Di questi tempi sentir parlare di “meriti italiani”, soprattutto in relazione a delitti e criminalità, immagino possa spiazzare e lasciare quanto meno perplessi. Perplessità che però può venir meno se questi meriti vengono motivati come ha fatto il criminologo Francesco Sidoti col suo “Crimine all’italiana”.
Intendiamoci: quella del libro è una visione volutamente ottimistica sulla quale si può, e in certi casi si deve dissentire, ma almeno siamo dalle parti di argomentazioni colte, ricche di riferimenti storici, e quindi un approccio ben diverso rispetto quanto abbiamo potuto leggere in questi anni su un’Italia che non aveva problemi, dove la crisi era solo psicologica e via dicendo. Un ottimismo...CONTINUA...
“Sapevo per esperienza come i misteri più profondi dell’anima fossero tracciati sulla superficie del volto, coloro che volevano conservare un segreto facevano del loro meglio per renderlo ben visibile, così che nessuno avesse a sospettare di ciò che si esibiva liberamente alla luce del sole. L’arte del ritratto risiedeva proprio in questo. Si mostrava ciò che era palese per svelare, a chi aveva occhi per comprendere, ciò che era nascosto.” (p.234)
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“Polesine '51. Voci e suoni del fiume” è un’opera (con videocassetta allegata), edita nel 2002 e presto scomparsa dagli scaffali delle librerie. Un caso? Non credo proprio, non fosse altro che è difficile contestare la qualità sia del libro sia della relativa inchiesta televisiva. Però quando ci sono contenuti che disturbano qualche personaggio con responsabilità pubbliche e l’editore si chiama Eri-Rai, allora – saremo pure malfidati – qualcosa si spiega. In occasione del cinquantesimo dell’alluvione più catastrofica che colpì il Polesine, quella del 1951, la Rai trasmise su “Frontiere” un documentario firmato da Nevio Casadio, dove, con l’ausilio dei cinegiornali e di estratti da trasmissioni...CONTINUA...
Anni fa, su “Linea d’ombra”, Goffredo Fofi puntò il dito contro gli scrittori bizantini e barocchi, alfieri della reazione, quelli che anziché sporcarsi le mani con la realtà si riparavano dietro atmosfere retrò e uno stile antiquato: tra quegli scrittori, in prima fila Fofi poneva Michele Mari.
Che la realtà sia sporca è risaputo, e anche oscena, volgare, cruda, e affondarvi le mani è prassi letteraria diffusa (nomi al volo: Saviano, Lattanzi, Babsi Jones, Bajani, Lagioia, Pascale, ma la lista potrebbe continuare). Quello che sfugge, però, alle periodiche crociate contro i turriseburnei scrittori, è che la realtà non è soltanto sozza, non soltanto sporca le mani, ma è anche terrificante...CONTINUA...
"Chi ti ama così" è l'opera prima della Bruck: "Ho cominciato a scrivere questo racconto autobiografico alla fine del 1945 in Ungheria, nella mia lingua. Ma durante la fuga in Cecoslovacchia persi il mio quaderno marrone che conteneva anche poesie scritte nell'infanzia e dedicate a mia madre. Ho cercato poi di riscriverlo più volte nei vari paesi dove sono stata. Solo a Roma, tra il 1958 e il 1959, sono riuscita a scriverlo fino in fondo in una lingua non mia".
Edith Bruck è una sopravvissuta alla Shoah. E' nata in un piccolo villaggio ungherese che si trova tra l'Ucraina e la Slovacchia nella notte del 3 maggio del 1932 da una famiglia ebrea piuttosto povera:"… mia madre non desiderava...CONTINUA...
Per chi, come me, è appassionato di letteratura della Shoah, il saggio della Lucamante è una lettura illuminante e preziosa. La studiosa italiana, docente presso la "Catholic University of America", concentra la sua attenzione su un settore della letteratura dell'Olocausto fin troppo spesso omesso o trascurato, quello rappresentato dalla letteratura femminile e, ancora più segnatamente, dalla letteratura femminile italiana.
L'accuratezza e la profondità dell'analisi della Lucamante mettono in luce le peculiarità di questo microcosmo letterario solitamente poco studiato e ne evidenziano tutta la portata storica, umana e letteraria. "Quella difficile identità. Ebraismo e rappresentazioni...CONTINUA...
Leggiamo nella quarta di copertina: “Questo libro non è pro o contro il Tav. Questo libro spiega la questione Tav”. Loris Mazzetti, con questa sua opera, ha voluto dire sicuramente qualcosa di più rispetto l’informazione taroccata ed omissiva che i media nazionali dedicano a questo argomento. Argomento che non è soltanto la Val di Susa – del resto ogni progetto dovrebbe essere trattato per quello che è, senza generalizzazioni - ma proprio il sistema contrattuale del Tav, imbastito su ispirazione di Pomicino e poi di Lunardi. Tutta roba made in Italy, unica al mondo. Lo sappiamo: per andare oltre roba tipo “non possiamo staccarci dall’Europa”, bisogna armarsi di santa pazienza, bazzicare internet...CONTINUA...
La cosiddetta letteratura “mystery”, se intesa come letteratura “di genere” e quindi scritta al fine di compiacere dei lettori appassionati appunto ad un certo genere e poco interessati al livello artistico dell’opera, è spesso considerata qualcosa di bassa qualità, un esercizio di scrittura, a volte abile, ma con fini meramente commerciali. Una generalizzazione sul “genere” – mi si perdoni il gioco di parole – che non risponde a verità. Giusto ricordarlo dopo aver letto “Il mistero di Edwin Drood”, ultimo romanzo di Charles Dickens, rimasto incompiuto per la morte dell’autore nel 1870. “La più misteriosa storia che sia mai stata scritta”, come pare sia stata definita al tempo dagli appassionati...CONTINUA...
Prima di essere insignita del premio Nobel per la pace nel 1991 ben poco si sapeva, alle nostre latitudini, di Aung San Suu Kyi e delle specificità del regime militare feroce e sanguinario che opprimeva la Birmania, suo paese di nascita, da ormai diversi decenni. Chi è Aung San Suu Kyi e cosa rappresenta nell’immaginario di chi lotta per i diritti civili e la libertà, in ogni parte del globo, prova a raccontarcelo in forma cinematografica il regista francese Luc Besson, improvvisamente investito da una forte emozione dopo aver letto la sceneggiatura di quello che sarebbe diventato, da quel momento in poi, anche il suo film. The Lady prova a raccontare una...CONTINUA...
I said to my soul, be still, and let the dark come upon you. Which shall be the darkness of God. T.S. Elliot
“Ora è il più freddo degli inverni, quando si può piangere di sadica crudeltà allontanandosi sempre di più dalla giustizia comunicativa”(p.72)
Che il governo Monti sia un’anomalia immagino risulti lampante anche agli occhi dei suoi più strenui sostenitori, non fosse altro per il modo in cui si è insediato, che definire inusuale è davvero un eufemismo. Però Monti serviva, serviva eccome, ci è stato detto da più parti: filosofi, scrittori, giornalisti più o meno illuminati e opinionisti di varia specie e natura hanno accolto...CONTINUA...
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