Birkin Andrew

Il giardino di cemento

Trasposizione abbastanza fedele dell’omonimo romanzo di Ian McEwan, Il giardino di cemento è il terzo film diretto dal regista e sceneggiatore Andrew Birkin, fratello della bellissima Jane Birkin, mito e icona artistica dei Settanta, e pertanto zio dell’affascinante Charlotte Gainsbourg, non a caso protagonista femminile della pellicola. Di non semplice adattamento, viste le tematiche e l’essenzialità narrativa di McEwan, l’opera venne ospitata in concorso a Berlino nel 1993 e vinse un meritato Orso d’argento. I temi proposti dallo scrittore inglese e trasposti ottimamente da Birkin riguardano i complicati equilibri familiari e i turbamenti adolescenziali...CONTINUA...

Ingroia Antonio

C’era una volta l’intercettazione

La lettura di “C’era una volta l’intercettazione” conferma ancora una volta come spesso la miglior recensione di quei saggi e istant book che riguardano i fatti e misfatti di casa nostra sia proprio la loro prefazione a cura dell’onnipresente – per nostra fortuna – Marco Travaglio: ovvero non soltanto un’efficace sintesi di quanto tratta l’opera in questione, ma soprattutto un’analisi approfondita del contesto truffaldino in cui maturano quelle bufale mediatiche che il libro tenta di sbugiardare. Difatti anche il saggio di Ingroia sulle intercettazioni è integrato da una precisa e spietata casistica a cura del giornalista torinese, ovvero i detti e i contraddetti, le vicissitudini poco onorevoli...CONTINUA...

Tutu Desmond Mpilo

Non c’é futuro senza perdono

27 Aprile 1994: è una data storica per il Sudafrica, si svolgono infatti le prime elezioni libere dopo anni e anni di apartheid, ma il paese ha ancora molte, troppe ferite aperte, abissi di odio si sono creati tra due popoli che convivono nello stesso paese, ma hanno avuto trattamenti molto diversi. CONTINUA...

Cameron Peter

Quella sera dorata

Il titolo originale di questo libro è: “The city of your final destination”. Adelphi ha optato per “Quella sera dorata”. Parole di Elizabeth Bishop, poste prima dell’inizio della seconda parte del romanzo di Cameron. Un testo tutto sommato molto semplice, molto lineare e, per certi versi, molto prevedibile. Non ci sono grandi motivi al suo interno né particolare intensità. Una storia infarcita di numerosi dialoghi ma comunque mai realmente coinvolgente o approfondita come ci si aspetterebbe. Il protagonista è Omar Razaghi, un giovane iraniano-canadese dottorando in lettere presso un’Università del Kansas. Vorrebbe scrivere...CONTINUA...

Silone Ignazio

Fontamara

La tomba di Silone si trova a Pescina, il piccolo paese della Marsica dove lo scrittore è nato. Le sue ceneri, rispettando le sue volontà, sono deposte ai piedi di una torre medievale. Non vivo a grande distanza per cui vado a trovarlo, di tanto in tanto. Mi siedo sulla panchina, di fronte alle lettere dorate che compongono il suo nome, e penso a “Fontamara”. A quel luogo immaginario che somiglia così tanto ai borghi marsicani che conosco. Un villaggio di cafoni. Una storia di cafoni. Sono racconti...CONTINUA...

Sugiyama Keiichi

Origin – Spirit of the Past

Seguendo le tracce del celeberrimo Studio Ghibli, nel 2006 uscì in Giappone nelle sale il primo lungometraggio della Gonzo, Origin - Spirit of the Past (il titolo originale, tradotto in italiano, sarebbe Agito dai capelli d’argento), pellicola ad alto budget e dall'ottima resa estetica. Sul solco del cinema miyazakiano, Keiichi Sugiyama immagina una storia ambientata in un futuro remoto in cui centrale è il tema del complicato equilibrio tra l’uomo e l’ecosistema, a seguito dell’immancabile cortocircuito che annienta il vecchio mondo per edificarne uno nuovo. Nella fattispecie, siamo trecento anni nel futuro in un mondo devastato dall’uomo, il quale...CONTINUA...

Sciascia Leonardo

Morte dell’inquisitore Leonardo Sciascia

Posso dire di aver lavorato a questo saggio più, e con più impegno e passione, che a ogni altro mio libro. Così Leonardo Sciascia al termine della Nota posta in chiusura di “Morte dell’inquisitore”, un libro pubblicato, per la prima volta, nel 1964. Un’inchiesta storica legata al nome di fra Diego La Matina, siciliano di Racalmuto che condivide con Sciascia il luogo d’origine e forse molto altro. Un “antenato” la cui memoria è stata tramandata, seppur in maniera confusa e vagamente distorta, sotto forma di leggenda orale e popolare o di racconto scritto. Sciascia cerca la verità e tenta la ricostruzione storica di eventi risalenti...CONTINUA...

Anno Hideaki, Tsurumaki Kazuya

Neon Genesis Evangelion: The End of Evangelion

È difficile sintetizzare l’intreccio e i motivi ultimi di un anime complesso, contorto, articolato e labirintico come Neon Genesis Evangelion, una delle serie di culto – se non la serie di maggior culto – che l’animazione giapponese ha partorito da quando, negli Ottanta inoltrati, ha deciso di addentrarsi in tematiche più adulte, psicologiche e metafisiche. Questa analisi che vi propongo è dunque rivolta a chi quanto meno conosce gli snodi essenziali dell’anime in questione, non essendo intenzionata a ripercorrere passo passo le tracce che portano a questo lungometraggio conclusivo, immaginato dal suo autore, Hideaki Anno, per dare quelle risposte...CONTINUA...

Almodovar Pedro

Gli abbracci spezzati

Sempre più incline a percorrere le vie del melodramma, il cinema di Pedro Almodovar si conferma coerente con i suoi paradigmi estetico-narrativi e mai del tutto identico a sé stesso, nonostante gli amanti della prima ora – coloro che erano affezionati alle potenti iniezioni di grottesco – rimproverino al regista madrileno di essersi lasciato andare non dico al puro mainstream, ma quanto meno a un’arte che strizza l’occhio a più vaste fasce di pubblico. Non è un male in sé, soprattutto se la qualità resta alta, pur nell’attenuarsi dei colori e delle forme, come accade anche in quest’ultimo, intenso lungometraggio. Gli abbracci spezzati è un’opera che...CONTINUA...

Lagioia Nicola

Tre sistemi per sbarazzarsi di Tolstoj (senza risparmiare se stessi)

Lo confesso: ho comprato “Tre sistemi per sbarazzarsi di Tolstoj (senza risparmiare se stessi)” per via del titolo. Nient’altro. Forse è la motivazione più banale del mondo, ma tant’è. La prima edizione risale al 2001, la Minimum Fax lo ha riportato in libreria a distanza di otto anni. Ho notato che sulla copertina, illustrata da Alessandro Gottardo, poco sotto il titolo, c’è scritto “Romanzo” eppure del romanzo questo libro ha poco. Diciamo nulla. Non c’è trama, non c’è registro narrativo omogeneo e probabilmente non è nemmeno possibile collocare l’opera in qualche genere letterario certo. Eppure credo sia tra le storie più divertenti e fulminanti che abbia letto negli ultimi anni. (Qualcosa...CONTINUA...