Bier Susanne

In un mondo migliore

Dopo la poco convincente parentesi americana con Noi due sconosciuti, la cinquantenne regista e sceneggiatrice danese Susanne Bier torna a dirigere in patria un film pensato e costruito appositamente per concorrere nelle rassegne festivaliere. In un mondo migliore è, in effetti, il classico film a cui la critica non rimane insensibile, sia per i temi trattati che per il ritorno a un cinema indipendente che porta ancora con sé qualche traccia del Dogma e del maestro Lars von Trier. È un film a tesi, peraltro ben strutturate, sull’inevitabilità della violenza e della vendetta quando scattano alcune dinamiche psicologiche che,...CONTINUA...

Torres Maruja

Aspettatemi in cielo

Maruja Torres è una scrittrice e giornalista spagnola assai nota nel suo paese, ha collaborato a varie testate (“La prensa”, “Garbo”, “Fotogramas”, “Por favor”, “El Pais”) ed è nota per la sua acutezza e ironia corrosiva. Le edizioni Cavallo di FerroCONTINUA...

Allen Woody

Incontrerai l’uomo dei tuoi sogni

Torna Woody Allen, con una commedia sentimentale che riprende alcune tematiche a lui care, sviluppate attraverso diversi registri narrativi del suo cinema più recente. E sorprendentemente - ma non poi tanto, a ben guardare - torna proprio a Londra, abbandonata da due film a questa parte e protagonista del filone più glaciale e pessimista (la trilogia Match Point, Scoop, Sogni e delitti) del regista newyorchese. Incontrerai l’uomo dei tuoi sogni, titolo volutamente beffardo e fuorviante - ancorché l’originale sia lievemente differente e dal sinistro retrogusto -, è una pellicola che sembra avere le componenti...CONTINUA...

Piccirilli Maurizio

Shahid

Cronaca di una formazione. Potrebbe essere questo il sottotitolo di “Shahid”, secondo romanzo del giornalista e scrittore Maurizio Piccirilli. La penna è senza dubbio quella di un uomo abituato a scrivere notizie e a fare informazione. Infatti non c'è molta letteratura in “Shahid”, un libro che vuole essere, ed è, un resoconto lineare, nitido e fin troppo elementare di come un giovanissimo immigrato tunisino possa tramutarsi in un martire della “jihad”, la cosiddetta guerra santa islamica. Ahmed vive a Tunisi. Come tutti i suoi coetanei è affascinato dall'Occidente e dalle sue lusinghe: “Il passatempo di Ahmed, quando iniziava la stagione turistica, era di andare sulla spiaggia a vedere...CONTINUA...

Edelman Marek, Krall Hanna

Il ghetto di Varsavia. Memoria e storia dell’insurrezione

Quando si parla della Shoah, delle deportazioni, dei campi di sterminio nazisti, dei massacri perpetrati ai danni degli ebrei, dei milioni di esseri umani finiti nei forni crematoi viene spontaneo chiedersi: perché queste persone hanno subito tanta violenza senza tentare alcuna reazione? Perché non si sono difesi con la forza? Se gli ebrei avessero rivolto contro i nazisti la stessa prepotenza e la stessa aggressività (armata e non) che i nazisti usarono contro di loro, la Storia avrebbe avuto un epilogo diverso? Alcuni esperti e alcuni storici immaginano di sì. Ma i fatti andarono diversamente poiché il popolo ebraico non reagi mai. Meglio: quasi mai. Nel corso dell'abominevole tragedia che...CONTINUA...

Bernstein Harry

Il muro invisibile

Harry Bernstein è nato nel 1910. “Il muro invisibile” è il suo primo romanzo, terminato nel 2004 e pubblicato, per la prima volta, nel 2006. Questo significa che Bernstein, pur avendo praticato a lungo l'arte della scrittura (è stato freelance, articolista e redattore), ha debuttato nel mondo della narrativa alla veneranda età di 94 anni. Il muro citato nel titolo è invisibile perché fatto di pregiudizi, rancori, incomprensioni e fondamentalismi, un muro che, seppur non percepibile alla vista, è forse più impenetrabile di quanto possa essere uno fatto di calce e mattoni. Il muro invisibile di cui parla Bernstein sorge lungo una strada, una delle tante strade di un quartiere operaio del Lancashire...CONTINUA...

Goldman William

La principessa sposa

“Non voglio dire che questo libro abbia un finale tragico, ho già detto nella prima riga che questo è il mio libro preferito. Ma c’è del brutto in arrivo, alle torture siete già preparati, ma c’è di peggio. E’ in arrivo la morte, ed è meglio che afferriate questo punto: muoiono le persone sbagliate. Siate pronti. Questa non è una storiella”. Quando William Goldman si inserisce nel bel mezzo della narrazione per dirci queste parole, appare del tutto evidente quel che molti lettori, arrivati a questo punto, probabilmente presagivano. Ovvero che la fiaba mutuata da S.Morgenstern, fantomatico narratore...CONTINUA...

London Jack

Una bistecca

Tim King è un uomo sui quaranta anni. Ha una moglie e due figli. Una faccia rotta e imbruttita dai colpi ricevuti durante i tanti incontri di boxe disputati nel corso della sua vita. Siede a tavola, mangia quel poco che trova. Ed è l'unico in famiglia, quella sera, a poter mettere sotto i denti qualcosa: deve salire sul ring ed ha bisogno di energie. In realtà Tom vorrebbe mangiare una bistecca, ci pensa da quando si è svegliato al mattino. Ma comprare una bistecca non è possibile perché nessuno sembra più intenzionato a voler concedere altro credito a sua moglie Lizzie. King si prepara ad andare all'incontro che dovrà disputare contro il giovane Sandel. “Mentre la moglie si stringeva...CONTINUA...

Ozon François

Potiche. La bella statuina

Ispirata alla pièce teatrale di Pierre Barillet e Jean-Pierre Grédy, la nuova commedia del regista francese François Ozon, Potiche – La bella statuina, arriva in sala dopo aver incontrato il consenso sia di pubblico che di critica nella sua passerella al Festival di Venezia. Ambientata nel 1977, ma pensata con un occhio all’attualità politica di molti paesi occidentali nei quali le donne al potere cominciano a farsi largo (Hilary Clinton e Sarah Palin negli States, Angela Merkel in Germania, tanto per fare alcuni nomi), la pellicola di Ozon si concentra, in chiave divertente e farsesca, sull’emancipazione improvvisa...CONTINUA...