Bertoli Ausilio

L’amore altro

Il Kosovo è una terra triste tormentata dalla guerra e dalle sue devastazioni, anche se ora “I giovani hanno imparato a rimuovere il passato, a credere che non sia mai esistito” (p.25) È in questa terra che si recano due italiani, due veneti, Boris e Giulia, per andare da Clizia, la medichessa...CONTINUA...

Campanella Juan José

Il segreto dei suoi occhi

Vincitore del Premio Oscar 2010 come miglior film straniero, nonché del Goya per il miglior film straniero in lingua spagnola, è arrivato da pochi giorni nelle sale italiane Il segreto dei suoi occhi, del regista argentino Juan José Campanella, film talmente amato dai membri dell’Academy tanto da preferirlo al favoritissimo e pluripremiato (Palma d’Oro a Cannes, Golden Globe, Oscar europeo) Il nastro bianco, dell’austro-tedesco Haneke, e al sorprendente Profeta di Audiard. I motivi di questa fascinazione dei giurati nei confronti dell’opera del regista latino americano vanno ricercati non solo nella qualità complessiva...CONTINUA...

Geda Fabio

Nel mare ci sono i coccodrilli. Storia vera di Enaiatollah Akbari

Ho deciso di comprare e leggere “Nel mare ci sono i coccodrilli” perché ho ascoltato l’intervista di Fabio Fazio a Enaiatollah Akbari. Un modo come un altro, a mio avviso, di incontrare un libro. Ho seguito con attenzione e curiosità il racconto di quel ragazzo dai capelli mozzati e dal sorriso diverso. Mi ha attratto il suo modo di parlare italiano, il suo racconto che mescolava atrocità e ironia, sciagura e voglia di vivere insieme ad immagini agghiaccianti trasposte con lo sguardo di chi, seppur poco più che ventenne, ha già visto e raccolto decine di mondi. Fabio Geda ha dato voce e inchiostro alla storia di Enaiatollah. Leggendo “Nel mare ci sono i coccodrilli” ho avuto la sensazione...CONTINUA...

Martinelli Mario

Fuori dal Kerle

Marzo 1944. È la fine di un inverno particolarmente rigido e due giovani, Vittorio e Antonio, stanno scendendo attraverso un canalone del monte Kerle, in Vallarsa. Vittorio, il più giovane, scivola e Antonio lo trae in salvo per miracolo, infine insieme si riuniscono a un terzo amico, Luigi, in un baito nel quale stanno rintanati da quattro mesi. Sono alpini, soldati sbandati che, dopo l’8 settembre non hanno voluto unirsi alla Repubblica di Salò e si sono rifugiati tra le loro montagne in attesa di tempi migliori. Quella stessa notte il loro compagno Marco li ha lasciati di nascosto per cercare, da solo, di superare il Castello del Kerle e uscire da...CONTINUA...

Bassani Giorgio

Gli occhiali d’oro

Eleganza. Ogni singola frase di questo breve romanzo trasmette eleganza. E misura, attenzione, garbo, intelligenza. “Gli occhiali d’oro” rappresenta anche una piccola rivoluzione. Conservando una forma letteraria e narrativa impeccabile, se non addirittura classicheggiante, descrive quanto di più anticonvenzionale ed inconsueto fosse lecito scrivere in quel lontano 1958, anno in cui apparve il romanzo di Bassani. L’accostamento tra due diversità che, proprio per la loro essenza, generano similitudine, è una scelta quanto meno singolare. Le due “anomalie” sono, in fondo, come tante altre “anomalie”, solo negli occhi o nelle menti di chi osserva e giudica. Essere omosessuali o essere...CONTINUA...

Martinelli Mario

Punto di svolta (Wendepunkt)

Giovannino Zender, il protagonista di questo romanzo, si trova a un punto di svolta, uno di quegli snodi fondamentali che impongono delle scelte nella vita. Siamo in pieno fascismo, negli anni Trenta, è già partita la guerra d’Africa e Giovannino, un jobrero che tanti anni prima era emigrato con la famiglia, ritorna in Vallarsa con il suo carico di esperienza e i suoi traumi di guerra. Giovannino non vuole avere un passato, non vuole ricordare, perché la sua memoria è infestata dagli incubi e dai fantasmi dei suoi compagni morti sotto le bombe. Guarda al presente, pensa ad andare avanti, ma l’arrivo al paese d’origine gli impone una sosta, dovrà necessariamente ripensare la sua vita e scegliere...CONTINUA...

Wiesel Elie

Il giorno

“Il giorno” è un romanzo piuttosto breve ma dal peso specifico notevole. Ancora una volta Wiesel torna a parlare del dramma della colpa dei sopravvissuti. Una colpa ancora più lacerante e distruttiva se si è sopravvissuti ad un campo di sterminio nazista. Il protagonista della storia, di cui non si conosce il nome, è l’io narrante e, indubbiamente, l’alter ego dello scrittore. Una persona apparentemente normale che si porta dentro ed addosso il fardello della propria esistenza in vita. New York, una calda serata estiva, il protagonista attraversa la strada per raggiungere il cinema insieme alla sua compagna Kathleen, ma viene investito da un taxi. Perde i sensi e rinviene solo in ospedale...CONTINUA...

Arendt Hannah

La banalità del male. Eichmann a Gerusalemme

Non è una lettura facile, “La banalità del male”. Pretende concentrazione, lucidità, accortezza. La Arendt è minuziosa e solerte, elenca nomi, ricorda dettagli, spiega retroscena, introduce date e fatti innestandoli con maestria in quello che vuole essere un resoconto (anche se è molto di più) del processo a cui, nel 1961, fu sottoposto Otto Adolf Eichmann. Il libro è stato pubblicato nel 1963 assemblando i reportage che Hannah Arendt aveva redatto, seguendo il processo, come inviata del New Yorker a Gerusalemme. Perché Eichmann fu processato proprio a Gerusalemme dopo che i servizi segreti israeliani ebbero individuato e rapito l’ufficiale nazista prelevandolo dalla sua residenza in Argentina...CONTINUA...

Martinelli Mario

Dalla vita di un jobrero

“Un raggio di sole sbuca dal primo mattino. E va a indorare le taglienti vette delle Dolomitine. Pone in risalto i diedri, i pinnacoli, i canaloni, frammentandoli in ombre e sfavillanti riflessi di nevai. Un fascio di luce che si fa strada nel velo opaco dell’umidità per immortalare quel miracolo della natura”. (p.109) Tra monti di grande bellezza, a diretto contatto con la natura, vive il jobrero (abitante di Obra in Vallarsa) Mario Martinelli, che in questo libro si racconta direttamente in prima persona. Il testo, nato su sollecitazione di amici e lettori che desideravano conoscere nei dettagli la vita montanina...CONTINUA...

Carbone Rocco

Libera i miei nemici

Non conoscevo Rocco Carbone. Ho sentito il suo nome in un programma radiofonico. Ho scelto un libro a caso e penso che ciò che io possa fare da qui in poi è continuare a leggere quanto ha scritto. Rocco Carbone è morto in un incidente nel 2008. Aveva solo 46 anni. “Libera i miei nemici” è uscito nel 2005. Il protagonista del romanzo si chiama Lorenzo e, proprio come ha fatto Carbone per sei anni, insegna come volontario presso un carcere femminile. Lorenzo è un uomo introverso, metodico, ordinato e solitario. L’unico legame che ha, o che tenta di mantenere in vita, è quello con suo fratello Carlo. Lorenzo ha abbandonato la carriera universitaria e lavora presso la casa editrice di un dizionario...CONTINUA...