Risultati della Ricerca:
Terra Dino
Tra le Dolomiti esiste una valle, la valle di Zoldo, oggi famosa per i suoi gelatai, cui si giunge dalla strada statale 251, quella che da Longarone va a Selva di Cadore e che una volta era detta il Canal. Andando a destra in direzione della diga del Vajont ci s’inoltrerebbe verso Erto, il paese di CONTINUA...
“Oltre ai bambini, tuttavia, ci sono anche gli artisti, i poeti, coloro che della fantasia fanno la loro professione; questi possono raccontare le loro favole, parlare di giganti, di streghe, di sirene senza che nessuno osi deriderli o compatirli per quello che dicono. Anzi, sono apprezzati, e a volte persino pagati perché raccontino le loro storie fantastiche.”
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Nello splendido scenario di Venezia, uno studioso specializzato sul poeta americano Jeffrey Aspern affitta alcune stanze nel vasto e decadente palazzo in cui vivono le signorine Bordereau, zia e nipote, ormai anziane.
Egli spera in questo modo d’intrufolarsi nella loro vita, di carpire la loro fiducia e confida di mettere le mani su un prezioso carteggio – che ritiene in loro possesso – tra Aspern e Juliana, la decrepita zia in gioventù amata dal poeta.
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L’UOMO CHE VENDETTE LA SUA OMBRA
Peter Schlemihl, narrando in prima persona la sua vicenda, si presenta di ritorno da un viaggio per mare non ben specificato: è un poveraccio, andrà ad alloggiare in una soffitta (lì lo collocherà il garzone della locanda, dopo averlo squadrato con un’occhiata), non brilla per iniziative, il suo stesso cognome, imparentato con un termine yiddisch, significa “colui che ha la disdetta addosso”, ha in tasca una lettera di raccomandazione per...CONTINUA...
Siamo in una grande città industrializzata del settentrione, tutta cemento e fabbriche, negli anni tra i Cinquanta e i Sessanta, in pieno sviluppo economico.
In questa città vive Marcovaldo, un proletario nel senso letterale del termine.
È uno strano personaggio dal nome altisonante – tutti gli adulti di questo libro portano nomi altisonanti – a differenza dei bambini, che sono più naturali e spontanei...CONTINUA...
In una sera di dicembre un viaggiatore straniero, da solo, arriva alla stazione di Venezia e aspetta l’unica persona che conosce in tutta la città: una donna. Una bella donna, incontrata per la prima volta parecchi anni prima in Russia.
Questo insolito approccio a Venezia costituisce l’esordio di un libretto assai originale, un insieme di brevi capitoletti contenenti osservazioni, riflessioni aneddoti, descrizioni della città unica al mondo, vista attraverso gli occhi di uno straniero, un viaggiatore...CONTINUA...
TRA ORIENTE E OCCIDENTE
Una poesia elegante e colta che si colloca tra Oriente e Occidente fin dal titolo dell’opera: il Parnaso, il monte occidentale delle Muse, trapiantato nel mondo e nella cultura orientale, che l’Autore conosce bene per diretta esperienza.
La raffinata raccolta poetica di Troisio è suddivisa in varie...CONTINUA...
Vario, poliedrico e ben curato stilisticamente, il romanzo di Troisio “La ladra di pannocchie” si articola in tre parti diverse per ambientazione e tematiche: la prima, intitolata “Ladra di frutta” si svolge a Conche, paese situato “alla confluenza delle province di Venezia, Padova e Rovigo” e introduce il personaggio–cardine di tutta la narrazione, Nerina.
Nella seconda parte “Il Karma di Dora” la scena si sposta in India...CONTINUA...
Berlino, 2003. Notte. Due giovani, Patrick e Sophie, stanno cenando in un ristorante sulla cima della Fernsehturm sopra Alexanderplatz. Parlano dei loro genitori e dei loro zii, degli anni Settanta, “tempi marroni”, quasi preistoria per loro: anni senza cellulari, senza playstation o fax o pc in tutte le case, anni in cui i dischi sono ancora in vinile.
“Un mondo che non ha mai sentito parlare della principessa Diana o di Tony Blair, non ha mai pensato neanche per un attimo di andare a combattere in Kosovo o in Iraq. A quei tempi...CONTINUA...
PREMESSA AL TESTO
“Il mio Carso” è un’opera assai frammentaria e dalla genesi piuttosto complessa, è utile quindi ripercorrerne le tappe.
La primissima idea di ambientare nel Carso un’opera venne a Slataper nel 1908-09, ma è solo nel 1910 che l’idea assume contorni più precisi e concreti.
Il primo brano che...CONTINUA...
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