Naspini Sacha

Cento per cento

“Tutto questo per dire che io sono nato pugile punto e basta. Al cento per cento. Non al settanta. O al novantanove. Al cento per cento, signori miei. E uno così, in questo mondo di pugili al sessanta e all’ottanta per cento, fa baldoria, credetemi”. (p.28) A raccontarsi in questo modo in una lunga intervista è Dino Carrisi, un pugile ottantaquattrenne d’origine italiana, che vive nel Vermont. Per due volte campione del mondo, poca cultura, ma molta forza e una...CONTINUA...

Tobino Mario

Il perduto amore

Nasce un amore nel deserto della Libia tra un tenente medico e una crocerossina di nobile famiglia. É una storia casta e pulita, col sapore del tempo antico, fatta di sguardi, piccole intimità, baci quasi rubati, perché nessuno deve sapere, proibito dai regolamenti che le crocerossine familiarizzino così con i militari. Sono gli anni della seconda guerra mondiale, in Italia domina il fascismo con la sua retorica e i suoi miti, nell’ospedale da campo 129, nel Gebel, è arrivato il tenente medico Alfredo: viene dal fronte, lì dove la guerra si fa sentire davvero, ha ancora l’animo pieno di quei...CONTINUA...

Paris Renzo

Ultimi dispacci della notte

Mea culpa. Sono nata e vivo a pochi chilometri da dove è nato Renzo Paris, ma non lo ho mai letto prima d’ora. “Ultimi dispacci della notte”, un libro di dieci anni fa, è giunto adesso tra le mie mani. Una storia che porta a Celano, un paese della Marsica che conosco soprattutto per via del Castello Piccolomini, Museo Nazionale d’Arte Sacra, che visito di frequente. Si affaccia sull’ormai prosciugato Lago del Fucino. Un contesto che almeno un po’ mi appartiene: i miei nonni, negli anni...CONTINUA...

Tobino Mario

La brace dei Biassoli

“La brace dei Biassoli” è un omaggio commovente e lirico alla madre e alla sua stirpe, alle proprie radici, ai propri antenati. Il nucleo d’origine di tutto il racconto – d’impostazione autobiografica – è formato, oltre che dalle liriche di Tobino, dalla terza parte che, col titolo “I Biassoli” fu pubblicato in Botteghe oscure nel 1952. “La brace dei Biassoli” è una narrazione evocativa, quasi una ricerca del tempo perduto, tutta rivolta ai Biassoli di Vezzano Ligure, la famiglia materna, borghese...CONTINUA...

Marías Javier

Domani nella battaglia pensa a me

Premessa: prediligo la sintesi. Ritengo che sia una peculiarità indispensabile, in letteratura soprattutto. Forse è un mio limite, ma preferisco si dica molto con poche parole. “Domani nella battaglia pensa a me” è stata una delle letture più pesanti e noiose che abbia mai fatto. Un libro che si adora o si detesta, a quanto pare. Io appartengo alla seconda categoria. Una donna muore tra le braccia di un uomo che non è suo marito. Lo sappiamo da subito. Bastano le primissime righe a descrivere il fatto. Eppure Marías occupa decine di pagine per descrivere l’evento. Un morboso circolare a vuoto nei pensieri dell’io narrante, che altri non è che l’uomo “vittima” della morte della sua non-amante...CONTINUA...

Tobino Mario

La ladra

Assunta è una donna ormai anziana, brutta, dal “volto angoloso” e con un occhio storto. Figlia di contadini, ha sempre lavorato dall’alba al tramonto come un animale da soma. All’età giusta si è sposata con Giobetto, un giovane sempliciotto, ma d’aspetto gentile, che abitava nella cascina vicina. Non è...CONTINUA...

Sijie Dai

Balzac e la Piccola Sarta Cinese

Cina, 1971. Solo pochi anni prima il Presidente Mao aveva dato inizio alla Grande Rivoluzione Culturale. I due protagonisti del libro, la voce narrante e il suo amico Luo, sono figli di borghesi nemici del popolo, in realtà solo dei medici che il regime considera però soggetti pericolosi e reazionari. Per questo i loro figli, poco più che adolescenti, sono costretti a recarsi presso un campo di rieducazione: le università furono chiuse e i “giovani intellettuali”, ossia gli studenti che avevano finito il liceo, furono mandati in campagna per essere “rieducati...CONTINUA...

von Trier Lars

Antichrist

Lars von Trier è un grande paraculo. Così scrissi qualche anno fa e così mi ripeto ancora oggi dopo aver visto il suo Antichrist, opera controversa e fischiatissima dal pubblico e massacrata dalla critica in conseguenza del recentissimo passaggio al Festival di Cannes. Lars von Trier è un grande paraculo, dicevamo, ma non sempre il giochino gli riesce come era accaduto con due film moralisti, ma al contrario di Antichrist acclamati, come Idioti e Dancer in the dark (quest’ultimo anche Palma D’Oro a Cannes), perché oramai il Nostro, quando è in crisi d’ispirazione, è solito attingere ai rimasugli di suggestioni dogmatiche e a qualche provocazione estetica...CONTINUA...

Roveredo Pino

Mandami a dire

Quattordici racconti e tanti piccoli mondi. Quotidiani e irripetibili, come irripetibile è ogni esistenza. Roveredo è stata una sorpresa annunciata: suggerimento di un amico che se ne innamorato e ha voluto condividere con me questa scoperta per caso. Letto e bruciato in qualche ora. Magris ne fa una premessa accattivante, e a ragione. Non è letteratura in senso stretto quella di Roveredo. Evidentemente non scrive per arte, forse per mestiere e per darsi voce. Eccellente “Mandami a dire”, il racconto che dà il titolo al libro. Quello, a mio avviso, più toccante ed assoluto. Una storia d’amore fiorita nel Casamento, un luogo per malati di mente, protetto da mura e portoni, senza alcuna libertà...CONTINUA...