Categoria: scrittrici

Pásztor Susann

Un favoloso bugiardo

Ecco come sdrammatizzare una visita a Buchenwald che, in linea di massima, non dev'essere propriamente uno spasso. Basta andarci con un gruppetto sguarnito e borbottante di familiari scelti possibilmente per festeggiare il centesimo compleanno di un presunto sopravvissuto che, oltre a aver raccontato la propria vita in versioni contraddittorie e fantastiche, ha pure lasciato nel mondo cinque figli avuto da donne diverse. Il "favoloso bugiardo" contenuto nel titolo del libro d'esordio della non proprio giovanissima scrittrice in lingua tedesca (ma d'origine ungherese) Susann Pásztor risponde al...CONTINUA...

Iantosca Angela

Onora la madre. Storie di ‘ndrangheta al femminile

Ho già letto di 'ndragheta negli anni scorsi. Una buona immersione nel tema è avvenuta grazie ad un paio di libri di Nicola Gratteri ed Antonio Nicaso, noti esperti in materia. Cosa facciano le donne dentro la 'ndrangheta, però, non era ben chiaro. L'argomento, di solito, viene appena sfiorato. Il libro di Angela Iantosca, che fa costantemente riferimento a verbali, documenti, tradizioni, rituali, testimonianze, parole e atti giudiziari, è invece interamente dedicato al fenomeno e spiega la 'ndrangheta partendo dalle storie e dalle figure di donne che, inevitabilmente, popolano e servono le 'ndrine...CONTINUA...

Ernaux Annie

Il posto

Certi libri ti capitano tra le mani. E non sai neppure come. Cerchi solo una nuova scrittrice a cui affidare gli occhi e la mente per un po'. E vuoi proprio una scrittrice perché pensi che dedicarsi alla letteratura delle donne possa aprire strade fin troppo trascurate. O forse dietro a questa ricerca recente e personale c'è una sorta di empatia di genere. Chissà. In ogni caso il libro della Ernaux mi capita tra le mani. Non la conosco. Non ne ho mai sentito parlare. Leggo le prime due pagine de "Il posto" in pochi minuti. Sono in piedi in mezzo ad altri libri e ad altra gente. È solo l'inizio...CONTINUA...

Buoso Barbara

L’ordine innaturale degli elementi

È il 1972 ma, in quella cascina che si trova tra l'Adige e il Po, pare almeno un secolo prima. Nasce Caterina in quell'anno, proprio nella notte dei buoni auspici: il 10 agosto, San Lorenzo. Per ironia, però, Caterina di buone stelle pare non averne. È nata femmina e di per sé è già una disgrazia. Se si nasce femmine in un mondo rimasto impigliato nel passato dove conta solo la terra e la fatica che serve a lavorarla è normale essere considerate una sventura. Servono maschi, braccia da convertire appena possibile al lavoro. Nella famiglia di Caterina di maschi ce ne sono diversi: c'è un padre,...CONTINUA...

Mukasonga Scholastique

Nostra Signora del Nilo

Nostra Signora del Nilo è un liceo tra le nuvole del Ruanda. L'hanno costruito in un luogo in cui né i maschi né le tentazioni della città possono arrivare. Lontano, lì dove le ragazze è meglio che stiano. "Perché le signorine del liceo sono destinate a un bel matrimonio. Ci devono arrivare vergini, se non rimangono incinte prima. Vergini è meglio. Il matrimonio è una cosa seria. Le convittrici del liceo sono figlie di ministri, di militari d'alto rango, di uomini d'affari, di ricchi commercianti". Nostra Signora del Nilo è a 2500 metri di altitudine, meglio: 2493, come puntualizza suor...CONTINUA...

Sari Fereshteh

Sole a Tehran

Fereshteh Sari è una scrittrice iraniana. "Sole a Tehran", pubblicato in Italia da Editpress in occasione dell'8 marzo 2014, in Iran non è neppure apparso: non sarebbe in grado di scampare alla scure della censura islamica. Eppure la Sari non fa che scrivere la verità: la sua. La storia di trent'anni di Iran è quella che lei racconta in "Sole a Theran". Né più, né meno. Ovviamente la racconta così come l'ha vista e vissuta: da donna. Gli eventi si intrecciano, si sciolgono, si ricompongono, si dipanano con una certa velocità e, secondo il mio parere, anche con un po' di disordine. Probabilmente...CONTINUA...

Loewenthal Elena

Contro il Giorno della Memoria

"Ha senso ricordare così?". In questa semplice domanda si potrebbe racchiudere il senso del pamphlet di Elena Loewenthal, "Contro il Giorno della Memoria". Il titolo del libricino, a dire il vero, è fin troppo provocatorio ed estremo rispetto al suo contenuto. Certo, la Loewenthal compie analisi piuttosto severe, ma le sfumature del suo essere contro il Giorno della Memoria (o GdM) sono un po' più morbide e sottili di quanto si potrebbe pensare. Nonostante il senso e il titolo, "Contro il Giorno della Memoria" è uscito proprio a ridosso del Giorno della Memoria del 2014. Un'operazione editoriale...CONTINUA...

Szörényi Arianna

Una bambina ad Auschwitz

Prima di entrare nella Risiera di S. Sabba sono stata costretta a fermarmi. In alto, a destra e a sinistra, i due alti muri grigi in cemento armato. Non potevo accedere a quel luogo come in qualsiasi altro. No. Ho dovuto rallentare e respirare e pensare. Stavo per entrare nell'unico campo di sterminio esistente in Italia. Stavo per guardare ciò che resta di un mondo che per diverse migliaia di persone ha rappresentato la distruzione allo stato puro. Ed è in quel cortile, tra quelle mura nude e rossicce, in quell'enorme spazio che è chiamato "La sala...CONTINUA...

Szabó Magda

Il vecchio pozzo

Ho letto alcuni libri di Magda Szabó. "Il vecchio pozzo", però, si distingue da tutti. E' diverso perché la scrittrice ungherese parla di sé. Precisamente della sua infanzia. Lo fa nel modo elegante e raffinato che sapevo, eppure "Il vecchio pozzo" non mi ha appassionata e coinvolta come mi sarei aspettata. La lettura è andata avanti con un po' di fatica e qualche traccia di tediosa monotonia. Forse perché i temi ricorrono in maniera vagamente ridondante, forse perché c'è un sentimentalismo che non riesco a reggere più di tanto, forse perché la bambina Magda Szabó mi è stata leggermente antipatica...CONTINUA...

Ozick Cynthia

Corpi estranei

Un "corpo estraneo" è qualcosa che non trova la propria collocazione. Una sorta di alieno che si muove in un contesto che non gli appartiene. Un "corpo estraneo" rischia di essere risucchiato oppure espulso. E di "corpi estranei" in questo romanzo della Ozick ce ne sono diversi: i vari personaggi, ognuno a modo proprio, sembrano essere "corpi estranei". Estranei al tempo che vivono, estranei alla famiglia a cui appartengono, estranei al luogo in cui si trovano. E forse è per questo che le figure che popolano "Corpi estranei" si muovono in continuazione: sembrano cercare, più o meno disperatamente...CONTINUA...