“Si crede soltanto in quel che piace credere”. Quello che scrisse Balzac nel lontano 1838 – del resto un’osservazione lapalissiana – non avrebbe sfigurato ad epigrafe di “Mani pulite. La vera storia”, proprio in virtù del nuovo sottotitolo dell’edizione 2022: “Per chi non c'era, per chi ha dimenticato, per chi continua a rubare e a mentire”. In effetti, di fronte al trentennale dell’inchiesta “Mani pulite”, pesantemente condizionato da campagne politico-mediatiche negazioniste sotto le spoglie del “garantismo”, è opportuno leggere la monumentale opera di Travaglio, Gomez, Barbacetto proprio per spazzare via tutte le plateali bugie che i politici e i media compiacenti stanno diffondendo a più...CONTINUA...
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