Categoria: Cinema

Sugiyama Keiichi

Origin – Spirit of the Past

Seguendo le tracce del celeberrimo Studio Ghibli, nel 2006 uscì in Giappone nelle sale il primo lungometraggio della Gonzo, Origin - Spirit of the Past (il titolo originale, tradotto in italiano, sarebbe Agito dai capelli d’argento), pellicola ad alto budget e dall'ottima resa estetica. Sul solco del cinema miyazakiano, Keiichi Sugiyama immagina una storia ambientata in un futuro remoto in cui centrale è il tema del complicato equilibrio tra l’uomo e l’ecosistema, a seguito dell’immancabile cortocircuito che annienta il vecchio mondo per edificarne uno...CONTINUA...

Anno Hideaki, Tsurumaki Kazuya

Neon Genesis Evangelion: The End of Evangelion

È difficile sintetizzare l’intreccio e i motivi ultimi di un anime complesso, contorto, articolato e labirintico come Neon Genesis Evangelion, una delle serie di culto – se non la serie di maggior culto – che l’animazione giapponese ha partorito da quando, negli Ottanta inoltrati, ha deciso di addentrarsi in tematiche più adulte, psicologiche e metafisiche. Questa analisi che vi propongo è dunque rivolta a chi quanto meno conosce gli snodi essenziali dell’anime in questione, non essendo intenzionata a ripercorrere passo passo le tracce che portano...CONTINUA...

Almodovar Pedro

Gli abbracci spezzati

Sempre più incline a percorrere le vie del melodramma, il cinema di Pedro Almodovar si conferma coerente con i suoi paradigmi estetico-narrativi e mai del tutto identico a sé stesso, nonostante gli amanti della prima ora – coloro che erano affezionati alle potenti iniezioni di grottesco – rimproverino al regista madrileno di essersi lasciato andare non dico al puro mainstream, ma quanto meno a un’arte che strizza l’occhio a più vaste fasce di pubblico. Non è un male in sé, soprattutto se la qualità resta alta, pur nell’attenuarsi dei colori e delle forme, come...CONTINUA...

Coppola Francis Ford

Segreti di famiglia (Tetro)

A 35 anni da La conversazione, Francis Ford Coppola torna a dirigere un film interamente suo (oltre alla regia, il soggetto e soprattutto la sceneggiatura), indipendente e autofinanziato come il precedente Un’altra giovinezza. Sentendosi totalmente libero, Coppola torna a ripercorrere suggestioni autobiografiche centrando nuovamente l’attenzione sulla famiglia (Il Padrino), in particolare sul rapporto tra due fratelli (Rusty il selvaggio) legati da un profondo vincolo affettivo...CONTINUA...

Haneke Michael

Il nastro bianco

Controversa Palma d’oro al Festival di Cannes, Il nastro bianco è un’opera che consente all'austriaco di origine tedesca Michael Haneke di tornare ad indagare l’aberrazione umana dal punto di vista delle relazioni che si creano in un particolare contesto, utilizzando il metodo dell’antropologo che va a ricercare l’origine e l’identità del male senza per questo volerne spiegare palesemente le motivazioni. Se facciamo un passo indietro, ai due Funny Games e a Niente da nascondere, possiamo notare confermato questo approccio che ne Il...CONTINUA...

Gilliam Terry

Parnassus. L’uomo che voleva ingannare il diavolo

Nulla è per sempre… neanche la morte. C’era molta attesa per il ritorno nelle sale del geniale Terry Gilliam; molta attesa perché di Parnassus se ne parlava oramai da un bel po’, e non solo perché è l’ultima pellicola interpretata da un attore entrato nel mito perché prematuramente scomparso – e perché bravo, e quest’ultimo film interpretato, se mai ce ne fosse bisogno, è una conferma ulteriore del talento dello sfortunato australiano -, come Heath Ledger. Non c’è solo Ledger, naturalmente, c’è soprattutto il talento visionario dell’eterno fanciullo Gilliam...CONTINUA...

Allen Woody

Basta che funzioni

Dopo il più che dignitoso viaggio in Europa, lungo quattro anni e quattro film – da Match Point a Vicky Cristina Barcelona -, Woody Allen torna in America, e neanche a dirlo nella sua adorata Manhattan, terra dell’ispirazione primordiale, luogo che ha consentito al regista newyorchese di partorire i suoi film migliori. E mi riferisco a opere come Io e Annie, Manhattan, Crimini e Misfatti, Hannah e le sue sorelle, più tutta una serie di pellicole  di indubbia qualità. Allen torna a...CONTINUA...

Miyazaki Hayao

Il mio vicino Totoro

A 21 anni dalla sua prima distribuzione in Giappone arriva finalmente nelle sale italiane uno dei capolavori di Hayao Miyazaki, Il mio vicino Totoro. Uscito nello stesso anno di un altro capolavoro animato dello Studio Ghibli (il dolorosissimo Una tomba per le lucciole, dell’amico e cofondatore della casa di produzione Takahata), Totoro è l’opera che diede a Miyazaki la piena notorietà in madrepatria, forse addirittura la sua più apprezzata sia nel Sol Levante che nella sempre più larga cerchia degli innamorati del suo cinema in Occidente...CONTINUA...

Raimi Sam

Drag me to hell

Drag me to hell è un titolo quanto mai azzeccato per il ritorno all’horror di un grande regista quale si dimostra, ancora una volta, il geniale Sam Raimi. A 16 anni da L’armata delle tenebre, terzo e più temperato e divertente capitolo della saga La casa, lo spettatore è nuovamente trascinato agli inferi insieme alla sventurata protagonista; la quale, pur dubbiosa, si trova a negare ulteriore credito a una vecchia e inquietante zingara che, in conseguenza di ciò, lancerà sulla giovane una terrificante maledizione. Di qui in poi orrore...CONTINUA...

Friedkin William

Cruising

Considerato in madrepatria una sorta di regista reazionario per il pluripremiato Il braccio violento della legge (1971), William Friedkin raggiunge la notorietà planetaria con L’esorcista (1973), partorendo nel 1980 la sua opera più disturbante e controversa: Cruising. Ambientata nei locali gay newyorchesi, soprattutto sadomaso, è una pellicola prevalentemente notturna incentrata su fatti – dice la didascalia iniziale – realmente accaduti tra il 1973 e il 1979. Ispirato all’omonimo romanzo di Gerald Walker, giornalista americano che probabilmente...CONTINUA...