Categoria: lankelot.eu

Marrone Gianfranco

Stupidità

La quarta di copertina o il cosiddetto “piatto” in genere è la carta d’identità di un libro, a volte pretesto per eccedere in elogi. Nel caso dell’opera di Gianfranco Marrone temo però che sia stato evidenziato un aspetto forse secondario, che non assimila affatto “Stupidità” ad alcuni noti best seller. Leggiamo: “l’autore conduce una riflessione sul senso della stupidità, sullo spazio che ha nella vita di ognuno, sulle ambiguità di cui si nutre, proponendone una piccola fenomenologia sociale. Antidoti? Qualcuno sicuramente sì. Prima regola: non sentirsi troppo intelligenti”. In realtà il libro...CONTINUA...

Fonseca Rubem

E nel mezzo del mondo prostituto, solo amore pel mio sigaro ho tenuto

Prima di avere tra le mani il libro di Rubem Fonseca “E nel mezzo del mondo prostituto, solo amore pel mio sigaro ho tenuto” ignoravo esistesse un genere letterario autonomo detto “brutalismo”, inaugurato proprio dallo scrittore brasiliano. Conoscevo semmai lo stile architettonico “brutalista”, ovvero qualcosa di volutamente grezzo, robusto, vigoroso. In attesa di capire meglio la genesi letteraria di questo termine, al momento il “brutalista” Rubem Fonseca, quanto meno leggendo il suo noir edito dalle Edizioni dell’urogallo, non mi è sembrato affatto voler riprodurre sulla carta stampata quel...CONTINUA...

Gianotti Maurizio

La Tv al tempo del web 2.0

Maurizio Gianotti, a leggere bene il suo curriculum, è uno che di televisione ne capisce, non fosse altro che, dopo essere stato autore di noti programmi, adesso è pure impegnato ad insegnare teoria e tecnica del linguaggio radiotelevisivo. Il suo “La Tv al tempo del web 2.0”, immagino senza pretese di particolare completezza, è quindi frutto di un’osservazione non meramente accademica ma nata proprio all’interno degli studi televisivi e in quelle stanze dove si inventavano i futuri grandi successi televisivi. E spesso le grandi oscenità che hanno mandato definitivamente in pappa il cervello dei...CONTINUA...

Diamanti Ilvo

Gramsci, Manzoni e mia suocera

Poco più di cento pagine sono state sufficienti ad Ilvo Diamanti, col suo stile un po’ rap e totalmente privo di fronzoli, per rispondere a una domanda per niente banale ma che molti di noi in questi anni si sono fatti: perché i cosiddetti esperti sbagliano le previsioni politiche? Finalmente il  politologo che, con una punta di necessaria perfidia, ha indagato i motivi per cui tanti suoi stimati colleghi non ne azzeccano una. In questi anni di “Seconda Repubblica”, nei quali, tra i cosiddetti esperti, sembrava questione prioritaria se il centrosinistra dovesse avere il trattino o meno, onestamente...CONTINUA...

Mara Wil

The Gemini Virus

E’ probabile che la lettura di “The Gemini Virus” non abbia aggiunto molto al mio bagaglio di conoscenze in letteratura. Ho però scoperto che il “thriller apocalittico”, da sottogenere poco frequentato, negli anni, soprattutto negli Stati Uniti, ha conosciuto un crescente successo. A quanto pare anche grazie al contributo di Wil Mara che appunto, a cominciare dal suo “Wawe” (ancora inedito in Italia), si è specializzato in “disaster fiction. Ora la Gargoyle, ben intenzionata a diversificare l’offerta (e i generi) della sua collana “Extra”, ha scelto Mara, qui al suo primo libro in lingua italiana...CONTINUA...

Vargas Llosa Alvaro

Il mito Che Guevara e il futuro della libertà

Il titolo “Il mito di Che Guevara e il futuro della libertà” non deve trarre in inganno. Alvaro Vargas Llosa ha voluto dire la sua sul rivoluzionario argentino, regalandoci un necessario pamphlet, chiaramente senza pretese di completezza storica, ma prendendo spunto dall’analisi di certi miti fasulli per poi ampliare le sue riflessioni sulla sorte dei principi di libertà politica ed economica presenti nell’America latina Sono tre i saggi presenti nel libro, dai titoli molto eloquenti: “La macchina assassina. Che Guevara: da campione del comunismo a gadget del capitalismo”; “Il liberalismo dell’America...CONTINUA...

Da Rold Alessandro

Lega Spa

I tempi di “Roma ladrona” non sono lontani, eppure in pochi mesi, in quelle vallate del nord dove era tutto un inneggiare alla purezza della razza padana (forse si riferivano a dei bovini?), molto è cambiato. Bossi, che già sapevamo parecchio rincoglionito, è stato ufficialmente pensionato, il suo cerchio magico si è rivelato piuttosto come una banda di allegri magnaccioni, le urla belluine rivolte ai ladri sudisti si sono attenuate non poco di fronte alla scoperta che i meridionali ‘ndranghetisti avevano colonizzato la Padania col pieno assenso di alcuni storici esponenti della Lega. Insomma uno...CONTINUA...

Wilton Robert

L’oro dell’Imperatore

La fascetta applicata sul libro “L’oro dell’Imperatore” di certo non lesina elogi: “Appassionante come O’Brian, emozionante come Cussler: suspence, azione e avventura sui mari in un unico romanzo”. Soltanto una trovata pubblicitaria o davvero la sviolinata risponde a verità? Al termine della lettura viene da pensare che le parole “suspence, azione, avventura” siano proprio quelle più azzeccate, a differenza dei riferimenti a O’ Brian e Cussler. L’esordio nel romanzo storico, o d’avventura che dir di voglia, da parte di un saggista come Robert Wilton – diciamolo subito - non ci lascia affatto delusi...CONTINUA...

Mari Michele

Io venìa pien d’angoscia a rimirarti

Ricordo che qualche anno fa, anche in letteratura, è comparso un fenomeno che poi avrebbe fatto molto discutere: il cosiddetto mush up, mediato dal linguaggio musicale, e che significa mixare il testo di un brano con la musica di un altro. Applicato alla letteratura ha voluto dire soprattutto prendere spunto da un testo letterario classico e inserirvi elementi tipici del genere horror e fantastico. E’ la prima cosa che ho pensato leggendo le prime pagine del romanzo di Michele Mari e alcuni autorevoli commenti in merito alla sua opera. Ricordando oltretutto che l’autore è riconosciuto come cultore...CONTINUA...

Lévinas Emmanuel

Parola e silenzio e altre conferenze inedite al Collège Philosophique

Se volessimo proporre un titolo alternativo ad un volume dedicato a Lévinas, o come sottotitolo a qualche sua opera, “La filosofia dopo la tragedia della seconda guerra mondiale”, credo risulterebbe proprio adatto. Ricordiamo che il filosofo di origine lituana, dopo l’invasione nazista della Francia fu prigioniero fino al termine della guerra. Fu proprio dopo il 1945 che Lévinas divenne protagonista nel circolo degli intellettuali che circondavano Jean Wahl, il fondatore del  Collége Philosophique. In questo contesto Lévinas ebbe modo di precisare la sua idea filosofica, basata sull’etica dell’Altro...CONTINUA...