Categoria: saggistica

Harnack Adolf

Militia Christi

Sappiamo tutti delle frequenti polemiche sul ruolo della Chiesa, del suo altalenante pacifismo, sulla guerra giusta o sulla guerra ingiusta. Insomma, contraddizioni o presunte contraddizioni che fanno sempre molto discutere e sempre coinvolgono la politica, forse la manifestazione umana che di questi tempi ha meno a che vedere con l’oggettività e la scientificità. Ben altro approccio quello dello storico Adolf Harnack che, nel lontano 1905, pubblicò “Militia Christi”, di fatto “uno sviluppo monografico di quella fondamentale opera [ndr: “Missione e propagazione del cristianesimo nei primi tre secoli”]...CONTINUA...

Turkson Peter K.A., Alberti V. Vittorio

Corrosione

È molto probabile che il titolo “Corrosione” invece di “Corruzione” sia stato  frutto di una scelta meditata. Se è vero che il dialogo tra Vittorio V. Alberti e il cardinale Turkson, oggi alla guida del Dicastero per lo Sviluppo Umano Integrale, affronta proprio il tema della corruzione, l’ottica della Chiesa infatti non è limitata alle premesse e alle conseguenze di un reato, ma si apre a prospettive molto più ampie, coinvolgendo anche i sistemi della legislazione, del governo, della finanza, dei servizi pubblici e i sistemi di valori che li ispirano: coerente uno sviluppo dell’argomento che,...CONTINUA...

Balboni Mauro

Il pianeta mangiato. La guerra dell’agricoltura contro la terra

Ad un certo punto, tra le pagine del libro “Il pianeta mangiato” leggiamo che “in ben 187 paesi, oggi, gli anziani mangiano ‘meglio’ delle nuove generazioni”(pp.187). Un’apparente contraddizione soprattutto in presenza di uno storytelling globale che prospetta una possibile rivoluzione “verde” ed una scienza che rivendica, grazie agli OGM e quant’altro, di poter risolvere i problemi dell’umanità. La prospettiva di Mauro Balboni è invece del tutto diversa: uno sguardo disincantato che demolisce sia la propaganda dello scientismo farlocco legato alla grande industria, sia l’eccessivo ottimismo degli...CONTINUA...

Lillo Marco

Di padre in figlio. Le carte inedite del caso Consip e il familismo renziano

Forse potrà sorprendere qualche lettore ma uno dei primi politici a finire sotto il tritacarne di Marco Lillo, col suo “Di padre in figlio”, è proprio Beppe Grillo, artefice poco accorto – come spesso gli capita – di una sparata contro la stampa e contro un Renzi, a suo dire, poco solidale con babbo Tiziano. Mentre “chiude gli occhi di fronte lo scandalo Consip” (pp.31). Del Bomba, qualcuno avrà colto, abbiamo una pessima opinione e quindi lungi da noi volerlo difendere dalle critiche di Beppe Grillo. Nel caso specifico però Marco Lillo, che pure ha investigato in profondità nelle magagne del cosiddetto...CONTINUA...

Panizza Giacomo

Cattivi maestri

Giacomo Panizza, il prete bresciano che da tanti anni vive in Calabria contrastando la 'ndrangheta e  rischiando la pelle, non è certamente un sociologo ma, leggendo il suo libro, si capisce che la frequentazione giornaliera di un contesto a dir poco difficile gli ha permesso di comprendere in profondità cosa significa “mentalità mafiosa”. Peraltro parlare di “mentalità” è forse riduttivo: come infatti scrive Goffredo Fofi nella prefazione a “Cattivi maestri”, le cosche, pur con tutto il loro retaggio di ritualità arcaiche, “sanno studiare i mutamenti sociali assai meglio – anche...CONTINUA...

Centorrino Mario, David Piero

La Grillonomics

La leggenda narra che Il fattoquotidiano sia l’house organ dei 5 Stelle. Chi legge il giornale cartaceo e il blog diretto da P. Gomez sa che non è così, non fosse altro perché i cronisti del Fatto spesso sono stati oggetto di insulti da parte dei bimbominchia peppisti e perché hanno condotto le loro inchieste (vedi Marco Lillo in quel di Roma) senza guardare in faccia nessuno, pentastellati compresi. Anche Stefano Feltri, il vicedirettore, non le ha mandate a dire e proprio il 21 maggio 2017 ha pubblicato un articolo tutt'altro che benevolo:  “Reddito di cittadinanza, il M5S è fermo al 2013”. Feltri...CONTINUA...

Camus Albert

Riflessioni sulla pena di morte

Quando Camus scrive le sue "Rèflexions", nel 1957, in alcuni Paesi europei vige ancora la pena di morte. In questo saggio l'autore adotta un metodo d'analisi serio e pragmatico, lontano, per sua ammissione, da atteggiamenti immaginifici e sentimentali. E spiega: chi parteggia per la pena di morte pone, tra i suoi primi argomenti, l'esemplarità del castigo: l'uccisione di un colpevole deve avvenire davanti agli occhi di più persone possibili affinché sia da monito per chiunque. Eppure ciò non accade: in Francia le esecuzioni (decapitazioni) avvengono in luoghi chiusi e se ne parla...CONTINUA...

Ossola Carlo

Ungaretti, poeta

Il professor Carlo Ossola, a cento anni dalla prima pubblicazione de “Il porto sepolto”, ha voluto rielaborare alcuni suoi precedenti scritti e così adesso possiamo leggere un libro che è innanzitutto un’approfondita ricerca su quella che viene definita una “voce autentica della poesia europea contemporanea”: “Ungaretti, poeta”, edito da Marsilio. Il verso “sono un frutto/ d’innumerevoli contrasti d’innesti” rappresenta forse la più efficace introduzione al “poeta di tre continenti” e quindi ad un’analisi che si focalizza soprattutto sui tre volti dell’opera ungarettiana: la poetica e le traduzioni...CONTINUA...

Chiroli Roberta

Ora e sempre No Tav

È notizia recente di venti rinvii a giudizio in uno dei filoni dell’inchiesta sulle “Grandi Opere”: i reati contestati sono associazione a delinquere, corruzione per atti contrari ai doveri d’ufficio e tentata estorsione sugli appalti per la realizzazione della tratta Tav Milano-Genova-Terzo Valico Ferroviario dei Giovi. Non siamo indovini e non sappiamo come andrà a finire ma di certo non è notizia che ci stupisce. Stesso discorso con l’inchiesta sul tunnel fiorentino. Del sistema Tav, come qualcuno ricorderà, ne ha scritto in maniera molto approfondita il compianto Ivan Cicconi col profetico...CONTINUA...

Ceronetti Guido

Per non dimenticare la memoria

La memoria… Non serve avere solo quarant’anni, ne sperimento ogni giorno la disfatta. Il mondo, le informazioni, le parole, la musica, i film, anche i libri, vanno troppo veloci. Non possono imprimersi. Scivolano sul ghiaccio. Non resta niente o talmente poco da sembrare niente. Perdiamo pezzi. Tutti noi, i viventi di questo tempo ipercinetico. Pezzi del nostro passato e quindi del nostro avvenire. Perché tutto si ripete e capita di leggere un libro che non si ricordava di avere già letto. Poi una frase ti illumina. È il ricordo. Per non dimenticare la memoria è un titolo azzeccato...CONTINUA...