Risultati della Ricerca: Lia Levi

Mingarelli Hubert

Un pasto in inverno

"Un pasto in inverno" somiglia più a una novella che a un romanzo. Si legge in un paio d'ore, a voler essere generosi. E' scritto in una lingua semplice e diretta e, per certi versi, sembra arrivare da un tempo lontano. Un tempo in cui i soldati raccoglievano le loro memorie, scrivevano episodi legati alla loro esperienza di guerra e di morte per non permettere al tempo di consumarla e dissolverla. Lo scenario che accoglie i pochi personaggi della storia è sempre essenziale e scarno, proprio come la scrittura di Mingarelli che, evidentemente, non ha bisogno di troppi dettagli per raccontare ciò...CONTINUA...

Loewenthal Elena

La lenta nevicata dei giorni

Prima di tutto: "La lenta nevicata dei giorni" è un verso di una poesia di Primo Levi ed Elena Loewenthal lo ha eletto a titolo del suo romanzo. La neve, in vari modi e sotto varie spoglie, ricorre costantemente in queste pagine. Spesso è pesante e confusa come i ricordi, a volte è grigia e leggera come cenere di carta, a volte cade in fiocchi larghi e silenziosi e si posa a terra senza lasciare traccia. La neve è la compagna di viaggio di chi è trasportato su carri bestiame da ogni luogo d'Europa fino ai campi di sterminio nazisti. E' la testimone silente di vite tramutate in fumo. Un fumo grigio...CONTINUA...

Gersão Teolinda

Big brother isn’t watching you e altre storie

Il titolo originale di questo libro è un altro. "Big brother isn't watching you" è solo il titolo di uno dei 14 racconti in esso contenuti e che, evidentemente, è stato preferito come titolo nell'edizione italiana. Le ragioni di variare e non tradurre l'originale "Historiás de Ver e Andar" non sono a me chiare ma, anche in questo caso, temo che non sia stata una scelta leale. Andiamo avanti. E' la prima volta che leggo qualcosa di Teolinda Gersão, scrittrice considerata tra le voci più interessanti del panorama letterario portoghese. In questi suoi racconti ho trovato un'autrice che si sofferma...CONTINUA...

Castiglioni Giuseppe

Il tecnocrate

Il politologo Giorgio Galli, autore della prefazione a “Il tecnocrate”, intervistato nel marzo 2013 dalla “Voce Repubblicana”, così ha risposto alla domanda se secondo lui Mario Monti sia stato un trasformista: “No, non credo lo sia stato. Monti ha sempre dato dei consigli e ha sempre accompagnato la politica dei vari governi sempre con grande coerenza. La sua è stata una grande coerenza di accompagnamento, se così si può dire”. Un’affermazione piuttosto morbida che dà il senso al libro “Il tecnocrate. I trascorsi del prof. Mario Monti, economista e fiduciario dei poteri”, probabilmente una delle...CONTINUA...

Zusak Markus

La bambina che salvava i libri

"Sarà forse onesto dire che, in tutti gli anni del dominio di Hitler, nessuno servì il Führer lealmente quanto me. Un essere umano non ha un cuore come il mio. Il cuore dell'uomo è una linea, il mio un cerchio. Io, inoltre, ho un'illimitata capacità di essere al posto giusto nel momento giusto. La conseguenza è che negli uomini trovo sempre il meglio e il peggio: vedo la loro bruttezza e la loro bellezza, e mi domando come la medesima cosa possa essere entrambe. Eppure, hanno la sola cosa che invidio: se non altro, gli uomini hanno il buon senso di morire". Una voce narrante come questa...CONTINUA...

Mishima Yukio

Neve di primavera

“A poco a poco lo scarabeo gli si avvicinava, procedeva col suo corpo cangiante, come se quel percorso senza scopo gli avesse insegnato che, nella traversata di un mondo in mutamento perpetuo, l’unica cosa che contava era irraggiare bellezza. E se lui stesso avesse asserito in termini siffatti il valore della corazza protettiva dei propri sentimenti? Era, sotto il profilo estetico, abbagliante come quella dello scarabeo? Era abbastanza solida da offrirgli uno scudo efficace? In quel momento, finì quasi col persuadersi che tutto il mondo che circondava lo...CONTINUA...

Newton Mark Charan

Le notti di Villjamur

Da quando la casa editrice Gargoyle ha inaugurato la collana “Extra”, dedicata alla narrativa non horror -  o forse meglio dire non del tutto horror - abbiamo avuto modo di leggere i capitoli iniziali di due saghe fantasy, quelle di Abercrombie e di Richard Morgan. Adesso è la volta di  Mark Charan Newton con “Le notti di Villjamur”, primo volume della serie “Legends of the Red Sun”, pubblicato per la prima volta nel 2009. Evidentemente fantasy e serialità vanno d’accordo, grazie ai i tanti personaggi strani presenti, ad un racconto che si interrompe lasciando gran parte delle vicende in sospeso...CONTINUA...

Fezzi Alberto

Non mi diverto più

Sapevamo che romanzo di formazione voleva dire innanzitutto il racconto dell’evoluzione del protagonista verso la maturazione e l’età adulta. Poi i tempi cambiano e a quanto pare a doversi formare e maturare non sono più soltanto gli adolescenti imberbi ma pure gli adulti, trentenni come l’Alberto Martini dell’ultimo romanzo di Fezzi. Un tipo particolare questo Alberto, ma neppure poi troppo strano ed anomalo in una società che ci raccontano piena dei cosiddetti bamboccioni. Soltanto che molti di questi bamboccioni sono spesso insolentiti gratuitamente ed espressione di un devastante precariato...CONTINUA...

Keret Etgar

All’improvviso bussano alla porta

Sherazade per non farsi uccidere dal sovrano Shahriyar inventa delle storie. Una al giorno per tanto, tanto tempo. Mille e una notte, per l'esattezza. Keret, in questo libro, fa più o meno lo stesso. Racconta delle storie per non farsi uccidere. A mettere in pericolo la sua vita sono tre strani individui che si ritrova in casa proprio nel racconto intitolato "All'improvviso bussano alla porta" che apre il libro e gli dà il titolo. L'ordine impartito è a dir poco perentorio: "Raccontami una storia". E alla minaccia dell'uomo barbuto armato di pistola che viene dalla Svezia, si aggiunge quella...CONTINUA...