Ogawa Yoko

La formula del professore

Non credo di essere particolarmente originale creando un parallelismo tra "La formula del professore" della scrittrice giapponese Yoko Ogawa del 2003 e il film "Memento" di Christopher Nolan del 2000. I protagonisti di entrambe le storie subiscono un brutto incidente e tutti e due appuntano sul corpo i dati fondamentali della propria esistenza. Il professore del romanzo della Ogawa utilizzando biglietti di carta e spillette da attaccare al suo abito liso e fuori moda; Leonard, il protagonista di "Memento", ricorrendo ai tatuaggi che, ogni volta, gli rammentano gli episodi salienti della sua vita. Il professore è un uomo di 64 anni dalla memoria a scadenza limitata: mantiene ricordi per soli...CONTINUA...

Moscovich Cintìa

Due uguali

Clara e Ana sono due sedicenni che scoprono di amarsi non semplicemente come due amiche, scoprono di esser fatte l’una per l’altra e traggono reciprocamente piacere dai loro corpi giovani e freschi, all’insegna dell’allegria e della leggerezza. Siamo nel Brasile sottoposto alla dittatura militare, che esercita un rigido controllo...CONTINUA...

Saramago José

Memoriale del convento

Il convento del titolo è quello di Mafra, un edificio mastodontico che i portoghesi oggi chiamano Palácio Nacional. A gettare le fondamenta del gigantesco convento fu, nel 1713, re Giovanni V per tenere fede ad un voto, quello che gli permise di ingravidare, dopo diversi tentativi inutili, la regina Donna Maria Giuseppa, sua consorte. Un'impresa edificatoria che fa da cornice e sfondo ad un romanzo che è storico ma è anche sociale ed immaginifico. Il Settecento portoghese è impresso in ogni pagina, negli elenchi di Santi, confraternite, processioni ed ordini religiosi, nelle descrizioni minuziose di città, genti, contrade, fiumi, navi e viaggi. Saramago si trasforma in una sorta di cantore...CONTINUA...

Saramago José

Tutti i nomi

L'unico nome noto di "Tutti i nomi" è quello del signor José (omonimo di Saramago!), un insignificante e incolore cinquantenne che lavora da sempre presso la Conservatoria Generale dell'Anagrafe come scritturale ausiliario. Vive da solo presso una piccola abitazione contigua alla Conservatoria alla quale può accedere tramite una porta di comunicazione che, normalmente, rimane chiusa. Il signor José, infatti, per recarsi a lavoro è obbligato a compiere il giro attraverso la strada e raggiungere gli uffici varcando la porta principale della Conservatoria come chiunque altro. Uno dei vari obblighi di servizio al quale si è adeguato mitemente. La vita del signor José procede piatta e banale, anno...CONTINUA...

Casadio Nevio

Nel silenzio un canto

Storie di ingiustizie, dolore e riscatti “Due file di bambini, una di fronte all’altra a salutare chi stava arrivando. Ci trovammo così a passare tra quelle ali spiegate nel segno dell’innocenza. La strada di terra battuta, cosparsa di petali rosa. Le bambine e i bambini cantavano un inno di gioia, tra le mani giunte, fiori di campo e a ogni ospite un inchino con la fronte e un sorriso. […]I bambini sorridevano e cantavano, in quel canto di vita lieve, immersi in quella loro purezza, da farti tornare la...CONTINUA...

Troisio Luciano

Quindici alibi

“Quindici alibi” ossia quindici racconti dell’Altrove (Non si pensi quindi ad Alibi in senso giallistico-poliziesco), tra cui uno “L’invariante di Khelm”, lungo come un romanzo breve. È questo l’ultimo lavoro dell’infaticabile professore padovano,sempre impegnato tra ricerca letteraria e viaggi esotici. “Quindici alibi” è una raccolta curatissima – non poteva essere diversamente per un italianista del suo livello – e varia, nella quale ritroviamo alcuni temi ben noti a chi ha frequentato, anche solo parzialmente, le opere precedenti di Luciano Troisio: il viaggio, l’ironia-disprezzo verso gli arrivisti, gli arrivati e gli ignoranti seduti in cattedra...CONTINUA...

al-Shaykh Hanan

La sposa ribelle

Ne "La sposa ribelle" Hanan al-Shaykh racconta la vita di sua madre, Kamila. Dopo aver raggiunto il successo in tutto il mondo con un romanzo come "Mio signore, mio carnefice", la scrittrice libanese, una delle più famose del mondo arabo, ad un certo punto della sua vita, ha ritenuto fosse giusto recuperare e narrare la storia di una donna che, in tempi difficili e in contrasto con la mentalità islamica, ha dimostrato di possedere tenacia, perseveranza e un infinito coraggio. Nelle ultime righe del libro Hanan al-Shaykh spiega: "E' stata mia madre a scrivere questo libro. E' stata lei a spiegare le ali e a spiccare il volo. Io non ho fatto altro che soffiare il vento che l'ha accompagnata...CONTINUA...

Cicconi Ivan

Le grandi opere del cavaliere

“Non è facile spiegare ai non addetti ai lavori la truffa spaventosa che si cela dietro le parole altisonanti, ovviamente in inglese, come project financing e general contractor […] Il sistema anti Mani Pulite e pro Tangentopoli è perfetto: pubblico per i rischi e i quattrini, privato per i profitti. Un sistema che istituzionalizza e legalizza i fondamenti della corruzione. Taglia le mani a ogni controllo, amministrativo e giudiziario, favorendo le grande imprese e le grandi mafie che potranno subappaltare tutto a trattativa privata, con una stretta di mano fra quattro mura” (pag. 9-11). Così scriveva Marco Travaglio oltre sei anni fa nella prefazione di “Le grandi opere del cavaliere”, il...CONTINUA...

Reski Petra

Sulla strada per Corleone

Spiegare ai tedeschi che le mafie hanno messo radici da anni nella loro terra è un compito arduo. Soprattutto se la stragrande maggioranza dei tedeschi continua a ritenere che la mafia sia lontana anni luce dalla Germania. Ecco perché la missione di Petra Reski non è affatto semplice. E' più che evidente che l'intraprendente ed acuta giornalista e scrittrice, corrispondente culturale per diverse testate, abbia scritto questo libro per illuminare i suoi connazionali. Le interessanti considerazioni e le circostanziate spiegazioni di cui Petra Reski riempie ogni pagina del libro sono note alla maggior parte degli italiani. Conosciamo i nomi dei boss, sappiamo abbastanza bene cosa siano la 'ndrangheta...CONTINUA...

Telese Luca

La marchesa, la villa e il cavaliere

Dalla tragedia alla truffa. Questo poteva essere un titolo alternativo dell’ultimo libro di Luca Telese, dove la villa di Arcore, ovvero l’eredità Casati Stampa, è l’elemento che unisce due vicende tutt’altro che inedite: un omicidio – suicidio avvenuto a Roma il 30 agosto 1970 e la successiva acquisizione di villa San Martino nel patrimonio del giovane imprenditore Silvio Berlusconi. Acquisizione avvenuta in virtù dell’interessamento dell’avvocato Previti, al tempo “tutore” della nobile orfanella. Ma andiamo per ordine. In quel giorno di fine agosto, in via Puccini a Roma, furono trovati tre corpi senza vita: quelli “di un viveur, di un’arrampicatrice sociale, e di un miliardario”. E’ l’epilogo...CONTINUA...