Franchi Gianfranco

Disorder. Unknown Pleasures

NOTE  A MARGINE DI UNA LETTURA Ecco qua. Un titolo che capovolge. Vorrà dire qualcosa? Il primo album dei Joy Division ha come titolo Unknown Pleasures, e la sua prima canzone è Disorder. Ma qui, si rovescia contenitore e contenuto, eh. Prima di tutto, evitate di leggere la Prefazione e, se potete, anche la quarta di copertina. Non perché siano brutte, intendiamoci, fra l'altro fanno quello per cui sono state scritte, ma semmai leggetele come postfazione, ecco. Io le ho lette prima, ma arrivato in fondo avrei preferito non averlo fatto. Così si spiega questo mio consiglio. Non è una raccolta di racconti, questo libro, ma un romanzo...CONTINUA...

Fulci Lucio

Non si sevizia un paperino

Nel 1969, con Una sull’altra, Lucio Fulci, fino ad allora dedito alla commedia (prima come sceneggiatore, poi come regista), dà vita al suo primo lungometraggio thriller, sia pur mescolandolo a un velato erotismo. A questa pellicola ne seguiranno un altro paio davvero interessanti, Una lucertola dalla pelle di donna e il più noto Non si sevizia un paperino, che rivelarono il regista romano come autore di genere non convenzionale. Soprattutto Non si sevizia un paperino, datato 1972 e bersagliato dalla censura (per motivi che in seguito spiegheremo), rivela le indubbie qualità autoriali di Fulci, il quale regala...CONTINUA...

Zwick Edward

Blood Diamond

È possibile coniugare action movie e film di denuncia? Edward Zwick (Glory, Vento di passioni, L’ultimo samurai) ne è più che convinto e con Blood Diamond (diamanti insanguinati), ultimo suo lavoro da poco nelle sale italiane, partorisce una pellicola che dosa con equilibrio e buon senso del cinema ambedue i registri narrativi, per poi perdersi un po' nell'epilogo. Vediamo con quale intreccio. Sierra Leone, 1999. Sullo scenario della guerra civile si muove Danny Archer (Leonardo Di Caprio), un trafficante di diamanti ex soldato mercenario della Rhodesia arrestato sul confine con...CONTINUA...

Chatwin Bruce

Le vie dei canti

Durante la sua esistenza Chatwin fu un instancabile viaggiatore: visitò e soggiornò nei territori più disparati con sguardo d’acuto osservatore, soffermandosi sui grandi paesaggi come sui piccoli dettagli, sulle persone, gli oggetti, le usanze, le abitudini. Certamente era un viaggiatore occidentale, con il suo bagaglio culturale ormai acquisito, ma amava confrontarsi con mentalità diverse, cercare di conoscerle, annotando poi le sue osservazioni nei famosi moleskineCONTINUA...

Gondry Michel

L’arte del sogno

Alla fine, quando  i due innamorati si addentrano nel mare di cellofan, adagiati su un cavallo giocattolo di pezza dai movimenti improbabili, trasportati da una barchetta di cartone, sembra fuor di dubbio che il sogno sia più potente della realtà. Sembra e forse lo è veramente, o quanto meno Michel Gondry pare esserne certo. Per lui il sogno è potenza, energia allo stato puro, opposizione ma allo stesso tempo comprensione e spiegazione di una realtà materica che non può e non deve essere solo ragione, razionalità, ordine stabilito e predeterminato. Pertanto costruisce i suoi personaggi attingendo da un ordine alternativo fondato sul disordine, su un elogio del caos...CONTINUA...

De Luca Erri

Una nuvola come tappeto

Un sottile libretto dal titolo evocativo ed affascinante. Questo lavoro di Erri De luca contiene una pregevole e approfondita rilettura di alcuni episodi dell’Antico Testamento, tradotti dall’autore direttamente dall’ ebraico, utilizzando come testo base la Biblia Hebraica Stuttgartensia, che è un’edizione realizzata tra 1968 e 1977 della Bibbia ebraica. Di fatto, come osserva De Luca nella premessa, le sue traduzioni di rado differiscono...CONTINUA...

De Luca Erri

Nocciolo d’oliva

A distanza di undici anni da “Una nuvola come tappeto” Erri De Luca propone una nuova serie di episodi biblici, come di consueto da lui stesso tradotti e interpretati, sulla scia di una tradizione risalente ai Padri della Chiesa. Vi sono però alcune novità rispetto al primo libro: innanzi tutto qui vengono proposti, essenzialmente nella prima parte, episodi evangeliciCONTINUA...

Argento Dario

Inferno

Dopo Suspiria, prima incursione argentiana nella fiaba gotica macchiata di (parecchio) sangue, l’evoluzione del cinema del regista romano proseguì, sulla stessa falsariga, con Inferno, capitolo secondo di una trilogia immaginata ma non ancora portata a termine. Ci eravamo lasciati con le streghe e ci ritroviamo, attraverso suggestioni che rievocano il registro fiabesco di Suspiria, in un universo in cui l’orrore è ancor meno visibile e comprensibile, affatto limpido e determinale. Nonostante ciò, questo orrore sfuggente è capace, come vedrete, di generare un incubo terrificante all’interno del quale non esistono vie di fuga. La trama quanto...CONTINUA...

Mancini Henry

Touch of Evil

Molti di voi si ricorderanno del piano sequenza iniziale dell'Infernale Quinlan ("Touch of evil"), del suo cupo bianco e nero affidato alle cure di Russell Metty: elementi di un film diventato negli anni oggetto di studio e di infinita ammirazione per i più attenti cinefili ed amanti del noir classico. L'inquietante vicenda del capitano Henry (Hank) Quinlan, il poliziotto diventato assassino dopo un passato irreprensibile, intento ad esercitare su una cittadina di frontiera tra il Messico ed Arizona la sua personalità di essere diabolico e geniale, uso fabbricare prove per incastrare i colpevoli da lui individuati grazie al suo intuito criminale, come una sorta di giustiziere della notte più...CONTINUA...

Nissin Gabriele

Storie di uomini giusti nel Gulag

L'interrogativo a cui Gabriele Nissim, il curatore di questo saggio corale, ha voluto rispondere attraversa da sempre la letteratura che si è occupata della tragica esperienza dei totalitarismi contemporanei: cosa resta della dignità umana quando la vita vuol dire gulag e campi di sterminio? Non è detto che la risposta sia del tutto convincente, viste le interpretazioni che ancora dividono gli storici in merito a molti dei personaggi citati in "Storie di uomini giusti nel Gulag". La categoria dei "giusti" è forse una costruzione artificiosa, non fosse altro che coloro che sono stati carnefici sono poi diventati le vittime dello stesso sistema cui avevano dato la loro convinta adesione, ma che...CONTINUA...