Categoria: edizioni e/o

Sebold Alice

La quasi luna

"Alla fin fine, ammazzare mia madre mi è venuto facile". Dopo aver letto un incipit del genere mi aspettavo scintille. Soprattutto se l'autrice di una frase d'esordio di tale vigore si chiama Alice Sebold ed ha già scritto "Amabili resti". Invece no. Forse è di nuovo tutta colpa delle aspettative eccessive che mi hanno spinta a cercare ne "La quasi luna" quel colpo di genio letterario che, purtroppo, non ho trovato. Helen, la protagonista del romanzo, è una bella cinquantenne che, come detto, ha appena ucciso la madre malata. In realtà non c'è nulla di premeditato nel suo atto: decide...CONTINUA...

Pieri Lorenza

Isole minori

"Isole minori" è il romanzo d'esordio di Lorenza Pieri. Per diversi anni la scrittrice ha lavorato nel mondo dell'editoria per poi decidere di mutare dimensione ed impegno. Un debutto più che dignitoso, non v'è dubbio. Un romanzo dall'architettura piuttosto complessa e all'interno del quale vengono condensati i primi quaranta anni di vita di Teresa, la protagonista oltre che probabilissimo alter ego della stessa autrice. L'isola minore del titolo corrisponde ad un'entità geografica definita, l'Isola del Giglio, ma simboleggia anche un'entità umana, Teresa, per l'appunto. Una duplice valenza che...CONTINUA...

Barbery Muriel

Vita degli elfi

Vita degli elfi non si sa dove metterlo. Non mettiamolo da nessuna parte. Mettiamocelo in testa. Partendo da questo presupposto saltiamo tutta quella parte in cui cerchiamo senza successo di decidere se è o no un fantasy, se è o no bello come i precedenti dell’autrice (capolavori o delusioni che siano), se è o no più realistico che onirico. Più che altro perché non ce ne frega niente a conti fatti. L’unico dualismo che interessa, in base alle mie convinzioni di lettrice, è quello che sta dentro...CONTINUA...

Lo Iacono Simona

Le streghe di Lenzavacche

Mi torna in mente "La strega e il capitano", libro minore e poco noto di Leonardo Sciascia. Libro nel quale il grande scrittore siciliano ricostruisce la vicenda di una certa Caterina Medici, condannata per stregoneria, strangolata ed arsa in piazza il 4 marzo 1617. Caterina è solo una delle tante donne, nel corso dei secoli, ad essere stata accusata di avere poteri diabolici e letali; una delle tante donne che, come scrive Sciascia, "…credeva di essere una strega o, quanto meno, aveva fede nelle pratiche di stregoneria. E forse una fede meno intera di quella...CONTINUA...

Stewart Ben

Non fidarti, non temere, non pregare

E' solo dopo oltre cento pagine che si svela il significato del titolo: "Ne ver' ne bojsja ne prosi. Non fidarti, non temere, non pregare. Non fidarti di nessun uomo in uniforme, prosegue Vitaly. Più fiducia riponi nelle autorità, più farà male quando ti fotteranno. Fidarsi della polizia significa non rispettare se stessi. E non temere nulla, perché non servirà a cambiare le cose. Quel che deve succedere succede comunque. La paura è inutile, fa solo male, perciò lascia perdere. E non pregare, non funziona mai. Nessuno ha mai pregato per uscire da SIZO-1, perciò non sacrificare la tua dignità cedendo...CONTINUA...

Lakhous Amara

Scontro di civiltà per un ascensore a piazza Vittorio

Lorenzo, detto il Gladiatore, viene trovato morto, in una pozza di sangue, nell'ascensore di un palazzo di Piazza Vittorio a Roma. I sospetti sembrano ricadere su Amedeo, uno degli inquilini. Ma chi è Amedeo? E perché avrebbe dovuto uccidere il Gladiatore? Da questo giallo metropolitano prende vita un romanzo corale e molto godibile scritto da un algerino, Amara Lakhous, che vive a Roma dal 1995. La scoperta dell'assassino, a dire il vero, passa quasi in secondo piano. Ciò che appassiona e colpisce è la serie di "testimonianze" dei personaggi chiamati in causa: gli altri inquilini, la portiera...CONTINUA...

Kourouma Ahmadou

Allah non è mica obbligato

Allah non è mica obbligato. No, Allah non è mica obbligato a essere giusto in tutte le cose di quaggiù. Una affermazione che ricorre sovente in questo libro, come un piccolo rito, un intermezzo ripetuto e necessario per dare giustificazione alle brutture e alle catastrofi che toccano gli uomini. Un racconto tracciato da un’unica voce, quella di Birahima, uno small soldier, un bambino soldato. Una narrazione iperbolica e vivace che colpisce per schiettezza e cinismo, ma anche per la leggerezza con la quale descrive alcuni tra gli eventi più sanguinosi del continente africano: le...CONTINUA...