La perpetua più famosa della letteratura italiana è sicuramente la Perpetua de "I promessi sposi". Una figura tutto sommato collaterale e subalterna. Eppure è proprio in queste figure collaterali e subalterne che può annidarsi un fascino inaspettato, un magnetismo che diversi scrittori e parecchi registi hanno saputo trasformare in opera d'arte. Esattamente come ha fatto Kathleen Ferguson, una scrittrice nata in Irlanda del Nord e in cui sono incappata praticamente per caso. La Ferguson è stata educata secondo ferrei principi cattolici ma, secondo quanto dichiara in un'CONTINUA...
“A poco a poco lo scarabeo gli si avvicinava, procedeva col suo corpo cangiante, come se quel percorso senza scopo gli avesse insegnato che, nella traversata di un mondo in mutamento perpetuo, l’unica cosa che contava era irraggiare bellezza. E se lui stesso avesse asserito in termini siffatti il valore della corazza protettiva dei propri sentimenti? Era, sotto il profilo estetico, abbagliante come quella dello scarabeo? Era abbastanza solida da offrirgli uno scudo efficace? In quel momento, finì quasi col persuadersi che tutto il mondo che circondava lo scarabeo – il fogliame, l’azzurro del cielo, le nubi, le tegole del tetto – esisteva soltanto per servirlo...CONTINUA...
Ci sono libri dove la metafora dei mali contemporanei è a dir poco lampante e – Ray Bradbury ci insegna – proprio la cosiddetta fantascienza si dimostra spesso uno dei generi più adatti per parlare del presente fingendo di raccontare il futuro. Il tutto magari esasperando le situazioni e, come nel caso del romanzo di Italo Bonera, attingendo in abbondanza anche da immagini fumettistiche splatter e sanguinose. Insomma un cavanserraglio di crimini futuri ed efferati che non ci fa apparire poi tanto incoerente la collocazione di “Io non sono come voi” nella serie storica Gargoyle, quella autenticamente horror. Orrori futuri, dove i mostri, nati così o così diventati per simbiosi e reazione, sono...CONTINUA...
Effatà. Intervista a Simona Lo Iacono
Simona Lo Iacono, scrittrice e magistrato, siracusana, ha già al suo attivo una considerevole produzione letteraria e svariati riconoscimenti. Il suo primo romanzo “Tu non dici parole” ha vinto il premio Vittorini 2009, sezione opera prima; nel 2010 ha pubblicato il racconto “La coda di pesce che inseguiva l’amore” scritto con Massimo Maugeri; nel 2011 ha pubblicato con Cavallo di Ferro il romanzo “Stasera Anna dorme presto”. È uscito...CONTINUA...
Da quello che abbiamo potuto leggere in rete, e non soltanto nella quarta di “Sepolta nel buio”, il nome dell’americana Lisa Unger risulta tra i più accreditati e stimati nel campo della letteratura di genere mistery. Quindi colpa nostra se fino ad ora ignoravamo la sua esistenza; complice però il fatto che, a quanto pare, soltanto la Giunti aveva avuto la buona idea di proporci in edizione italiana il suo “Devi tacere per sempre” (2012), opera che ha preceduto “Sepolta nel buio” (2013). Probabile che, con alle spalle la lettura di un solo romanzo, sia prematuro azzardare paragoni e fare di Lisa Unger la degna erede di più note macchine da bestseller.
Il primo assaggio – se si può definire...CONTINUA...
"L'uomo che cammina" di Christian Bobin è un libro minuscolo: è composto da pochissime pagine e occupa solo 17 centimetri. Eppure in questo breve testo, dal carico lirico importante, vi è racchiuso un tesoro sorprendente e, al tempo stesso, piuttosto semplice. L'uomo che cammina, l'uomo del titolo, non è altri che Gesù, anche se Bobin non cita il suo nome neppure una volta. Ce lo lascia intuire, perché sa che chiunque può capirlo senza grandi sforzi. Non so quanti, prima del poeta e scrittore francese, si siano soffermati su questo atto di Gesù, quanti siano partiti dall'azione del camminare per raccontare la storia di una persona che, volenti o nolenti, dura da due millenni...CONTINUA...
Da quando la casa editrice Gargoyle ha inaugurato la collana “Extra”, dedicata alla narrativa non horror - o forse meglio dire non del tutto horror - abbiamo avuto modo di leggere i capitoli iniziali di due saghe fantasy, quelle di Abercrombie e di Richard Morgan. Adesso è la volta di Mark Charan Newton con “Le notti di Villjamur”, primo volume della serie “Legends of the Red Sun”, pubblicato per la prima volta nel 2009. Evidentemente fantasy e serialità vanno d’accordo, grazie ai i tanti personaggi strani presenti, ad un racconto che si interrompe lasciando gran parte delle vicende in sospeso; e probabilmente, dimenticato l’antico feuilleton, grazie alla lezione, molto moderna, appresa dai...CONTINUA...
Digito "Terra degli uomini" su Google. Ovviamente i risultati che mi restituisce il motore di ricerca sono quelli legati a Jovanotti e alla sua canzone (video). Una canzone che non conosco e che ascolto solo ora. Parto dalla fine, in sostanza. Perché il mio principio è stato il libro dal quale il brano prende vita. Perché "Terra degli uomini" è prima di tutto un libro scritto da Antoine de Saint-Exupéry e pubblicato nel 1939. Ben prima dell'altro suo celeberrimo "Il piccolo principe". Saint-Exupéry, diciamolo pure, è soprattutto "Il piccolo...CONTINUA...
Devo ammettere che leggere fin dalla prima pagina di “Chi comanda Firenze” le parole “poteri forti” inizialmente non mi ha ben disposto: ho sempre pensato sia un’espressione per lo più imprecisa, usata spesso da personaggi in vena di fisime cospirative; e quindi non certo l’esordio più gradito per poi immergersi nelle trame opache della politica fiorentina e nazionale. In realtà bisogna dare atto all’autore, il giornalista Duccio Tronci, di aver poi spiegato con precisione quali sono questi poteri e soprattutto come si sono mossi o sono stati mossi all’interno del cosiddetto palazzo. L’inchiesta, che rappresenta la quarta puntata della Rx Castelvecchi sulla politica delle città italiane, di fatto...CONTINUA...
Jeanette è ancora una ragazzina – ha soltanto sedici anni - quando decide di lasciare la casa dei suoi genitori adottivi e di vivere in una Mini presa a prestito per poter continuare a frequentare la ragazza di cui è innamorata. La domanda che dà il titolo al libro è quella che Mrs.Winterson, la sua madre adottiva, le pone appena appresa la novità. La sorte ha dato a Jeanette una famiglia adottiva piuttosto stravagante, dominata in tutti i sensi dalla torreggiante mole di Mrs.Winterson, una donna davvero terribile, fanatica religiosa, ossessiva e nevrotica compulsiva. Appartenente alla...CONTINUA...
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