Bertoli Ausilio

Rosso Africa

“Rosso Africa”, ultimo lavoro del sociologo della comunicazione Ausilio Bertoli è un romanzo breve e ben scritto, dallo stile sempre sostenuto e mai ridondante. È tutto giocato sulle vicende di un brillante funzionario di banca, il Bassi, che incautamente ha concesso dei prestiti senza sufficienti garanzie a clienti in difficoltà e adesso si trova a pagarne le conseguenze. Viene immediatamente trasferito all’Ufficio Mutui, una specie di cimitero degli elefanti...CONTINUA...

Sgorlon Carlo

Invito alla lettura di Elsa Morante

Nonostante il tempo trascorso dalla prima edizione (1972), "Invito alla lettura di Elsa Morante", dello scrittore e saggista friulano Carlo Sgorlon, rimane un interessante testo critico ed analitico dell'opera di Elsa Morante. Il saggio si compone di cinque sezioni ben distinte: I. La vita, II. Le opere, III. Temi e motivi, IV. La critica, V. Nota bibliografica. Attraverso queste pagine chiunque può avvicinarsi alla scrittura e all'arte di Elsa Morante, "uno dei pochi narratori della letteratura italiana dei nostri anni". Sgorlon tiene a sottolineare, fin dalle primissime pagine del saggio, il carattere incantato delle storie scritte dalla Morante, definita simpaticamente come "una...CONTINUA...

Schneider Helga

La baracca dei tristi piaceri

Ne "La baracca dei tristi piaceri" Helga Schneider ha centrato alla perfezione titolo ed argomento. Peccato che, a mio avviso, abbia sbagliato tutto il resto. Il romanzo, uscito per Salani nel 2009 e ripubblicato da TEA nel 2012, si sofferma su uno degli aspetti più inquietanti e meno noti dei campi di sterminio nazisti: la presenza di bordelli. I nazisti, per motivi di igiene razziale, consideravano la prostituzione un reato punibile con la reclusione eppure "Nel 1943 Himmler prese la fulminante decisione di far allestire dei bordelli nei più grandi campi di concentramento. Quello di Buchenwald fu chiamato ipocritamente Sonderbau, 'edificio speciale'. La sua costruzione schizzò in cima alle...CONTINUA...

Munro Alice

Nemico, amico, amante…

Si dice, spesso, di Alice Munro, che le sue storie non abbiano nulla di sorprendente o di eclatante. Storie di un mondo ordinario, di provincia, in cui i protagonisti - donne, per lo più - sono alle prese con le normali e preventivabili difficoltà della vita (matrimonio, divorzio, tradimento, malattia). “Musica del quotidiano”, insomma, come del resto si legge nella quarta di copertina di “Nemico, amico, amante”. E dunque l’abilità della Munro sarebbe innanzitutto quella di rendere il banale affascinante e magnetico con la sola forza di una superba scrittura. Del resto, ogni vita merita un romanzo, diceva Flaubert; e ogni scrittore di livello sa come fare per trasformare un’esistenza disadorna...CONTINUA...

Nair Kamala

Una casa di petali rossi

Rakhee è una giovane ragazza cresciuta in America, nel Minnesota, da genitori indiani. Sta per laurearsi in Architettura e ha davanti a se un brillante avvenire e molti progetti, ha un fidanzato che la ama e desidera sposarla. Apparentemente non le manca nulla e ha tutti i presupposti per diventare una donna felice e realizzata, ma cela un segreto antico, legato al suo passato e a un viaggio in India, compiuto a undici anni insieme alla madre, Amma. Per risolverlo...CONTINUA...

Gualdoni Flaminio

Vicolo dei Lavandai. Dialogo con Arnaldo Pomodoro

“Verba volant scripta manent”. Il discorso di Caio Tito al senato romano che ha dato luogo al celeberrimo proverbio lo possiamo intendere non soltanto come invito alla prudenza ma semmai come necessità di mettere nero su bianco delle parole che altrimenti finirebbero presto nel dimenticatoio. Ci sono parole anche di celebri artisti contemporanei che - paradossi di  una presunta società dell’informazione - effettivamente rischiano di essere presto dimenticate se non si torna ad una documentazione cartacea spesso spacciata per obsoleta; tanto più in un’Italia che si caratterizza per istituzioni governative sempre meno generose nei confronti della cultura, se non proprio menefreghiste, ed una classe...CONTINUA...

Deaglio Enrico

Il vile agguato

E’ alla fine del libro, quando Deaglio si dedica ai “ringraziamenti”, che si coglie in maniera esplicita lo spirito che ha animato l’autore nello scrivere “Il vile agguato”: “ho proposto questo libro a Feltrinelli nel febbraio scorso, colpito dall’oscenità raggiunta dopo vent’anni nell’affaire Borsellino. Innocenti condannati all’ergastolo, un pentito fabbricato tra lusinghe e torture, il più grande depistaggio della nostra storia, lo scempio che è stato fatto del cadavere di Paolo Borsellino, della nostra buona fede, della nostra intelligenza”. “Il vile agguato”  si rivela non tanto il racconto degli ultimi giorni di Borsellino, ormai oggetto di uno sfruttamento editoriale quasi imbarazzante...CONTINUA...

Sinopoli Giuseppe

Il mio Wagner

Chi avesse già letto “Parsifal a Venezia”, il complesso racconto–saggio di Giuseppe Sinopoli, sicuramente ritroverà molto di quel percorso iniziatico anche nelle quattro conversazioni sulla Tetralogia wagneriana che il Maestro tenne a Roma tra il 1988 e il 1991 su invito degli Amici di Santa Cecilia. Conversazioni poi raccolte nel “mio Wagner” a cura dell’ottimo Sandro Cappelletto. Ogni pagina del libro è un tale concentrato di erudizione e di collegamenti tra musica, filosofia, arte, letteratura, psicanalisi che diventa davvero molto difficile darne conto nelle strette di una recensione. Mi pare semmai significativa...CONTINUA...

Munro Alice

Troppa felicità

Alice Munro è una di quelle scrittrici che mi ripromettevo di leggere da tempo. Sono partita dalla fine, ossia dal suo ultimo libro pubblicato in Italia: "Troppa felicità" (2011). Dieci lunghi racconti grazie ai quali ho potuto conoscere un'autrice degna del successo di cui gode da anni. Sono felice che la Munro sia stata una conferma, una scrittrice di cui non posso che riconoscere il talento e che mi ha colpita sia per la sua capacità di rappresentare un'umanità che sa essere, contemporaneamente, sublime e terrificante, sia per la sua scrittura elegante e lieve, un procedere narrativo in grado di mettere il lettore al cospetto di intrighi e trame abilmente congegnate. Non è semplice parlare...CONTINUA...

Lazzeri Daniele , Grandi Augusto, Marcigliano Andrea

Il Grigiocrate. Mario Monti, nell’era dei mediocri

Ci sono due momenti pubblici della vita del supertecnico Mario Monti che meritano attenzione: una dichiarazione che risale al 2007 e l’altra al recente 6 giugno 2012. Così cinque anni fa intervistato da Dario Di Vico per il Corriere della Sera: “Il giorno dopo la mia nomina nella Commissione europea Marco Pannella, che peraltro ho in forte simpatia, organizzò una conferenza stampa per sostenere che con Monti avevano vinto i poteri forti. La presi a ridere e quando un giornalista mi chiese un commento dissi che di poteri forti non ne conoscevo. Tranne uno, l'Europa e oggi mi fa piacere aver contribuito a renderlo più forte”. Quest’anno, collegato in videoconferenza al congresso nazionale delle...CONTINUA...