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Terra Dino
Bassani è un autore complesso e raffinato, che è ritornato più volte sulle sue opere rivedendole soprattutto dal punto di vista stilistico con perfezionismo. In lui la scrittura si delinea come officina, laboratorio continuo in perpetuo miglioramento.
A un certo punto della sua attività inizia a rielaborare la sua narrativa d’argomento ferrarese e la raccoglie ne “Il romanzo di Ferrara”, che si articola in sei parti: “Dentro le mura”, Gli occhiali d’oro”, “Il giardino dei Finzi-Contini”, “Dietro la porta”, “L’airone”, “L’odore del fieno”.
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Sono diciannove i racconti di “Dolori precoci”. Il libro fa parte di una trilogia che comprende anche “Giardino, cenere” e “La clessidra”. Tutti pubblicati per la prima volta nel 1969. Kiš ha iniziato a scrivere da bambino, a nove anni, in ungherese, ma la sua lingua letteraria è il serbo-croato.
La memoria, il suo inarrestabile flusso, il suo inesorabile culto è quanto trasuda da “Dolori precoci”. L’infanzia di Kiš, tracciata in frammenti, in minuscole porzioni di ottima narrativa. La presenza di una madre povera ma determinata a non farsi sopraffare dalle piegature della storia. Una sorella...CONTINUA...
“Di questa costa, là dov’ella frange
più sua rattezza, nacque al mondo un sole,
come fa questo talvolta di Gange”.
Dante, Paradiso XI, 49-51
Tra saggio e romanzo, il volume del francescano Larraňaga vuole rivisitare soprattuttto la biografia interiore di san Francesco, cercando di capire e interpretare le sue...CONTINUA...
Mea culpa. Sono nata e vivo a pochi chilometri da dove è nato Renzo Paris, ma non lo ho mai letto prima d’ora. “Ultimi dispacci della notte”, un libro di dieci anni fa, è giunto adesso tra le mie mani. Una storia che porta a Celano, un paese della Marsica che conosco soprattutto per via del Castello Piccolomini, Museo Nazionale d’Arte Sacra, che visito di frequente. Si affaccia sull’ormai...CONTINUA...
Assunta è una donna ormai anziana, brutta, dal “volto angoloso” e con un occhio storto. Figlia di contadini, ha sempre lavorato dall’alba al tramonto come un animale da soma.
All’età giusta si è sposata...CONTINUA...
Dopo la lettura di Monteverde mi sono sorte alcune domande, che ho puntualmente rivolto all’Autore e che adesso condivido con voi.
MM: Riguardo la struttura di Monteverde, io ho definito gli Interludi una sorta di “basso continuo”, non una vera cornice, ma certamente un buon accompagnamento per i racconti. Con questa struttura volevi in qualche modo riaccostarti alla tradizione letteraria italiana della novella?
GF: Decisamente. Ideando l’opera - la struttura dell’opera - avevo in mente di restituire...CONTINUA...
Quarantacinque brevi capitoli per 45 incontri con personaggi del nostro tempo.
Non propriamente profili e nemmeno ritratti, come tiene a precisare l’autore; piuttosto schizzi di personaggi grandi e meno grandi, colti da uno Spadolini in veste di Presidente del Consiglio, poi di Ministro degli esteri ed infine di Presidente del Senato.
Spadolini, innanzitutto uomo di cultura prima che politico, oramai relegato nel dimenticatoio in quest’Italia ammorbata da sopravvissuti e mezze figure, ci racconta i suoi incontri con i personaggi dominanti la scena mondiale senza mai smentire il proprio dna di...CONTINUA...
VICENDE EDITORIALI
“Ultimo viene il corvo” contiene trenta racconti brevi scritti da Calvino tra l’estate del 1945 e la primavera del 1949, usciti in buona parte su giornali. La prima edizione uscì nel 1949 per Einaudi insieme a una scheda bibliografica realizzata quasi certamente da Pavese. Successivamente Calvino scelse venti di questi brani per inserirli nella raccolta più vasta intitolata “I Racconti”.
Nel 1969 fu la volta di una nuova edizione...CONTINUA...
La passione civile che anima il cinema di Clint Eastwood è la cifra tematica più evidente che emerge dall’analisi della sua cinematografia recente, e non solo: a ben guardare, bisognerebbe retrocedere al tempo dello struggente Un mondo perfetto per capire come l’opera eastwoodiana segni una cesura, uno strappo, una presa di coscienza e una maturità artistica rispetto ai motivi essenziali del suo cinema precedente. E proprio a Un mondo perfetto, a Fino a prova contraria (e per il rapporto cittadino potere anche a Potere...CONTINUA...
Il passato di un popolo foggia il suo presente, ne costituisce le radici ultime e profonde e dunque non può e non deve essere dimenticato, pena la perdita della propria identità.
Ricordare non significa rimanere prigionieri di un passato di fatica, di povertà e di sofferenze ormai soppiantato da un presente denso di benessere, ricordare è essere consapevoli di sé, di quale strada si sta percorrendo e di quale direzione intraprendere.
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