Prima di mettermi qui a scrivere del primo libro a firma di Pep Marchegiani ho voluto leggere alcune critiche e recensioni dedicate a “Circo Itaglia”, quanto meno per vedere se le mie prime impressioni potevano essere state condivise. In linea generale mi pare che di fronte ad un’opera di così immediato impatto le interpretazioni siano state concordi; ed oltretutto con uno sguardo divertito altrimenti non sempre presente quando si parla di arte contemporanea. Ma proprio perché di arte si tratta l’unica stonatura che mi è balzata agli occhi è un’espressione, se non ricordo male, che ha definito le tavole presenti in “Circo Itaglia” come “vignette”, forse equivocando e confondendo i piani in virtù...CONTINUA...
"Pastiche" – leggiamo sullo Zanichelli – vuol dire “opera letteraria o artistica il cui autore ha imitato lo stile di altri autori, o vi si è ispirato”. E difatti proprio la parola “pastiche”, non so quanto a ragione, è stata spesso associata, fin dalle prime recensioni e presentazioni, all’opera prima dello statunitense Stephen Seitz: “Sherlock Holmes e il morbo di Dracula” fin dal titolo svela come l’autore abbia voluto far incontrare i personaggi ideati da Arthur Conan Doyle e Bram Stoker per un romanzo forse poco impegnativo come lettura ma erudito ed ambizioso nei fini. Seitz – lo confessa lui stesso – nel prendere i personaggi e gli eventi del Dracula di Stoker trasferendoli nell’universo...CONTINUA...
"Due belle sfere di vetro ambrato" è sicuramente un romanzo piacevole. Ed è anche un romanzo molto accessibile perché si legge con una certa leggerezza e rapidità. La sensazione è che non solo il libro in sé sia divertente ma che anche il suo autore, il professor Caponetti, si sia divertito a scriverlo. La storia prevede che il lettore viaggi nel tempo: si va dall'anno 2010 agli anni che vanno dal 1457 al 1496. Il legame che unisce il presente al passato potrebbe sintetizzarsi in quelle "due belle sfere di vetro ambrato" che, secondo quanto narra la leggenda della famiglia Pàvari, conterebbero i testicoli di un cavallo appartenuto addirittura al condottiero Bartolomeo Colleoni. E se qualcuno...CONTINUA...
Dopo anni di attesa finalmente abbiamo potuto leggere parte delle lettere private di Indro Montanelli contenute nel Fondo di Pavia, la cui prossima pubblicazione era stata annunciata nelle pagine di “Soltanto un giornalista” (2003). La Rizzoli ha messo in campo Paolo di Paolo, già curatore di “La mia eredità sono io” (altra antologia montanelliana) e il risultato è stato appunto “Nella mia lunga e tormentata esistenza”, una selezione di lettere di Montanelli, da ventenne aspirante giornalista, inquieto e preda di ricorrenti depressioni, a quelle inviate ai genitori dal fronte africano nel 1935 e dal carcere nel 1944, fino agli ultimi giorni della sua lunga vita, sempre depresso e ancor più disincantato...CONTINUA...
Chi avesse già letto "Il rogo di Berlino", come la sottoscritta, non può aver dimenticato le pagine in cui Helga Schneider racconta il suo incontro con Adolf Hitler. Ed è proprio a questo evento personale, inquietante ed affascinante allo stesso tempo, che è interamente dedicato "Io, piccola ospite del Führer". Un libro breve ma molto denso e sentito. L'incontro con il Führer avvenne nell'inverno del 1945, poco prima della disfatta. Berlino è una città devastata. I berlinesi, compresa la piccola Helga, sopravvivono alla guerra e ai continui bombardamenti rifugiandosi nei sotterranei o nelle cantine dei palazzi ormai ridotti a rovine fumanti. Patiscono la fame, il freddo, la mancanza di ogni bene...CONTINUA...
Tra le tante categorie di lettori che possono decretare o meno il successo di un libro, sono convinto sia capitale la differenza tra i “puristi” e coloro che hanno un approccio più eclettico, meno condizionato dai generi. E’ quindi probabile che nell’ormai lontano 1983, quando negli Stati Uniti fu pubblicata la prima edizione di “Armageddon Rag” senza ricevere il riscontro sperato, malgrado il romanzo fosse stato nominato per il Locus Award e ilWorld Fantasy Awards, abbiano prevalso il lettori “puristi”, poco propensi ad apprezzare un’opera che si divide tra romanzo generazionale e thriller arricchito da suggestioni soprannaturali, mistiche, horror e sataniche. Altrettanto probabile che un lettore...CONTINUA...
Doppiezza. Questo romanzo è una combinazione di doppi. Sono due i fiumi richiamati dal titolo. Sono due le parti in cui la storia è narrata. Sono due, e perfino gemelli, i protagonisti della vicenda. Sono due le isole su cui tutto si muove. Un meccanismo divertente, un gioco letterario non proprio nuovissimo quello della Salem Levy ma che, di sicuro, può intrigare un lettore. Ovviamente, affinché un romanzo possa avere corpo, è necessario almeno un conflitto. E il conflitto c'è ed è tra i più classici: contesa d'amore.
Joana e Antônio sono i due fratelli gemelli di cui sopra ma anche le due voci narranti e le due parti narrate in cui si divide il libro. La prima è quella di Joana di cui, in...CONTINUA...
Sesso, violenza, Sud. C’è un’eco del teatro di Tennessee Williams nel dramma “Ferdinando” di Annibale Ruccello, drammaturgo campano morto nel 1986 a soli trent’anni, che molto amava il controverso autore americano. Anche “Ferdinando” mette in scena la lussuria che fa perdere il senno, rapporti di forza tesi tra crudeltà e masochismo, un meridione decadente e febbricitante dove fermentano istinti di rapina (anche se questo non è il profondo Sud americano, ma una vecchia villa borbonica vesuviana, e l’anno è il 1870).
«È cagnata l’èbreca», sospira la baronessa Clotilde dal suo letto di malata immaginaria, rimpiangendo l’epoca borbonica sfumata da poco. Al suo capezzale, la disprezzata cugina...CONTINUA...
Aria, fuoco, terra e acqua. Quattro capitoli e cinque donne che raccordano il tempo e scandiscono vita. Le donne attendono, non sempre utilmente. D'altro canto tutti viviamo in attesa. Ma le donne di più. Perché della loro attesa si nutrono, nella loro attesa generano figli e attraverso l'attesa consumano volontà e desideri. Le prime due storie che incontriamo in "Attese" sono quelle di Rebecca e Tamar. Direttamente dalla Bibbia. Rebecca accetta di sposare Isacco, quel figlio sfuggito al gesto estremo di un padre pronto a sacrificarlo al suo Dio. Rebecca viaggia verso un uomo a cui si è promessa senza nemmeno sapere chi è. Poi viene la storia di Tamar, la sposa vedova due volte di due fratelli...CONTINUA...
Avevo già letto un libro di Kader Abdolah. Si trattava di "Scrittura cuneiforme". Arrivavo a "Il viaggio delle bottiglie vuote" con gli occhi e la testa pieni della magia, della bellezza e della suggestione di quel libro. E sono rimasta delusa. Perché "Il viaggio delle bottiglie vuote", scritto prima di "Scrittura cuneiforme", non mi ha trasmesso le stesse sensazioni o, quanto meno, non mi ha conquistato né convinto come era accaduto con il libro precedente. La scrittura di Kader Abdolah è e rimane molto delicata e sentita, ma manca tutto il resto. Ed è un peccato. A grandi linee si può anche dire che "Il viaggio delle bottiglie vuote" è ciò che viene dopo "Scrittura cuneiforme". Perché le due...CONTINUA...
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