Risultati della Ricerca: Lia Levi

Cross A.J.

Niente di umano

“Possibile. Di più non saprei dire […] Lasciando da parte quei leggeri sentimenti di inadeguatezza che vengono a furia di vedere CSI, avete qualche altra domanda a cui possa dare risposte certe?. Nel silenzio che ne seguì, Connie ricoprì il cadavere con il lenzuolo verde” (pag. 90). Quel riferimento a CSI, casuale o meno che sia, in realtà ci dice qualcosa del romanzo di A.J. Cross: a fronte del titolo italiano “Niente di umano”, che evoca elementi horror o soprannaturali, forse per compiacere il grande pubblico ancora appassionato alle storie di Patricia Cornwell, bisogna ammettere che l’originale...CONTINUA...

De Lucia Michele

Il baratto

Cominciamo subito col leggere due affermazioni, una risalente all’aprile 1988 (fonte Ansa citata nel “Baratto”) e l’altra al gennaio 2005 (fonte Corriere della Sera). La prima: “Noi non abbiamo cattivi rapporti con il Partito comunista italiano e cerchiamo di averne sempre di migliori”. La seconda: “Se la sinistra andasse al governo il risultato sarebbe miseria, terrore e morte, come accade in tutti i posti dove governa il comunismo”. Qualcuno di voi si potrà chiedere chi caspita siano gli autori di queste frasi, la prima probabilmente di un progressista non del tutto ostile alla falce e martello...CONTINUA...

Machado Ana Maria

Infamia

“Frammenti. Almeno, era quello che sembrava. E se così non fosse? La grafia non era nitida. Spazi, linee discontinue, caratteri poco chiari. Senza punteggiatura né accenti […] Riconosceva la grafia inclinata della figlia sull’etichetta che identificava la cartellina. Una forma concreta per confermare la sopravvivenza lì. Accanto a lui. Indizio fisico della sua presenza” (pag. 9). Così inizia “Infamia” di Ana Maria Machado: frasi frammentate che lasciano però subito spazio ad uno stile molto più articolato e dove le riflessioni in terza persona dei protagonisti rivestono un ruolo fondamentale. La...CONTINUA...

Rinaldi Niccolò

Shoah, Ruanda. Due lezioni parallele

“Shoah, Ruanda” è un piccolo libro, dalle dimensioni quasi di un opuscolo, ma con contenuti tali da consentire qualche risposta ad interrogativi tutt’altro che retorici. Scriveva Primo Levi nel suo “I sommersi e i salvati”: “E’ avvenuto, quindi può accadere di nuovo: questo è il nocciolo di quanto abbiamo da dire. Può accadere, e dappertutto. Occorre quindi affinare i nostri sensi, diffidare degli incantatori, da quelli che dicono belle parole non sostenute da buone ragioni”. E difatti appena venti anni fa il “mai più”, monito del dopo Shoah, è stato messo pesantemente in discussione dall’ennesimo...CONTINUA...

von Trier Lars

Nymphomaniac

Lars von Trier sarà anche molto amato, ma sicuramente è anche molto frainteso e incompreso, spesso da quelli stessi che lo ammirano. Fraintendimenti indotti, manovrati da lui stesso certamente a scopo pubblicitario e autopromozionale, ma sarebbe riduttivo interpretarli come marketing puro e semplice. Dalla stanza buia dell’antiumanesimo da cui guarda il mondo, Lars se la ride alle spalle di chi lo detesta, ma anche di chi lo ama. Anzi, manipolare i suoi stessi ammiratori è certamente parte del suo sottile godimento, come anche del suo nichilismo. Con Nymphomaniac la manipolazione orchestrata...CONTINUA...

Montanari Tomaso

Le pietre e il popolo

“Il primo cittadino di una delle più importanti città d’arte del nostro paese ha recentemente trivellato gli affreschi cinquecenteschi che ornano la più grande sala civica del suo palazzo comunale per tentare di trovare un capolavoro perduto che possa alimentare il suo mito personale, e diventare il feticcio di un super-marketing turistico. Matteo Renzi lo ha fatto contro ogni evidenza scientifica, calpestando il metodo e la comunità della conoscenza, usando il patrimonio storico e artistico come una clava, aggredendo e denigrando i dissenzienti. Ma, in tutto questo, la violenza mediatica è l’unica...CONTINUA...

Montanari Tomaso

Istruzioni per l’uso del futuro

“Istruzioni per l’uso del futuro” segue a distanza di un anno “Le pietre e il popolo” e ne rappresenta in qualche modo il suo naturale completamento: prima il pamphlet e la cronaca di come la politica abbia massacrato la stessa idea di patrimonio culturale, ed adesso un libro che, sempre con bello stile e sempre raccontando di recenti scempi italiani, si svela ancor più propositivo, come una sorta “alfabeto civile”, o meglio come un abbecedario dalla “A” di Ambiente alla “Z” di Zenit, con cui Tomaso Montanari ci invita “a una vera rivoluzione non soltanto contro chi saccheggia le biblioteche o...CONTINUA...

Szabó Magda

Il vecchio pozzo

Ho letto alcuni libri di Magda Szabó. "Il vecchio pozzo", però, si distingue da tutti. E' diverso perché la scrittrice ungherese parla di sé. Precisamente della sua infanzia. Lo fa nel modo elegante e raffinato che sapevo, eppure "Il vecchio pozzo" non mi ha appassionata e coinvolta come mi sarei aspettata. La lettura è andata avanti con un po' di fatica e qualche traccia di tediosa monotonia. Forse perché i temi ricorrono in maniera vagamente ridondante, forse perché c'è un sentimentalismo che non riesco a reggere più di tanto, forse perché la bambina Magda Szabó mi è stata leggermente antipatica...CONTINUA...

Biondani Paolo, Porcedda Carlo

Il cavaliere nero

“Cavaliere nero”, visto l’argomento del libro, è forse un titolo un po’ fuorviante. Silvio Berlusconi, protagonista assoluto del saggio di Biondani e Porcedda, tra l’altro, è sempre stato un tale camaleonte che non potremo mai etichettarlo con facilità, tanto più se si parla di schieramenti politici ed ideologie sfruttate a proprio uso e consumo. Si poteva titolare tipo Cavaliere “al” nero, ma poi sappiamo che per molti italiani, quella stragrande maggioranza che ammira i furbi anche se poi la cosa va a loro danno, il “nero” così inteso non rappresenta affatto qualcosa di negativo. Quindi gli autori...CONTINUA...