Bertolucci Bernardo

La luna

Dopo un film corale, dai toni epici e dalla lunghissima gestazione come Novecento (5 ore di durata, diviso in due atti, per le sale), Bernardo Bertolucci sente l’esigenza di lavorare ad una pellicola intimista e costruita su pochi e ben delineati personaggi. Ecco che nel 1979 esce La luna, opera controversa e simbolica già dal titolo, che rievocherebbe in qualche modo – a detta dello stesso Bertolucci – la primissima infanzia del regista e il suo rapporto con la madre. La luna fotografa, in effetti, il doloroso rapporto tra una madre e un figlio adolescente, sviluppatosi attraverso assenze e vuoti comunicativi che il ragazzo cerca di colmare...CONTINUA...

Listri Pier Francesco

Ecco La Pira

In occasione del primo centenario della nascita di Giorgio La Pira, Pier Francesco Listri, già curatore di un programma sul “Servo di Dio” per il terzo programma di Radio Rai, ha pensato bene di mettere nero su bianco questa sua inchiesta radiofonica. Il risultato, come i lettori potranno cogliere da subito, non è una biografia ordinaria e particolarmente ordinata; soltanto alla fine del breve volume (poco più di 130 pagine) possiamo trovare appunto alcune pagine che sintetizzano cronologicamente la vita di La Pira, la Bibliografia (opere di e su  La Pira), gli “intervenuti nell’inchiesta”. In quanto “inchiesta” i brevi capitoli non seguono uno stretto ordine cronologico: “La Sicilia, Firenze...CONTINUA...

Potocki Jan

Manoscritto trovato a Saragozza

L’edizione di “Manoscritto trovato a Saragozza” a cui faccio riferimento è quella pubblicata da Adelphi. E’ necessario specificarlo perché le vicende editoriali legate a questo testo sono piuttosto complesse. Mi limito a precisare che la versione scelta da Adelphi è quello stabilita e presentata da Roger Caillois il quale ha seguito il cosiddetto “testo di Pietroburgo”, l’unico di cui lo stesso Potocki abbia sorvegliato e seguito con certezza la stampa. Caillois, quindi, presenta le Dix Journée de la Vie d’Alphonse van Worden (giornate da 1 a 10) e la “giornata” 14 dell’opera completa. A cui si fanno seguito “Racconti tratti...CONTINUA...

Schnitzler Arthur

La signorina Else

Il romanzo breve “La signorina Else” è del 1924. Non si tratta di un dettaglio trascurabile perché ciò che più colpisce di questo testo è la sua forte modernità. Non faccio riferimento alla vicenda narrata che, tutto sommato, non è particolarmente originale, ma alla tecnica che l’autore ha utilizzato: il flusso di coscienza. Il romanzo non è altro che il monologo interiore di Else, un getto ininterrotto di pensieri, un viaggio affascinante, e a tratti caotico, nella mente di una giovane borghese degli inizi del ‘900 (durante la Belle époque) che, in vari momenti, somiglia alla mente di una qualsiasi adolescente...CONTINUA...

Rintaro

Metropolis

Il futuro e l’Apocalisse, è questo il leitmotiv di larga parte dell’animazione giapponese degli ultimi trent’ anni. A partire dai Goldrake e i Mazinga, arrivati in Italia nel 1978 come cartoni seriali, il presentimento di un futuro in cui i robot avrebbero dominato il mondo è diventato una forma di intrattenimento visivo, in principio quasi ludico ma poi sempre più angosciante, irrinunciabile anche in Occidente. Se lo spauracchio di partenza era La Guerra fredda (l’atomica sempre in rampa di lancio), che di certo è alla base delle motivazioni non esplicite del Conan di Miyazaki (ispirato da un romanzo, The Incredible Tide...CONTINUA...

Naspini Sacha

Cento per cento

“Tutto questo per dire che io sono nato pugile punto e basta. Al cento per cento. Non al settanta. O al novantanove. Al cento per cento, signori miei. E uno così, in questo mondo di pugili al sessanta e all’ottanta per cento, fa baldoria, credetemi”. (p.28) A raccontarsi in questo modo in una lunga intervista è Dino Carrisi, un pugile ottantaquattrenne d’origine italiana, che vive nel Vermont. Per due volte campione del mondo, poca cultura, ma molta forza e una...CONTINUA...

Tobino Mario

Il perduto amore

Nasce un amore nel deserto della Libia tra un tenente medico e una crocerossina di nobile famiglia. É una storia casta e pulita, col sapore del tempo antico, fatta di sguardi, piccole intimità, baci quasi rubati, perché nessuno deve sapere, proibito dai regolamenti che le crocerossine familiarizzino così con i militari. Sono gli anni della seconda guerra mondiale, in Italia domina il fascismo con la sua retorica e i suoi miti, nell’ospedale da campo 129, nel Gebel, è arrivato il tenente medico Alfredo: viene dal fronte, lì dove la guerra si fa sentire davvero, ha ancora l’animo pieno di quei...CONTINUA...

Paris Renzo

Ultimi dispacci della notte

Mea culpa. Sono nata e vivo a pochi chilometri da dove è nato Renzo Paris, ma non lo ho mai letto prima d’ora. “Ultimi dispacci della notte”, un libro di dieci anni fa, è giunto adesso tra le mie mani. Una storia che porta a Celano, un paese della Marsica che conosco soprattutto per via del Castello Piccolomini, Museo Nazionale d’Arte Sacra, che visito di frequente. Si affaccia sull’ormai prosciugato Lago del Fucino. Un contesto che almeno un po’ mi appartiene: i miei nonni, negli anni...CONTINUA...

Tobino Mario

La brace dei Biassoli

“La brace dei Biassoli” è un omaggio commovente e lirico alla madre e alla sua stirpe, alle proprie radici, ai propri antenati. Il nucleo d’origine di tutto il racconto – d’impostazione autobiografica – è formato, oltre che dalle liriche di Tobino, dalla terza parte che, col titolo “I Biassoli” fu pubblicato in Botteghe oscure nel 1952. “La brace dei Biassoli” è una narrazione evocativa, quasi una ricerca del tempo perduto, tutta rivolta ai Biassoli di Vezzano Ligure, la famiglia materna, borghese...CONTINUA...

Marías Javier

Domani nella battaglia pensa a me

Premessa: prediligo la sintesi. Ritengo che sia una peculiarità indispensabile, in letteratura soprattutto. Forse è un mio limite, ma preferisco si dica molto con poche parole. “Domani nella battaglia pensa a me” è stata una delle letture più pesanti e noiose che abbia mai fatto. Un libro che si adora o si detesta, a quanto pare. Io appartengo alla seconda categoria. Una donna muore tra le braccia di un uomo che non è suo marito. Lo sappiamo da subito. Bastano le primissime righe a descrivere il fatto. Eppure Marías occupa decine di pagine per descrivere l’evento. Un morboso circolare a vuoto nei pensieri dell’io narrante, che altri non è che l’uomo “vittima” della morte della sua non-amante...CONTINUA...