Siamo a Londra ai primi del Novecento. Lo scrittore James Barrie (Johnny Depp) spia da dietro le quinte le reazioni del pubblico alla sua ultima commedia. I ricchi borghesi e le loro eleganti signore sbadigliano o rimangono piuttosto indifferenti alle battute dei suoi personaggi.
CONTINUA...
Nel XVI secolo Venezia è una città popolosa, dal vivace traffico mercantile, è luogo di piaceri e divertimenti, brulicante di prostitute come un gigantesco lupanare. Il giovane Bassanio, che ha dilapidato tutti i suoi averi, desidera corteggiare e conquistare la bella ereditiera Porzia, regina di Belmont, ma non possiede i mezzi necessari. Chiede allora un prestito al suo fraterno amico, il mercante Antonio, che però ha tutte le sue fortune impegnate in navi in viaggio nei paesi più disparati e quindi, per far fronte alle richieste di Bassanio, decide di rivolgersi al vecchio usuraio ebreo Shylock.
...CONTINUA...
Inoue Yasushi aveva già 42 anni quando venne pubblicato “Il fucile da caccia”, il libro del suo esordio come narratore. Era il 1949.
“Il fucile da caccia”: romanzo epistolare raffinato, elegante, profondo. Una lettura fluida ed interessante, di quelle da non farsi mancare.
La vicenda ha inizio con la pubblicazione di una poesia, “Il fucile da caccia”, per l’appunto, sulle pagine della rivista “Amico del cacciatore”, modesto bollettino dell’Associazione venatoria giapponese. Un breve componimento ispirato all’incontro del poeta con un cacciatore durante una passeggiata invernale sul monte Amagi. L’immagine di quell’uomo solitario e silenzioso che, col fucile in spalla e la pipa da...CONTINUA...
IL TITOLO
Buskashì è il gioco nazionale afgano: due squadre di cavalieri si contendono la carcassa di una capra decapitata. E’ un gioco privo di regole: basta impossessarsi della carcassa. In questa vicenda, è l’Afganistan l’oggetto del contendere, un paese e un popolo sconvolti dalla guerra.
VIAGGIO DENTRO LA GUERRA
13 novembre 2001: un...CONTINUA...
“Nessuno meglio che Tabarī, devoto musulmano sunnita, può rivelarci come le due civiltà religiose, che oggi si combattono miseramente, siano sorte l’una sull’altra, avviticchiate come due alberi che uniscono le loro radici. L’Islam adottò con amore le grandi figure dell’Antico Testamento: Adamo, Abramo, Giuseppe, Mosè, Salomone: se ne impadronì, le ritoccò, le trasformò; e ora abbiamo la sensazione che gli uomini abbiano ascoltato due volte la stessa musica – sempre la stessa musica, la seconda volta orchestrata così diversamente da incantarci con il suo splendore e colore di suoni.”
E’ un viaggio attraverso due grandi...CONTINUA...
ALEF, BET, GHIMEL……..
“L’uomo biblico, e l’ebreo sempre, crede – non spera – che ciò che tarda avverrà. Di questa fede, il giubileo è un segno, anzi una parabola”. (p.140)
Con queste parole si conclude questo piccolo, ma denso, libro formato da ventidue brevi riflessioni bibliche, una per ogni lettera...CONTINUA...
VICENDE EDITORIALI
“Ultimo viene il corvo” contiene trenta racconti brevi scritti da Calvino tra l’estate del 1945 e la primavera del 1949, usciti in buona parte su giornali. La prima edizione uscì nel 1949 per Einaudi insieme a una scheda bibliografica realizzata quasi certamente da Pavese. Successivamente Calvino scelse venti di questi brani per inserirli nella raccolta più vasta intitolata “I Racconti”.
Nel 1969 fu la volta di una nuova edizione contenente venticinque racconti della prima edizione più cinque di poco posteriori, in ordine diverso...CONTINUA...
Non sono in grado di affermare se l’ultima fatica letteraria di Karol Wojtyla “Memoria e Identità. Conversazioni a cavallo dei millenni” si possa in qualche modo considerare una sorta di testamento spirituale, espressione vaga che sa tanto di luogo comune.
Rimane il fatto, incontestabile, che il libro, al di là dell’evento editoriale proprio dello scritto di un Pontefice, vuoi per i grandi temi della Storia, filosofici, politici, vuoi per gli inevitabili spunti di riflessione, farà discutere ancora a lungo.
La forma letteraria scelta dai curatori è quella della conversazione, forse al fine di limitare il sentore di “accademia”, da cui pure in origine proviene: dopo più di dieci anni, necessari...CONTINUA...
El pan ed sèira, l’è bon admàn. Il pane di ieri è buono domani.
Proviene un grande senso di pace – lo stesso che si respira a Bose – da queste pagine di Enzo Bianchi, che della Comunità Monastica di Bose è il priore e il fondatore.
È come se padre Enzo invitasse alla sua tavola i lettori e raccontasse loro, con la sua voce profonda, i ricordi della sua infanzia e giovinezza, dei suoi genitori, delle persone più significative per la sua formazione, condividendo così una sua dimensione più familiare e intima.
Giunto oltre i sessant’anni questo straordinario maestro spirituale dall’enorme...CONTINUA...
Un piccolo libro su un argomento scomodo. Concreto. Dove il tema viene affrontato senza filtri letterari, ma partendo dall’esperienza umana e rifacendosi al messaggio cristiano.
Nella letteratura i riferimenti alla malattia, alle nevrosi soprattutto, non mancano: trasfigurati nei romanzi, non cessano di essere interessanti.
Qui siamo su un piano totalmente diverso: quello esperienziale, concreto, accessibile a tutti e che tutti...CONTINUA...
Follow Us