Risultati della Ricerca: Di Paolo Paolo

Sorcinelli Paolo

Storia sociale dell’acqua. Riti e culture

“L’omo, pe’esse omo, a ‘dda puzzà”. L’antico proverbio romano non lo troviamo citato nel libro ma rende comunque bene l’idea in quali inquietanti meandri della vita umana Paolo Sorcinelli si sia dovuto immergere – proprio il caso di dirlo – per scrivere la sua “Storia sociale dell’acqua”. L’approccio è molto colto, probabilmente una sintesi tra storia sociale e sociologia della vita quotidiana - per capirci quella sociologia che ha il suo mentore in Erving Goffman – nel quale l’autore ricostruisce il rapporto tra uomo e acqua, in particolare nel mondo occidentale e dal medioevo al novecento (i...CONTINUA...

Cardinalini Luca, Licciardi Pietro

La strana morte del dr. Narducci. Il rebus dei due cadaveri e il «mostro» di Firenze

La vicenda del “mostro di Firenze”, proprio a causa di tutti i suoi misteri irrisolti, ha partorito una ricca letteratura fatta di complotti, versioni alternative alla verità giudiziaria, nelle quali appare spesso un serial killer solitario, colto e raffinatissimo. Insomma nulla a che vedere con i “compagni di merende”, personaggi violenti e perversi, oltre che profondamente grezzi. “La strana morte del dr. Narducci”, breve saggio di Cardinalini e Licciardi, in questo panorama editoriale fatto di improbabili scoop e interessate fantasie, ha un pregio innegabile: i due giornalisti hanno ricostruito...CONTINUA...

Sciascia Leonardo

Il Consiglio d’Egitto

A Roma, nella piccola piazza del Teatro di Pompeo, si apre una porta e uno spazio minuscolo. Al suo interno una libreria che ho scoperto solo di recente. Libri, per lo più usati, sono collocati con ordine lungo le pareti. Non cercavo nulla di particolare ma ho trovato questa bella edizione de "Il Consiglio d'Egitto" di Leonardo Sciascia. La copertina propone un disegno di Francisco Goya mentre il libro, pubblicato da Einaudi, risale al 1967, quinta edizione di un'opera uscita nel 1963. Un romanzo storico, CONTINUA...

Frigerio Alessandro

Budapest 1956. La macchina del fango

Devo confessarlo da subito: prima di leggere il libro, quel titolo con “la macchina del fango” mi aveva fatto pensare male. L’autore, Alessandro Frigerio, ha scritto per “Il Giornale” marchiato Berlusconi e, in questi ultimi anni, proprio i quotidiani dell’ex premier si sono distinti per infangare con ogni mezzo i propri avversari politici. Insomma, un titolo che poteva far pensare, con qualche malizia, ad un’operazione della serie “tutti colpevoli tutti innocenti”. Ma al di là di quelle che possano essere le posizioni politiche di Frigerio, che pure nel 2005 aveva pubblicato con Paolo Avanti “A...CONTINUA...

Romiti Cesare, Madron Paolo

Storia segreta del capitalismo italiano

«A casa di Caterina Caselli eravamo io, Craxi, Berlusconi e Montezemolo. Craxi era già potente e mi ricordo che Berlusconi, allora completamente fuori dalla politica, aveva appena ultimato Milano 2 e iniziava ad avere qualche timido interesse per la televisione. Il segretario socialista, che aveva voglia di scherzare, a un certo punto rivolgendosi a me, ma indicando il Cavaliere e Montezemolo, disse: “Senta Romiti, lei mi deve dire una cosa: ma tra questi due chi è il più bugiardo? Perchè che siano bugiardi si sa, ma lei che li conosce meglio di me forse può aiutarmi a risolvere il dubbio”. Mi...CONTINUA...

Sidoti Francesco

Il crimine all’italiana

Di questi tempi sentir parlare di “meriti italiani”, soprattutto in relazione a delitti e criminalità, immagino possa spiazzare e lasciare quanto meno perplessi. Perplessità che però può venir meno se questi meriti vengono motivati come ha fatto il criminologo Francesco Sidoti col suo “Crimine all’italiana”. Intendiamoci: quella del libro è una visione volutamente ottimistica sulla quale si può, e in certi casi si deve dissentire, ma almeno siamo dalle parti di argomentazioni colte, ricche di riferimenti storici, e quindi un approccio ben diverso rispetto quanto abbiamo potuto leggere in questi...CONTINUA...

Casadio Nevio

Polesine ’51. Voci e suoni del fiume

“Polesine '51. Voci e suoni del fiume” è un’opera (con videocassetta allegata), edita nel 2002 e presto scomparsa dagli scaffali delle librerie. Un caso? Non credo proprio, non fosse altro che è difficile contestare la qualità sia del libro sia della relativa inchiesta televisiva. Però quando ci sono contenuti che disturbano qualche personaggio con responsabilità pubbliche e l’editore si chiama Eri-Rai, allora – saremo pure malfidati – qualcosa si spiega. In occasione del cinquantesimo dell’alluvione più catastrofica che colpì il Polesine, quella del 1951, la Rai trasmise su “Frontiere” un documentario...CONTINUA...

Cicconi Ivan

La Storia del futuro di Tangentopoli

Ci sono libri che una limitata schiera di “illuminati”- forse davvero troppo limitata - ha considerato indispensabili per l’importanza dei loro contenuti, ma che non sono più stati ristampati e ormai sono diventati introvabili. Uno di questi misteri dell’editoria italiana è rappresentato da “La storia del futuro di tangentopoli”. Si racconta che non pochi magistrati abbiano da subito considerato questo libro di Cicconi come un testo indispensabile da consultare periodicamente, anche al solo fine di chiarirsi le idee sulle raffinatissime manovre che, finita la stagione di “mani pulite”, hanno perpetuato...CONTINUA...

Taviani Paolo e Vittorio

Cesare deve morire

Ci si interroga spesso sul concetto di libertà, termine talmente onnicomprensivo, abusato e sovente utilizzato in modo facile e inappropriato. A una vaga “libertà da”, indistinta e generale, liberalistica e giusnaturalistica, pare si sia votato il mondo contemporaneo, quasi in opposizione a una più impegnativa “libertà di”… fare, intraprendere, costruire, creare. Julius Evola, nel libro Gli uomini e le rovine, diceva che “non vi è una astratta libertà generale ma vi sono delle libertà articolate conformi alla propria natura”. Ma...CONTINUA...

Nalbone Daniele, Russo Spena Giacomo

Ripuliti

“Pronto, so’ Fabio de Roma e  ve volevo dì che so’ un fascio da panico!”. Inizia così il libro  “Ripuliti. Postfascisti durante e dopo Berlusconi”, con la frase di un finissimo ascoltatore di Radio Radicale che in quei giorni -  era il 1993 al tempo del ballottaggio tra Rutelli e Fini -  aveva lasciato aperti i microfoni e mandava nell’etere deliri di ogni risma. Già il titolo “Ripuliti” non presuppone una particolare benevolenza verso la destra dei neofascisti che, in parte diventati post-fascisti, hanno colto l’opportunità, dopo anni di ghetto, di arrivare nelle stanze del potere: sono frammenti...CONTINUA...