Manganaro Filippo

Dynamite girl. Gabriella Antolini e gli anarchici italiani in America

Il 12 dicembre 2011 una bomba è esplosa fuori dall'Istituto Italiano di Cultura di Città del Messico. Pochi giorni più tardi è stato diffuso un comunicato col quale la "Celula Anarquista Revolucionaria Gabriella Segata Antolini/CARI-PGG" rivendicava la matrice dell'attentato. Un gruppo di anarchici messicani, dunque, è stato intitolato a Gabriella Segata Antolini o Gabriella Antolini (Segata è il cognome mal scritto del suo primo...CONTINUA...

Morrison Toni

Amatissima

Ho "incontrato" Toni Morrison per caso. Come capita spesso coi buoni autori. Un canale fra i tanti, saltando senza senso fra programmi senza senso. C'è qualcuno che parla di scrittori americani. Mi soffermo. Una donna, ormai anziana e dallo sguardo intenso, è intervistata e tradotta. Si parla di lei, del suo premio Nobel e dell'America di Obama. E' Toni Morrison. Ho voluto iniziare il mio percorso di conoscenza di questa straordinaria scrittrice da "Amatissima" (titolo originale "Beloved") forse perché è il suo romanzo più celebre. Arrivo, come capita spesso, un po' in ritardo. Forse perché non amo gli scrittori americani, forse perché non posso conoscere tutto, forse perché certe scoperte vanno...CONTINUA...

Grimaldi Raffaele

C’è luce in fondo al tunnel?

Per comprendere il senso di un libro come “C’è luce in fondo al tunnel?”, opera collettiva curata dall’ingegner Raffaele Grimaldi, forse conviene citare un brano di Paolo Beria, tratto dal capitolo “I grandi progetti, tra retorica e necessità reali”: “Non si intende naturalmente sostenere che le infrastrutture di trasporto, grandi e piccole, siano in sé inutili, Ve ne sono di estremamente utili, di completamente inutili e di migliorabili. Quello che si sostiene è che si è creata nel settore dei trasporti, forse spontaneamente forse no, una ‘narrazione’ basata su argomentazioni retoriche ed autoreferenziali e che questo racconto è divenuto realtà ritornando nelle scelte politiche. In realtà questa...CONTINUA...

Russo Pippo

L’ importo della ferita e altre storie. Frasi veramente scritte dagli autori italiani: Faletti, Moccia, Volo, Pupo e altri casi della narrativa contemporanea

“E’ una di quelle giornate che inizia veramente col sorriso”. Così l’incipit di Am14 di Federico Moccia, con relativo sfondone di grammatica, inevitabilmente ripreso e citato da Pippo Russo nel suo “L’importo della ferita e altre storie. Frasi veramente scritte dagli autori italiani: Faletti, Moccia, Volo, Pupo e altri casi della narrativa contemporanea”. Non un libro di autentica critica letteraria, semmai un’analisi testuale – e per questo forse ancora più micidiale - dei romanzi di alcuni tra i più celebrati “artisti” contemporanei, navigando tra fiumi di nonsense, incongruenze logiche, sciatterie, strafalcioni grammaticali, devastazioni sintattiche, momenti di humour indefinibile. Pippo Russo...CONTINUA...

Potok Chaim

Vecchi a mezzanotte

"Vecchi a mezzanotte" è il quarto libro di Chaim Potok che leggo. Ma è anche quello che mi ha coinvolta e convinta meno. E mi spiace. Perché Potok è sempre riuscito a consentirmi esperienze di lettura profonde ed avvincenti. Penso alla bellezza di "Danny l'eletto", ad esempio, ed ho la sensazione che sia stato scritto da un altro Potok. Ho trovato "Vecchi a mezzanotte" un libro scombinato e, a tratti, persino un po' tedioso. La mia prima perplessità nasce dalla scelta del titolo. Leggo ed aspetto di capire quale sia il senso di quel "Vecchi a mezzanotte". Non riesco a trovarlo. Probabilmente mi sfugge qualcosa. Non so a cosa volesse riferirsi Potok o, semplicemente, non sono stata in grado di...CONTINUA...

De Luca Erri

E disse

“Una cima raggiunta è il bordo di confine tra il finito e l’immenso”. Mosè ha raggiunto la cima del monte Sinai e ha parlato con il Signore. Mosè è uno scalatore, tornato stordito e confuso all’accampamento dopo cinque settimane, non ricorda chi è, è sfinito, la sua memoria funziona a strappi, per blocchi d’immagini: l’incontro...CONTINUA...

Mishima Yukio

Cavalli in fuga

“Honda sentiva che la sua giovinezza era finita con la morte di Kiyoaki Matsugae. In quel momento, qualcosa in lui aveva cessato di esistere all’improvviso: qualcosa di vero e di tangibile che si era consumato, bruciando con un fremente bagliore. Ora, a notte fonda, quando era stanco di impostare le sue cause, gli avveniva di prendere il diario dei sogni che Kiyoaki gli aveva lasciato, e di scorrerne le pagine. Gran parte del contenuto sembrava essere una congerie di enigmi senza senso, ma qualcuno dei sogni ivi annotati prefigurava con grazia la morte immatura di Kiyoaki” p. 9 Cavalli in fuga, secondo libro della tetralogia...CONTINUA...

Santoni HG Vanni

Terra ignota. Il risveglio

Chi già conosceva Vanni Santoni per “Personaggi precari” e poi per “Gli interessi in comune” è probabile si sia stupito nel leggere, almeno come ce la racconta la Mondadori, del suo “esordio nel fantasy”, quale primo capitolo di una “trilogia”. Quanto balza subito agli occhi, in linea con le strategie di marketing della casa di Segrate, è stato però in qualche modo ridimensionato e precisato dallo stesso autore in una lunga e recente intervista; oltretutto con un piglio che, pur rivendicando l’intento di raggiungere un pubblico di lettori più vasto possibile, di certo ha poco o nulla a che vedere con gli interpreti del mainstream contemporaneo. Già la scelta di firmarsi, almeno nella sua produzione...CONTINUA...

Loewenthal Elena

Una giornata al Monte dei Pegni

Non credo sia retorico pensare che "Una giornata al Monte dei Pegni" abbia risvolti di stringente attualità. Al Monte dei Pegni si va per lasciare oggetti più o meno preziosi ed avere in cambio denaro. E, in tempi come quelli che stiamo attraversando, sono tante le persone che, per tirare avanti, non possono far altro che cedere qualche piccolo bene ricavando un po' di soldi. La speranza è più o meno la stessa per tutti: recuperare ciò che si è lasciato sul banco prima che finisca all'asta. La Loewenthal, un giorno, si è seduta tra la gente in coda al Monte dei Pegni. Ha ascoltato, osservato, riflettuto e, alla fine, persino inventato e scritto. Il frutto sono i dieci racconti contenuti in questo...CONTINUA...