Bernstein Harry

Il muro invisibile

Harry Bernstein è nato nel 1910. “Il muro invisibile” è il suo primo romanzo, terminato nel 2004 e pubblicato, per la prima volta, nel 2006. Questo significa che Bernstein, pur avendo praticato a lungo l'arte della scrittura (è stato freelance, articolista e redattore), ha debuttato nel mondo della narrativa alla veneranda età di 94 anni. Il muro citato nel titolo è invisibile perché fatto di pregiudizi, rancori, incomprensioni e fondamentalismi, un muro che, seppur non percepibile alla vista, è forse più impenetrabile di quanto possa essere uno fatto di calce e mattoni. Il muro invisibile di cui parla Bernstein sorge lungo una strada, una delle tante strade di un quartiere operaio del Lancashire...CONTINUA...

Goldman William

La principessa sposa

“Non voglio dire che questo libro abbia un finale tragico, ho già detto nella prima riga che questo è il mio libro preferito. Ma c’è del brutto in arrivo, alle torture siete già preparati, ma c’è di peggio. E’ in arrivo la morte, ed è meglio che afferriate questo punto: muoiono le persone sbagliate. Siate pronti. Questa non è una storiella”. Quando William Goldman si inserisce nel bel mezzo della narrazione per dirci queste parole, appare del tutto evidente quel che molti lettori, arrivati a questo punto, probabilmente presagivano. Ovvero che la fiaba mutuata da S.Morgenstern, fantomatico narratore...CONTINUA...

London Jack

Una bistecca

Tim King è un uomo sui quaranta anni. Ha una moglie e due figli. Una faccia rotta e imbruttita dai colpi ricevuti durante i tanti incontri di boxe disputati nel corso della sua vita. Siede a tavola, mangia quel poco che trova. Ed è l'unico in famiglia, quella sera, a poter mettere sotto i denti qualcosa: deve salire sul ring ed ha bisogno di energie. In realtà Tom vorrebbe mangiare una bistecca, ci pensa da quando si è svegliato al mattino. Ma comprare una bistecca non è possibile perché nessuno sembra più intenzionato a voler concedere altro credito a sua moglie Lizzie. King si prepara ad andare all'incontro che dovrà disputare contro il giovane Sandel. “Mentre la moglie si stringeva...CONTINUA...

Ozon François

Potiche. La bella statuina

Ispirata alla pièce teatrale di Pierre Barillet e Jean-Pierre Grédy, la nuova commedia del regista francese François Ozon, Potiche – La bella statuina, arriva in sala dopo aver incontrato il consenso sia di pubblico che di critica nella sua passerella al Festival di Venezia. Ambientata nel 1977, ma pensata con un occhio all’attualità politica di molti paesi occidentali nei quali le donne al potere cominciano a farsi largo (Hilary Clinton e Sarah Palin negli States, Angela Merkel in Germania, tanto per fare alcuni nomi), la pellicola di Ozon si concentra, in chiave divertente e farsesca, sull’emancipazione improvvisa...CONTINUA...

Cavalli Giulio

Nomi, cognomi e infami

Ha perfettamente ragione Gian Carlo Caselli quando nella prefazione di “Nomi, cognomi e infami” ci ricorda che la resistenza alle mafie parla molte lingue. Spesso ce lo dimentichiamo perché probabilmente, immersi nella propaganda e amnesie da disinformazione, non si sta troppo a sottilizzare. Importa semmai la sostanza di quello che viene raccontato, nella considerazione che la mafia prima che esercizio letterario, al di là degli stili e sensibilità, è un cancro della vita civile; e come tale va curata con tutte le medicine a disposizione. L’attore Giulio Cavalli ha appunto scelto ormai da anni di dedicarsi al “teatro civile”, per il quale è quasi imbarazzante parlare di interpretazione. In realtà...CONTINUA...

Bonazzi Nicola

Ninnaò

lankenauta press"... infatti, ve lo ridico, il mio non è solo un giallo ma un memoriale giallo, ovvero una storia di maturazione con in mezzo della sàspens, più che un giallo un bildungsroman, che bella questa parola me l'ha insegnata il dottor Cesenatico grande amante del bildungsroman". A parlare o, meglio, a scrivere o, meglio, a tentare di scrivere è Viller Maurizzi, voce narrante/sognante del primo romanzo di Nicola Bonazzi. Viller è un giovane uomo che, un po' come lo Zeno di sveviana memoria, è invitato a scrivere, a mo' di soluzione terapeutica, dallo psicologo che lo ha in cura (il dott. Cesenatico di cui sopra). Viller si chiama Viller in omaggio a Tex, il fumetto di cui suo padre, o papino...CONTINUA...

Sciascia Leonardo

Il cavaliere e la morte

Penultimo libro di Sciascia, “Il cavaliere e la morte”, uscito per i tipi di Adelphi poco prima che lo scrittore siciliano morisse. Il titolo, come intuibile, fa riferimento ad un’opera di Albrecht Dürer, l’incisione “Il cavaliere, la morte e il diavolo" (1514). Ed è proprio di fronte a questa magnifica incisione che si trova il Vice, il protagonista, all'inizio della narrazione. Oltre a lui, che ricorda di aver acquistato quel capolavoro senza nemmeno sapere quale fosse il valore reale, appare presto in scena il Capo, suo superiore: "Erano quasi colleghi...CONTINUA...

Matteoni Francesca

Tam Lin e altre poesie

Ma guarda scrivo di nuovo di poesia, e di nuovo di Francesca Matteoni. Scrivevo, delle poesie di "Artico", un anno e passa fa “Sono poesie che osservano le ferite, ne fanno uscire il sangue, quindi le disinfettano, e la pulizia brucia, ci brucia, ma è necessaria per guarirle.” e questo vale anche per quelle di questa raccolta. Una raccolta disomogenea, tenuta insieme dalla scrittura. Siccome parliamo, io e Francesca, e le dico le mie impressioni, tempo fa le dicevo, di questa raccolta, che era frammentaria, ogni poesia come una porta su di una stanza che lei ci permette di sbirciare dal buco della serratura. Come se ogni buco fosse uno squarcio su di un mondo, o per dirla con termini inglesi...CONTINUA...

Scandolin Matteo

E’ tutto qui

Storie di giovani, di amori, di alcool, storie di pendolarismo o di corse in autostrada da Venezia a Trieste, storie minime di vita quotidiana o di straordinaria follia, di tradimenti – dell’amore, dell’amicizia - di viaggi e di permanenza. “È tutto qui”, essenziale anche nel titolo, è una raccolta di racconti del veneziano Matteo Scandolin, classe 1982. Alcuni pezzi sono in versi, altri sembrano sperimentare la prosa, saggiarne le possibilità e le capacità. Già la citazione iniziale di Guccini ci aiuta...CONTINUA...