Un processo a Dio. È possibile: giudici umani che mettono sotto accusa il loro creatore. Perché anche Dio può e deve rispondere delle proprie colpe. È onnipotente ma non agisce. È onnisciente ma continua a tacere. Certo è che "Il processo di Shamgorod" di Elie Wiesel è un'opera molto particolare e molto affascinante. Stiamo parlando di una pièce teatrale in tre atti. Una manciata di personaggi ed un pogrom, uno dei tanti. Shamgorod è un villaggio dell'Europa orientale. È il 25 febbraio del 1649, giorno di Purim, la festa ebraica che somiglia al Carnevale. Un giorno di gioia, allegria, maschere e sogni. Nella taverna di Berish arrivano tre attori girovaghi che non sanno nulla di quanto è avvenuto...CONTINUA...
“Il primo cittadino di una delle più importanti città d’arte del nostro paese ha recentemente trivellato gli affreschi cinquecenteschi che ornano la più grande sala civica del suo palazzo comunale per tentare di trovare un capolavoro perduto che possa alimentare il suo mito personale, e diventare il feticcio di un super-marketing turistico. Matteo Renzi lo ha fatto contro ogni evidenza scientifica, calpestando il metodo e la comunità della conoscenza, usando il patrimonio storico e artistico come una clava, aggredendo e denigrando i dissenzienti. Ma, in tutto questo, la violenza mediatica è l’unica vera novità: da tempo, in fatti, l’insopportabile retorica delle cosiddette città d’arte italiane...CONTINUA...
“Istruzioni per l’uso del futuro” segue a distanza di un anno “Le pietre e il popolo” e ne rappresenta in qualche modo il suo naturale completamento: prima il pamphlet e la cronaca di come la politica abbia massacrato la stessa idea di patrimonio culturale, ed adesso un libro che, sempre con bello stile e sempre raccontando di recenti scempi italiani, si svela ancor più propositivo, come una sorta “alfabeto civile”, o meglio come un abbecedario dalla “A” di Ambiente alla “Z” di Zenit, con cui Tomaso Montanari ci invita “a una vera rivoluzione non soltanto contro chi saccheggia le biblioteche o deturpa il paesaggio, ma contro chi non educa all’amore per la bellezza”. Premessa del discorso sono...CONTINUA...
È il 1972 ma, in quella cascina che si trova tra l'Adige e il Po, pare almeno un secolo prima. Nasce Caterina in quell'anno, proprio nella notte dei buoni auspici: il 10 agosto, San Lorenzo. Per ironia, però, Caterina di buone stelle pare non averne. È nata femmina e di per sé è già una disgrazia. Se si nasce femmine in un mondo rimasto impigliato nel passato dove conta solo la terra e la fatica che serve a lavorarla è normale essere considerate una sventura. Servono maschi, braccia da convertire appena possibile al lavoro. Nella famiglia di Caterina di maschi ce ne sono diversi: c'è un padre, dei fratelli, uno zio, dei cugini. Ma lei è nata femmina e neppure la Rogazione di don Virginio, evidentemente...CONTINUA...
Leggere A ovest dell'Eden, del famigerato Chuck Rosenthal (Non lo conoscete? Mah, siete proprio degli ignorantoni. Nicola Manuppelli ha tradotto tutta la sua immensa produzione in italiano – compresa quella non ancora scritta, per cui ha avuto una delega immaginativa – e voi nulla. Mah. Sono decisamente perplesso) è come tuffarsi nel Gange durante l'aurora boreale, risalire le cascate del Niagara come un salmone dai superpoteri e fare le parole crociate sulla tazza del cesso. È dunque una lettura che apre porte tra luoghi lontani, porta la mente in un senso unico al contrario, e al tempo stesso è rilassante e comoda, poiché in fondo sei sempre tu, seduto alla tua scrivania, sulla tua...CONTINUA...
La parola abbecedario evoca qualcosa di elementare ed anzi la definizione più corretta è “libro di istruzione per imparare a leggere e scrivere”. Discorso molto diverso invece per l’abbecedario di Alfred Brendel, dove l’abc, da “Accento” a “Zarzuela”, diventa semplicemente il pretesto per ordinare una serie di brani lunghi non più di una pagina: “è il distillato di quanto ho da dire, in età avanzata, sulla musica, sui musicisti e su questioni relative alla mia professione” (pag. 9). Argomenti che si potevano prestare ad un approccio accademico ed anche enfatico. Brendel invece non smentisce la sua fama di scrittore intelligente e riesce a riflettere sui problemi dell’interpretazione musicale...CONTINUA...
Nostra Signora del Nilo è un liceo tra le nuvole del Ruanda. L'hanno costruito in un luogo in cui né i maschi né le tentazioni della città possono arrivare. Lontano, lì dove le ragazze è meglio che stiano. "Perché le signorine del liceo sono destinate a un bel matrimonio. Ci devono arrivare vergini, se non rimangono incinte prima. Vergini è meglio. Il matrimonio è una cosa seria. Le convittrici del liceo sono figlie di ministri, di militari d'alto rango, di uomini d'affari, di ricchi commercianti". Nostra Signora del Nilo è a 2500 metri di altitudine, meglio: 2493, come puntualizza suor Lydwine, professoressa di geografia. Dal liceo alle presunte sorgenti del Nilo non c'è molta strada...CONTINUA...
Sono convinto che molti lettori di Swift, quanto meno quelli adulti, prima o poi si siano chiesti come abbia fatto un misantropo come lui a diventare, con “I viaggi di Gulliver”, uno scrittore “per ragazzi”. Non so come ma evidentemente, tra tagli e letture superficiali, è stato possibile spacciare una satira crudele come innocua fiaba ad uso delle nuove generazioni. Senza addentrarci nel merito di questi misteri della critica e dell’editoria, e forse anche della pedagogia, fin da ora, freschi della lettura di “Un serio vademecum satirico per farsi beffe di potenti, fanatici e lacchè”, edito dalla Piano B, possiamo confermare quanto si è scritto in merito allo Swift misantropo e padre della...CONTINUA...
C’è una domanda ricorrente che molti di noi si pongono riguardo Fidel Castro e i suoi tanti ammiratori: com’è possibile che persone che si professano democratiche, che hanno come feticcio la nostra Costituzione, caratterizzata da pluripartitismo e parlamentarismo, che qui in Italia temono per i diritti civili e politici, per i media in mano ad un solo uomo, quando si tratta di Cuba cambiano totalmente registro? Non abbiamo una risposta, salvo ripensare alle parole di Drieu La Rochelle, peraltro anche lui personaggio lontano anni luce da sentimenti democratici e significatamente citato dallo stesso Carralero: “I nazisti sono cinici perché riconoscono apertamente la loro violenza e la loro tirannia...CONTINUA...
Fereshteh Sari è una scrittrice iraniana. "Sole a Tehran", pubblicato in Italia da Editpress in occasione dell'8 marzo 2014, in Iran non è neppure apparso: non sarebbe in grado di scampare alla scure della censura islamica. Eppure la Sari non fa che scrivere la verità: la sua. La storia di trent'anni di Iran è quella che lei racconta in "Sole a Theran". Né più, né meno. Ovviamente la racconta così come l'ha vista e vissuta: da donna. Gli eventi si intrecciano, si sciolgono, si ricompongono, si dipanano con una certa velocità e, secondo il mio parere, anche con un po' di disordine. Probabilmente avrei preferito maggior linearità, una composizione narrativa meno caotica, meno sconnessa. L'architettura...CONTINUA...
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