Categoria:
sellerio
"La carta più alta" è uno spasso, una boccata d'aria frizzante, un viaggetto leggero e parecchio allegro. Di tanto in tanto, incappare in un libricino tanto ameno è un piacere. A tenermi lontano dal Malvaldi, lo dico con sincerità, è stato il "giallo": un genere per cui non impazzisco. Lui è un giallista che fa anche il chimico (o forse un chimico che fa anche il giallista) ma per fortuna è anche uno scrittore brillante che sa mescolare con la giusta verve una morte misteriosa, la bellissima atmosfera della provincia italica e quel pizzico di vernacolo toscano che mi ha conquistata.
Vengo poi...CONTINUA...
Un libro breve ma prezioso, "La strage dimenticata". Camilleri, un po' come spesso ha fatto Sciascia, va a scavare in quei pezzetti di storia che la Storia ha dimenticato o, più banalmente, deciso di trascurare. Si tratta di episodi minimi seppur impregnati di una tragicità che non dovrebbe permettere sconti di memoria.
La scrittura di Camilleri è, come sempre, brillante e sferzante, dispensa ironia e sagacia ma non nasconde né accuse né amarezza. D'altro canto si parla di due stragi. La prima ha condotto alla morte 114 uomini, la seconda altri 15 ma nelle cronache nazionali del 1848 dei due...CONTINUA...
"Ma perché nessuno mi chiede se nel ghetto c'era l'amore? Perché questo non interessa a nessuno? Sull'amore nel ghetto qualcuno dovrebbe fare un film. E' l'amore che permetteva di sopravvivere". Così Marek Edelman parla a Paula Sawicka.
Il ghetto a cui si fa riferimento, come in tanti sapranno, conoscendo le vicende legate a Marek Edelman, è quello di Varsavia. Il luogo in cui, per la prima ed unica volta nel corso della Shoah, gli ebrei si sono organizzati ed hanno dato vita ad una rivolta contro i tedeschi. Dal 19 aprile al 10 maggio del 1943 Edelman ed altri suoi compagni, con l'ausilio...CONTINUA...
Io non ho letto il libro-inchiesta di Petri sui fatti di via Savoia del gennaio 1951, né visto il film che De Santis ne ha tratto. Ho assistito a questo spettacolo un martedì di febbraio. La riduzione del testo è stata approntata dalla Mitipretese, compagnia di quattro donne, attrici e registe di se stesse. Lo spettacolo ha vinto il premio Eti-gli Olimpici, nel 2007, come miglior spettacolo di innovazione. Ora, a dire il vero, tutta questa “innovazione” non ce l'ho vista, anche se mi è piaciuto molto.
Tutto inizia a luci accese, palco agghindato con lenzuola...CONTINUA...
Follow Us