisa voluta dell'autore. È pur vero che "Frédéric smarrito tra i suoni" è un titolo più originale, ma rimane comunque la perplessità relativa alla scelta di modificare un titolo in maniera tanto radicale. D'altro canto è innegabile che Frédéric, l'adolescente protagonista della storia, è impegnato nell'apprendimento della lingua ebraica. L'ultima di una serie di lingue che è...CONTINUA...
Sono undici i racconti che compongono la nuova opera di Lapo Ferrarese “Vecchi amici”: un libro breve per altrettanto brevi incursioni nell’incubo e nell’insolito, che per lo più non lasciano spazio ad un vero e proprio epilogo. Siamo dalle parti del cosiddetto finale aperto, molto in voga nei romanzi “di genere”: quelli che vengono definiti “squarci improvvisi su mondi ignoti” non si chiudono quindi in maniera compiuta e lasciano il lettore in un limbo di voluta incertezza. Probabilmente il modo migliore per dare forma all’irrazionale che non vuole spiegazioni e che si nutre appunto di incubi. In questo senso viene da pensare che Lapo Ferrarese,“lettore assiduo e appassionato di noir, fantascienza...CONTINUA...
Nell’introduzione al suo libro Giuliano Capecelatro scrive che “saltabeccare di targa in targa, porgere un occhio a quelle iscrizioni che ricordano il soggiorno romano di personaggi illustri, la nascita o la residenza di chi vi era nato o solamente vi era vissuto, tentare una Spoon River della fama, non è che uno tra i mille e mille modi di ricomporre quel puzzle che è una città, che è particolarmente Roma” (pag. 11). Saltabeccare ma non troppo visto che l’ex inviato dell’Unità, cil suo “Passeggiate d’autore”, ci ha proposto quattro percorsi: da Piazza del Campidoglio a Piazza Farnese, da via dei Cerchi a Palazzo Montecitorio, dal Pincio a Piazza Barberini, ed infine da Porta Pia all’Isola Tiberina...CONTINUA...
Avi è un ragazzo israeliano rinchiuso in una prigione nel deserto del Negev. Non ha commesso particolari delitti. E' stato arrestato perché rifiuta di servire l'esercito israeliano oltre i confini del 1967, nei territori occupati. "Dovrei essere a Gaza adesso, e attendere al mio servizio militare. Invece eccomi qui. Questo è l'evento più interessante da annotare sulla mia vita al momento". Dalla sua cella Avi scrive la storia dell'amico Saleem, un arabo israeliano conosciuto per caso su una minuscola spiaggia. Un'amicizia speciale che forse in molti non sarebbero capaci di capire né condividere. Un'amicizia che si è interrotta a causa della morte di Saleem, ucciso dall'esercito israeliano...CONTINUA...
C’erano molti modi per scrivere una monografia su Roberto Bolaño, quello stesso che R.Brodsky, proprio nell’introduzione a “Piste di un naufragio”, ha presentato come un autore “inconfrontabile, di transizione, creatore di una funzione senza terra e come un pesce fuor d’acqua all’interno del paradosso della modernità liquida” (pag. 11). La ricercatrice universitaria Chiara Bolognese, col suo libro, è probabile abbia scelto la via più intelligente: un approfondimento dell’opera di Bolaño nel suo complesso che, senza cedere ad una sbrigativa divulgazione, ha il merito di non perdersi nell’autoreferenzialità propria di certi accademici che quasi si fanno vanto della loro erudizione con linguaggio...CONTINUA...
Andrea Consonni, nel regalarmi "Ebrei contro Israele", è stato previdente: "Meotti non è propriamente amato a sinistra", mi ha scritto. Non conosco Meotti quindi, dopo aver letto il suo ultimo libro, ho deciso di fare qualche ricerca in Rete per capire chi sia. Nato ad Arezzo, laureato in Filosofia, giornalista de "Il Foglio" dal 2003, autore di alcuni libri, curatore di un sito personale in cui scrive solo in inglese, non ebreo, strenuo difensore delle politiche di Israele, sembra occupare posizioni ultraconservatrici e, giusto per aggiungere un pizzico di pepe al tutto, non molto tempo fa è stato accusato di plagio dall'intellettuale americano Max Blumenthal. Questo, in estrema sintesi...CONTINUA...
I numeri che Domenico Finiguerra ci ha presentato in questo suo breve ed essenziale opuscolo – pamphlet edito dalla EMI non si sono limitati agli 8 mq al secondo del titolo, ovvero il ritmo di cementificazione che ha già trasformato l’Italia dal “bel paese” in qualcosa di molto meno bello. L’ex sindaco di Cassinetta di Lugagnano, dati in mano, ha ricordato l’incremento impressionante del soil sealing (consumo del suolo) dal dopoguerra a oggi: ad esempio, a fronte di una media UE del 4,3%, il nostro territorio presenta una percentuale di suolo impermeabilizzato del 7,5%; per non parlare poi della fascia costiera adriatica che oggi rimane libera dal cemento per soli 466 km a fronte dei 944 km del...CONTINUA...
Terra dei “guardiani del fuoco”, crocevia di culture, paese di antichissima civiltà, culla dello zoroastrismo, l’ Azerbaigian è, tra le repubbliche del Caucaso meridionale, quella a noi meno nota. Mentre l’Armenia e la Georgia, di antica civiltà cristiana, hanno avuto con l’Italia rapporti significativi nel corso...CONTINUA...
Una Madame Bovary creola. È così che Melania G. Mazzucco definisce Edna Pontellier, la protagonista de "Il risveglio". Ed è proprio a Madame Bovary che ho pensato costantemente leggendo il romanzo di Kate Chopin pubblicato nel 1899 ed ora incluso anche nella collana "Le Sfingi" di Nova Delphi. "Il risveglio", uscito proprio alla fine del secolo XIX, suscita immediatamente scalpore e scandalo. I critici lo stroncano senza alcuna pietà bollandolo come "morboso, malsano, indecente, volgare". Un romanzo che veicola messaggi deviati e velenosi soprattutto per le giovani generazioni. Un giudizio così implacabile ed irreversibile da indurre la Chopin ad abbandonare la sua carriera letteraria...CONTINUA...
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