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Autori Vari
Penso che nessuna recensione su “Modernità o Olocausto” possa essere realmente esaustiva né rendere pienamente il senso intimo di questo saggio. Le tematiche affrontante sono tante e tali che sviscerarle tutte e con la profondità che meriterebbero è opera decisamente complicata, forse nemmeno compatibile con un semplice lavoro critico.
Bauman confessa di aver deciso di fare i conti con l’Olocausto: una presenza storicamente ed umanamente ingombrante che lui, pur essendo un ebreo, non ha vissuto personalmente. Quando i nazisti, nel 1939, invasero la Polonia, la sua famiglia riuscì a fuggire in...CONTINUA...
“Ho smesso di cercare di dimostrare di essere qualche cosa di diverso da quello che sono. E è stato l’inizio del vero silenzio. Della vera pace interiore”. (p.15)
Il modo migliore per incontrare un montanaro è andare con lui per le sue montagne: è quel che ha fatto Fiorenza Aste con Mario Martinelli.
Ne è uscito questo libro-conversazione, nel quale alle riflessioni e ai ricordi di Mario fanno da contrappunto le osservazioni paesaggistiche di Fiorenza che, con spirito poetico, ci introduce nello scenario della CONTINUA...
Bassani è un autore complesso e raffinato, che è ritornato più volte sulle sue opere rivedendole soprattutto dal punto di vista stilistico con perfezionismo. In lui la scrittura si delinea come officina, laboratorio continuo in perpetuo miglioramento.
A un certo punto della sua attività inizia a rielaborare la sua narrativa d’argomento ferrarese e la raccoglie ne “Il romanzo di Ferrara”, che si articola in sei parti: “Dentro le mura”, Gli occhiali d’oro”, “Il giardino dei Finzi-Contini”, “Dietro la porta”, “L’airone”, “L’odore del fieno”.
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Un mondo divenuto liquido, quello moderno, secondo Bauman. Liquido perché le forme sociali che lo costituiscono, e per forme sociali sono da intendersi “le strutture che delimitano le scelte individuali, le istituzioni che si rendono garanti della continuità delle abitudini, i modelli di comportamento accettabili”, non riescono a conservare a lungo la propria forma. Si disciolgono prima di essere in grado di assumere solidità, non viene lasciato loro il tempo sufficiente per divenire ciò che avrebbero potuto (o dovuto) essere. Transitorietà permanente, effimero...CONTINUA...
“Il giorno in cui fu ucciso il leader” è un libro del 1985. La traduzione italiana, invece, risale solo al 2005. Un romanzo articolato in tre voci, quelle dei personaggi attorno ai quali ruota l’intera vicenda: Muhtashimi Zayed, Elwan Fawwaz Muhtashimi e Randa Sulayman Mubarak. Ogni capitolo del libro è affidato, ordinatamente, alle parole delle tre diverse figure. La prima, quella di Muhtashimi Zayed, ricorda per certi versi lo scrittore stesso. Muhtashimi Zayed, infatti, è un uomo di quasi ottanta anni, devoto, saggio e riflessivo. Vive in casa con suo figlio, sua nuora e il nipote Elwan, il...CONTINUA...
La lettura di “C’era una volta l’intercettazione” conferma ancora una volta come spesso la miglior recensione di quei saggi e istant book che riguardano i fatti e misfatti di casa nostra sia proprio la loro prefazione a cura dell’onnipresente – per nostra fortuna – Marco Travaglio: ovvero non soltanto un’efficace sintesi di quanto tratta l’opera in questione, ma soprattutto un’analisi approfondita del contesto truffaldino in cui maturano quelle bufale mediatiche che il libro tenta di sbugiardare.
Difatti anche il saggio di Ingroia sulle intercettazioni è integrato da una precisa e spietata casistica...CONTINUA...
27 Aprile 1994: è una data storica per il Sudafrica, si svolgono infatti le prime elezioni libere dopo anni e anni di apartheid, ma il paese ha ancora molte, troppe ferite aperte, abissi di odio si sono creati tra due popoli che...CONTINUA...
I Radiohead erano sempre stati per me un puro nome, almeno fino a quando non ho iniziato a conoscere Gianfranco Franchi, che li citava nelle sue opere di narrativa, collegandoli ad alcune sue esperienze biografiche. Ne avevo ascoltato qualche pezzo spinta soprattutto dalla curiosità, ma non mi ero mai posta eccessive domande sui loro testi.
Adesso Franchi se n’è uscito con questo librone dettagliatissimo e si è aperto un...CONTINUA...
Odori, rumori, colori, sapori: sensazioni che trapassano le pagine e raggiungono chi legge. C’è tutta la lucentezza di Napoli, tutto il bagliore del suo cielo e il caotico formicolio dei vicoli, del porto, delle piazze con gli odori dei mercati, del pesce, della frutta e della gente. Un quadro complesso e vertiginoso come le opere pittoriche del settecento. Perché è proprio nel settecento napoletano che Striano ci conduce, accanto alla figura di Eleonora Pimentel Fonseca, detta Lenòr. Nobildonna di origini portoghesi giunta in...CONTINUA...
Il cinema politico degli anni Settanta, che vide tra i suoi protagonisti registi come Petri, Rosi, Damiani, Maselli e in parte anche Ferreri (senza dimenticare il Nanni Loy di Detenuto in attesa di giudizio, interpretato da uno straordinario Alberto Sordi), durò in sostanza dal 1969 al 1976, e si chiuse con una pellicola molto esplicita come Todo Modo. Liberamente tratto dall’omonimo romanzo di Leonardo Sciascia, di due anni precedente, il film di Petri tenta di mettere alla berlina i poteri ritenuti...CONTINUA...
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