Ferrarotti Franco

Musica e società. Il caso Puccini

Franco Ferrarotti che scrive di Puccini non deve affatto sorprendere: la sociologia della musica, come campo specifico della disciplina sociologica, ha avuto in Schütz e Weber i primi illustri studiosi; ed in tempi più recenti Theodor W. Adorno ha dedicato molti suoi scritti alla musica classica, al jazz ed a quelle che considerava mere musiche di consumo.“Musica e società” sembra proprio voler replicare ad Adorno in merito al nostro Puccini. Ferrarotti, che già aveva pubblicato altri testi di argomento musica, la prende un po’ alla lontana partendo da Mozart, argomentando la transizione dal melodramma al sinfonismo classico, per poi confutare le feroci critiche di Adorno su Puccini e la sua...CONTINUA...

Frigerio Alessandro

Budapest 1956. La macchina del fango

Devo confessarlo da subito: prima di leggere il libro, quel titolo con “la macchina del fango” mi aveva fatto pensare male. L’autore, Alessandro Frigerio, ha scritto per “Il Giornale” marchiato Berlusconi e, in questi ultimi anni, proprio i quotidiani dell’ex premier si sono distinti per infangare con ogni mezzo i propri avversari politici. Insomma, un titolo che poteva far pensare, con qualche malizia, ad un’operazione della serie “tutti colpevoli tutti innocenti”. Ma al di là di quelle che possano essere le posizioni politiche di Frigerio, che pure nel 2005 aveva pubblicato con Paolo Avanti “A cercar la bella destra. I ragazzi di Montanelli” dove si prendeva atto di quanto la destra berlusconiana...CONTINUA...

Martin George R.R.

In fondo il buio

“Il Selvaggio West nello spazio profondo. La caccia vi terrà svegli”. L’affermazione (dal Los Angeles Time) presente nella quarta di copertina di “In fondo il buio”, è impegnativa, non è di quelle che passano inosservate. Curiosando qua e là possiamo trovare anche altri commenti – positivi – dove più che di “west” si parla di fantasy, di richiami a Tolkien, di “fantascienza pura”, di immaginario che ricorda la tradizione epica e così via. In realtà, dopo aver terminato il romanzo, molti lettori avranno capito che l’opera di George R.R. Martin non è incasellabile in un filone definito, tipo steampunk fantasy o post apocalittico: gli ingredienti fantasy e quelli fantascientifici si fondono semmai...CONTINUA...

Zweig Stefan

L’impazienza del cuore

Stefan Zweig ha iniziato a scrivere "Ungeduld des Herzens" ("L'impazienza del cuore") nel 1936, ha terminato il romanzo nel 1938 e lo ha pubblicato, per le edizioni Bermann-Fischer, nel 1939. In quel frangente, lo scrittore di origini ebraiche aveva già abbandonato l'Austria per via delle persecuzioni naziste e si trovava nella città di Stoccolma. "L'impazienza del cuore" ha ottenuto immediato successo ed è stato tradotto ed "esportato" quasi immediatamente in Inghilterra e negli Stati Uniti. Volendo procedere con i richiami letterari, "L'impazienza del cuore" di Stefan Zweig mi ha ricordato, in maniera quasi automatica, un altro piccolo capolavoro in lingua tedesca ossia "Il sottotenente...CONTINUA...

Romiti Cesare, Madron Paolo

Storia segreta del capitalismo italiano

«A casa di Caterina Caselli eravamo io, Craxi, Berlusconi e Montezemolo. Craxi era già potente e mi ricordo che Berlusconi, allora completamente fuori dalla politica, aveva appena ultimato Milano 2 e iniziava ad avere qualche timido interesse per la televisione. Il segretario socialista, che aveva voglia di scherzare, a un certo punto rivolgendosi a me, ma indicando il Cavaliere e Montezemolo, disse: “Senta Romiti, lei mi deve dire una cosa: ma tra questi due chi è il più bugiardo? Perchè che siano bugiardi si sa, ma lei che li conosce meglio di me forse può aiutarmi a risolvere il dubbio”. Mi colse di sorpresa, poi me la cavai con una battuta: Concordo con lei che sono due grandi bugiardi, ma...CONTINUA...

Wells Herbert George

Nel paese dei ciechi

Ho pensato a "Flatlandia" ed ho pensato a "Cecità". Due opere diverse che si lasciano rammentare, senza troppi sforzi, durante la lettura del bel racconto di Herbert George Wells, pur essendo state scritte in tempi diversi da autori diversi, non necessariamente a conoscenza l'uno dell'altro. Il piccolo libro di Wells, suggeritomi da un'amica, è una lettura seducente anche per chi, come me, non ha una grande passione per le storie fantastiche o bio-fantastiche. "Nel paese dei ciechi" è un racconto breve con implicazioni e significati che si dispiegano l'uno dopo l'altro anche agli occhi di un lettore non molto attento. Il paese dei ciechi richiama una leggenda, una di quelle tanto care agli...CONTINUA...

Davigo Piercamillo, Sisti Leo

Processo all’italiana

C’era bisogno di un libro come “Processo all’italiana”, che spiegasse davvero come funziona – male – la giustizia in Italia. Gli argomenti trattati da Piercamillo Davigo e Leo Sisti erano già stati affrontati in altre pubblicazioni tipo quelle dedicate alle intercettazioni, alle leggi ad personam; ma qui la visuale è forse più ampia e viene spiegato  cosa vogliono dire concretamente parole come patteggiamento, rito abbreviato, udienza preliminare, depenalizzazione, prescrizione e via dicendo. In teoria nulla che un normale laureato in giurisprudenza già non sappia, salvo poi rendersi conto come la realtà presente nelle aule di giustizia sia qualcosa di ben diverso rispetto quanto si studia sui...CONTINUA...

Hesse Hermann

Francesco d’Assisi

Durante un viaggio ad Assisi, un giovane Hermann Hesse si entusiasma per la figura di san Francesco e ne scaturisce quest’agile libretto, che ha tutta la freschezza e la bellezza della gioventù. In poche pagine Hesse racconta la vita di Francesco nei suoi episodi essenziali, codificati dalla tradizione e noti a chiunque si sia interessato alla figura del santo. CONTINUA...

Dalager Stig

Il libro di David

Ispirato a una storia vera: se nessuno lo avesse specificato, avrei anche potuto credere che "Il libro di David" fosse un "originale". Il ragazzino protagonista della storia, infatti, avrebbe potuto proprio essere quel Dawid Rubinowicz al quale lo scrittore danese Stig Dalager si è ispirato. Dawid è stato deportato a Treblinka e, purtroppo, non è sopravvissuto alla Shoah. Ma ha lasciato alcuni quaderni in cui ha raccolto, dal 1940 al 1942, i suoi appunti personali. Il diario di Rubinowicz è stato rinvenuto quasi per caso e pubblicato anche in Italia (per Einaudi)...CONTINUA...

Murakami Haruki

1Q84 – Libro 1 E 2

“Aveva lineamenti classici, belli, e lunghi capelli lisci. Una camicetta bianca. Era di corporatura minuta, snella. Le labbra si sforzavano di sorridere, ma gli occhi opponevano resistenza. Aveva uno sguardo molto serio. Uno sguardo che cercava qualcosa. Tengo osservò le due foto alternandole. Non sapeva perché, ma mentre la guardava si ricordo di sé stesso a quell’età. E provò una impercettibile stretta al cuore. Era una sofferenza particolare che non provava da molto tempo. Evidentemente nell’aspetto di quella ragazza c’era qualcosa che riusciva a risvegliare in lui quel dolore”. (p.35) CONTINUA...