Categoria: Cinema

Radford Michael

Il mercante di Venezia

 Nel XVI secolo Venezia è una città popolosa, dal vivace traffico mercantile, è luogo di piaceri e divertimenti, brulicante di prostitute come un gigantesco lupanare. Il giovane Bassanio, che ha dilapidato tutti i suoi averi, desidera corteggiare e conquistare la bella ereditiera Porzia, regina di Belmont, ma non possiede i mezzi necessari. Chiede allora un prestito al suo fraterno amico, il mercante Antonio, che però ha tutte le sue fortune impegnate in navi in viaggio nei paesi più disparati e quindi, per far fronte...CONTINUA...

Alfredson Tomas

Lasciami entrare

Entrare nei labirinti della fanciullezza per descrivere il tempo della meraviglia e della scoperta, della presa di coscienza della crudeltà e della bellezza del mondo è sempre impresa ardua e degna di nota per ogni forma d’arte che non si arresti alla superficie delle cose. Tomas Alfredson, ispirandosi al fortunato romanzo horror omonimo di John Ajvide Linqvist (uscito ad ottobre in Italia ed edito da Marsilio), sceglie di mettere in scena un’opera che indaga il periodo di passaggio tra infanzia e adolescenza fotografando l’avvicinamento affettivo tra due dodicenni non...CONTINUA...

Bertolucci Giuseppe

Berlinguer ti voglio bene

Gli' è un'offesa ai' popolo italiano!". Parte subito incazzato Mario Cioni all'apertura di "Berlinguer ti voglio bene: il filmino soft-core in programmazione al cinema non soddisfa affatto le aspettative onaniste sue e dei suoi amici Bozzone, Gnorante, Buio. Effettivamente il povero Mario non se la passa troppo bene: 25 anni da sottoproletario, rapporto edipico con una mamma megera, tanto sesso bricolage, le chiacchierate con Berlinguer lo spaventapasseri del campo. Mario e gli amici vanno a ballare in un'orrida balera e, appena Cioni pare aver conquistato una bionda grazie ad una virilizzante...CONTINUA...

Salvatores Gabriele

Come Dio comanda

A quasi quattro anni da Quo vadis, baby?, opera davvero trascurabile, Gabriele Salvatores torna nelle sale trasponendo un recente successo editoriale (Premio Strega 2007) di Niccolò Ammaniti, Come Dio comanda, e dunque ritrovando quelle atmosfere da fiaba iniziatica nera che lo avevano ispirato nel riuscito Io non ho paura. Io non ho paura è l’unico film davvero bello di Salvatores, dopo Mediterraneo (Oscar come miglior film straniero nel 1992), nonostante sia ispirato ad un libro certamente di successo, ma molto...CONTINUA...

Eastwood Clint

Letters from Iwo Jima

Dopo Million dollar baby, quello che probabilmente può essere definito il suo capolavoro – ancorché sia difficile scegliere tra le perle eastwoodiane dell’ultimo quindicennio -, l’oramai ultrasettantenne Clint Eastwood decide per un’operazione filmica che non ha precedenti: condensare in due film, usciti nelle sale a stretto giro di posta, il duplice punto di vista dei contendenti della sanguinosa battaglia di Iwo Jima, avamposto giapponese in cui caddero sul campo uno spropositato numero di vite umane. Se Flags of our fathers, opera che inquadra...CONTINUA...

Eastwood Clint

Changeling

La passione civile che anima il cinema di Clint Eastwood è la cifra tematica più evidente che emerge dall’analisi della sua cinematografia recente, e non solo: a ben guardare, bisognerebbe retrocedere al tempo dello struggente Un mondo perfetto per capire come l’opera eastwoodiana segni una cesura, uno strappo, una presa di coscienza e una maturità artistica rispetto ai motivi essenziali del suo cinema precedente. E proprio a Un mondo perfetto, a Fino a prova contraria (e per il rapporto cittadino potere anche a Potere...CONTINUA...

Allen Woody

Vicky Cristina Barcelona

Continua il viaggio in Europa di Woody Allen il quale, dopo il nebbioso trittico londinese, approda nella solare ed estiva Barcellona per raccontarci ancora – ciclicamente torna su questi sentieri – delle fragili (in)certezze dell’amore, delle precarietà emotivo-affettive accentuate dal tempo sempre più arido e privo di sicurezze che le ospita: il nostro. Lo sguardo disilluso del grande cineasta newyorchese, qui agente sottotraccia, ma per questo ancor più insinuante rispetto all’inequivocabile grigiore della cornice londinese, si palesa nei piccoli gesti di una commedia...CONTINUA...

Du Welz Fabrice

Calvaire

Dopo alcuni promettenti cortometraggi, il regista belga Fabrice Du Welz esordisce nel 2004 con un lungometraggio agghiacciante, un horror che scava nei profondi recessi della psiche umana, nei territori dove il dolore può generare la follia più acuta e insensata. È il caso di Calvaire, opera inconsueta che sceglie il genere orrorifico ma rifugge l’uso del sangue a buon mercato (a dire il vero quasi del tutto assente), per invece mostrare un terrore tutto psicologico, a tratti realmente insopportabile, per l’intima ferocia che porta con sé. CONTINUA...

Schrader Paul

Mishima: Una vita in quattro capitoli

Questa splendida e a tratti frastornante opera di Paul Schrader, regista, sceneggiatore e critico cinematografico statunitense, purtroppo poco nota nonostante la produzione esecutiva di due colossi hollywoodiani quali Coppola e Lucas, è l’unica rappresentazione di celluloide che indaghi, sia pur nelle sue linee essenziali ma con indubbia maestria e spiccato senso della messa in scena, la vita e l’arte di uno dei maggiori letterati del Novecento. Yukio Mishima, controverso romanziere giapponese, artista a tutto tondo, ha attraversato con...CONTINUA...

Nuti Francesco

OcchioPinocchio

Dopo il successo ottenuto con Donne con le gonne, Nuti annunciò il suo progetto più ambizioso, una rivisitazione moderna della favola di Pinocchio. Il film, che avrebbe dovuto tenerlo impegnato per circa due anni, fu programmato per il natale del 1993, ma una lunghissima serie di problemi burocratici, economici e dunque produttivi faranno si che la pellicola esca con un anno di ritardo sulla data stabilita. Concluso tra infinite difficoltà, dovute anche alla brusca interruzione del sodalizio Berlusconi-Cecchi Gori – che producevano film insieme, fino a quel...CONTINUA...